6: Confusione

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[Calum]

Il mattino seguente mi svegliai con un mal di testa allucinante. La sera prima ero riuscito in qualche modo ad andarmene da casa di Michael e tornare a casa mia sano e salvo e senza farmi beccare dai miei senza Taylor. Quella era l'unica parte della serata che potevo definire un successo.

Il resto era un casino totale.

Grugnii tirandomi le coperte fin sopra la testa e ripensai a tutto quello che era successo. Non volevo baciare Luke, davvero. Volevo solo flirtare un po' con lui per ripicca. Ma mentre me ne stavo steso nel letto, sotto le coperte e con le gambe doloranti, realizzai quanto suonava stupido. Chi diamine flirtava con il migliore amico di sua sorella solo per farle dispetto? Soprattutto se il migliore amico della propria sorella è la persona più socialmente imbarazzante che abbiano mai conosciuto?

Non volevo pensarci ma non potevo davvero farne a meno. La scena continuava a ripetersi nella mia testa ed io cercai di capire cosa mi era preso. Flirtare con Luke Hemmings è una cosa... ma baciarlo? Quello era un altro paio di maniche. Da una parte, mi aveva rovinato la reputazione: Olivia mi aveva mollato e Michael ed Ashton avevano preso le parti di Luke, dicendo che ero stato io a baciarlo e non l'opposto. E dall'altra parte non sarei mai riuscito a dimenticare l'accaduto. Non a scuola, ma a casa. Taylor non me l'avrebbe mai fatto dimenticare.

I miei pensieri si spostarono da Taylor a Luke. Fortunatamente non l'avrei rivisto fino a Lunedì, sarebbe stato davvero imbarazzante.

Mi schiaffeggiai mentalmente. Calum Hood imbarazzato? Impossibile. Io non mi imbarazzavo. L'imbarazzo non portava da nessuna parte. E perché mi sarei dovuto sentire in imbarazzo vicino a Luke? Con tutte le persone proprio con Luke? Va bene, l'avevo baciato. E allora? Lo disprezzavo comunque.

Ma... di solito non baci una persona che odi, vero? A meno che tu non sia disperato, credo. Ma io non ero nemmeno lontanamente disperato. Se ne ero così convinto era perché c'erano decine e decine di persone che volevano baciarmi. E allora perché avevo scelto proprio Luke?

Mi ricordai di avergli detto una cosa poco prima di baciarlo. "Hai dei bellissimi occhi." Era una cosa davvero smielata. Flirtare era una cosa, essere smielati un'altra. Voglio dire... Perché non avevo detto semplicemente "occhi carini"? Perché avevo esagerato definendoli "bellissimi"? Beh, Non potevo dire che non era vero. Lui aveva degli occhi di un azzurro così chiaro che non avevo mai notato prima e-

Aspetta, no. Come potevo anche solo lontanamente pensare a queste cose?

Gemetti dalla frustrazione e lanciai via le coperte. Dovevo smettere di pensare a quelle cose o avrei dato di matto. Avevo troppe domande e tutte portavano ad una sola risposta, solo che non aveva alcun senso.

Scossi la testa, lasciando ciondolare le gambe oltre il bordo del letto e mi alzai, rimpiangendo subito dopo quell'azione. Tornai a sedere, presi il telefono e lo sbloccai. Erano quasi le due del pomeriggio. Com'ero riuscito a dormire così tanto?

Avevo una tonnellata di messaggi non letti ma non me la sentivo di fare i conti con loro in quel momento. Sospirando, tentai di nuovo di alzarmi e vestirmi. Appena uscii dalla camera, sentii delle risate e delle chiacchiere provenire dal piano inferiore, dove stava la cucina. Aggrottai le sopracciglia. Come riuscivano ad essere così allegri e festosi a quell'ora?

Trotterellai lungo il corridoio, sbadigliando e stirandomi mentre camminavo sulle fredde piastrelle della cucina. Le risate si smorzarono quasi subito, ed appena aprii i miei occhi marroni, li intrecciai subito a due occhi blu dolorosamente familiari. Distolsi lo sguardo un secondo dopo, tossichhiando lievemente per sciogliere la tensione.

Mi madre, che si era voltata verso di me, mi sorrise. «Buongiorno... dormito bene?»

«Diciamo di sì.» scrollai le spalle, sedendomi e posando lo sguardo su tutto tranne che su Luke e Taylor. La tensione era soffocante ma feci del mio meglio per ignorarla.

