Prove you Wrong // Cake AU [Traduzione]

3: Ovvio

[Calum]

«Hey Cal, vai anche tu al party di Mikey la prossima settimana?» mi chiese Ashton posando la sua mano sulla mia spalla. Avevamo appena terminato l'allenamento e ci stavamo trastullando in giro per il campo.

«Certamente!» gli risposi, nessun sano di mente si sarebbe perso i party a casa di Michael. Tutti, o almeno tutti quelli importanti, ci andavano. Quindi, ovviamente, ci dovevo andare.

«Ci sarà!» Ashton urlò in risposta, sicuramente a Michael. Ero amico con tutti i ragazzi nella squadra ma con loro avevo legato davvero tanto. Avevamo molte più cose in comune fra di noi che con gli altri. «Grande. Sarà fantastico, amico.»

«Lo spero.» anuii.

«Non c'è bisogno che lo speri.» Ashton rise. «Sai che lo sarà. Stiamo parlando di Mikey.»

Ero d'accordo con lui. «Quand'è?»

«Venerdì. Come vanno le cose con Olivia?»

«Bene.» annuii di nuovo. «Come al solito, lo sai.»

«Hai una fortuna sfacciata, amico. È carina.»

«Chi è carina?» chise Michael, sbucando fuori dal nulla e ficcando il naso nella nostra conversazione.

«Olivia.» sorrisi mellifluo, aggiustando le cinghie della borsa sulle spalle. «Lo so. Ed è mia.»

Michael roteò gli occhi mentre Ashton alzava le mani in segno di resa. «Hey, stavo solo ribadendo l'ovvio.»

«Stavo ribadendo anche io i fatti, come quello che io posso spassarmela quanto mi pare mentre voi due no.» li presi in giro.

Ashton rimase a bocca aperta e ribatté urlando. «Io posso spassarmela quanto e con chi voglio.» mentre Michael scrollò le spalle e si limitò a prendere le cuffiette, attaccarle al telefono e ad infilarsene una nell'orecchio.

«Sì, certo.» ridacchiai e mi scrollai di dosso Ash per la seconda volta quel giorno. 

«Lo vedrai!» giurò, alzandosi e spazzolando via l'erba dai suoi jeans. «Vero Mikey? Glielo faremo vedere noi! Al tuo party!»

Michael scrollò le spalle, non dando tanta considerazione all'entusiasmo del ragazzo dai capelli color sabbia. «Non mi contare, non me ne può fregar di meno.»

«Hai fifa, Mikey?» risi alzandomi a mia volta e dandogli un colpetto sulla spalla.

«No, potrei spassarmela anche io, se volessi.» ribatté facendo spallucce. «Bene, te lo dimostrerò.»

«Buona fortuna.» mi beffai di loro. «E che vinca il migliore.»

«Non sapevo fosse un gioco!» urlò Ashton entusiasmato. «Che si vince?»

Io e Michael lo guardammo straniti prima di scrollare la testa. «È solo un modo di dire, Irwin.»

«Oh.»

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Quella sera a cena, mentre i nostri genitori erano impegnati in un acceso dibattito su qualcosa che riguardava l'ambiente, diedi di gomito a Taylor. «Com'è andata la tua giornata con il perdente?»

Lei roteò gli occhi. «È andata bene. E a te com'è andata con PincoPanco e PancoPinco?»

Scrollai le spalle. «Bene. Il party a casa di Mikey è Venerdì.»

«Wow, m'interessa tantissimo.» rispose con il suo solito tono sarcastico. «E tu lo sai bene. Perché me lo stai dicendo?»

«Perché mi serve il tuo aiuto per convincere mamma a lasciarmi andare.»