«Bene, io e Luke abbiamo finito. Grazie mamma.» annunciò velocemente Taylor. Sentii il rumore di stoviglie impilate e di passi che si allontanavano dalla cucina. Mi azzardai a guardare nella loro direzione solo quando ebbi la certezza che se n'erano andati.

«Che gli è capitato?» chiese mia madre guardando verso di me.

Mi strinsi nelle spalle. «Non ne ho idea.» mentii.

Mi lanciò un'occhiata che mi fece intendere che sapeva che stavo mentendo ma non insistette. Grazie, mami.

Mi passo un piatto pieno di cibo. «Hanno già pranzato tutti ma te ne abbiamo lasciato un po'.» mi spiegò.

«Grazie.» ridacchiai mangiando il primo boccone. Ero davvero affamato e me ne stavo rendendo conto solo in quel momento, divorai il pranzo in un batter d'occhio.

«Vacci piano, Calum!» mia madre scoppiò a ridere. «Ti comporti come se non mangiassi da secoli!»

«Mi sento così.» risposi con la bocca piena di uova strapazzate.

Lei continuò a ridere mentre si voltava e tornava ad occuparsi di dio solo sa cosa. Mia madre non riusciva davvero a stare un minuto senza far niente. Doveva sempre lavorare o pulire o fare qualcosa per tenere occupate le mani. «Com'è andata la festa?»

 Deglutii a vuoto, sentendomi improvvisamente nauseato. «Ehm, è andata abbastanza bene, sì.»

«Non ne sembri convinto...»

«Beh, era un po' noiosa.» mentii di nuovo. Santo cielo, odiavo mentirle. «Non è successo niente di che.»

«Davvero? Tua sorella mi ha detto che tu ed Olivia vi siete lasciati.»

Cazzo, Taylor. «Ah sì... ma non è poi così grave. Ha detto qualcos'altro?»

Si voltò verso di me con un sopracciglio alzato. «No... ma dovrebbe?»

«No, no... assolutamente.» le risposi velocemente scuotendo la testa. «Solo non è stato un bello spettacolo la nostra rottura.»

«Sì, l'ha accennato.» mia madre annuì, tornando a fare le sue cose. «Ha detto che è stata una serata un po' strana.»

«Puoi dirlo.» borbottai.

Mi sforzai di finire il mio pranzo, poi misi il piatto nel lavandino e sgusciai via dalla cucina prima che mia madre mi chiedesse di lavare i piatti. Mentre stavo passando davanti alla stanza di Taylor, notai che la porta era socchiusa, il che era decisamente strano. Lei era ossessionata da queste cose: "No, questo va a destra e non a sinistra, la porta deve stare sempre chiusa e bla bla bla". Mi esasperava.

Sentii delle chiacchiere provenire dall'interno ed io stavo per oltrepassarla senza farci caso, ma sentii il mio nome. In quel momento mi incuriosii.

«Non voglio tornare sull'argomento "Calum".» stava dicendo Luke. «Voglio solo dimenticare...»

«È stato un po' stronzo con te.» dichiarò Taylor, ed io sospirai leggermente. Aveva ragione, e lo sapevano tutti.

«È tutto a posto.» insistette lui. «Voglio solo chiuderla qui. Ashton mi ha difeso, comunque.»

Io aggrottai le sopracciglia. Perché aveva un tono così arrabbiato? Voglio dire, okay, avevo tentato di incastrarlo, ma lui ne era uscito pulito mentre io no. Eppure era ancora arrabbiato. Sapevo di dover andarmene e smettere di origliare la loro conversazione ma non lo feci. Mi spostai addirittura dall'altra parte della porta per non farmi vedere da loro.

Taylor stava ridendo. «Proprio non lo capisco.»

«Cosa non capisci?»

«Te e la tua piccola co- Oh, diamine.»

Roteai gli occhi ed ascoltai le lagne di mia sorella, aveva sbattuto il piede contro la scrivania ed aveva perso il filo. Ero stranamente incuriosito. Continuai ad ascoltare i suoi lamenti spegnersi, e quando stava per riprendere il discorso, si accorse che la porta era aperta. La schiuse con un click ed io sbuffai. Le stanze erano abbastanza insonorizzate, quindi era inutile per me rimanere lì, non avrei sentito molto.

Me ne tornai in camera mia e mentre camminavo, un pensiero mi balenò in testa. Perché Luke non aveva interrotto il bacio quando gli si era presentata l'occasione?

Prove you Wrong // Cake AU [Traduzione]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora