11: Attenzioni

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[Luke]

Sapevo che Taylor mi stava nascondendo qualcosa. Per tutta la serata non aveva smesso di saltellare ed esultare con più entusiasmo del solito. Chi non si sarebbe giustamente insospettito?

Ma mai mi sarei immaginato tutto quello.

Guardai Calum, che se ne stava seduto accanto a me sugli spalti con un braccio attorno alla mia vita. Notai che stava guardando verso di me e mi misi a giocare con le maniche tanto per fare qualcosa.

«Luke?» disse dandomi un buffetto sul fianco.

Alzai la testa ed incontrai i suoi intensi occhi marroni. Gli risposi con un mormorio.

«Voglio che tu sappia che sono davvero, davvero tanto dispiaciuto per quello che è successo in passato tra di noi... Anche se era sbagliato, odiarti senza motivo è sempre stato più facile di accettare i sentimenti che provo per te...»

Sorrisi e gli baciai la guancia, raccogliendo tutto il coraggio che avevo. «Ti perdono.»

«Perché?» chiese, prendendomi una mano tra le sue. «Non prenderla male, sono felice che tu l'abbia fatto... ma perché mi hai perdonato?»

«Beh...» sorrisi timidamente e guardai in basso per evitare che notasse che stavo arrossendo. «Mi piaci da parecchi mesi ormai... e, beh, come potrei non perdonarti? Hai fatto tutto questo solo per me, sapendo benissimo a cosa andavi incontro, ma l'hai fatto lo stesso solo per uno sfigato.»

Scosse la testa. «Mi dispiace di averti sempre chiamato in quel modo. Non sei uno sfigato, okay? Sei meraviglioso.» avvicinò la mia mano alle sue labbra e la baciò delicatamente, facendomi arrossire per la trilionesima volta quella sera. «Sei meraviglioso e hai degli occhi bellissimi e uno stupendo sorriso, per non parlare della tua risata... Hai molte cose meravigliose, Luke. Ti prego, lascia che sia io a mostrartele... Lasciami dimostrare al vecchio me che si sbagliava.»

Sorrisi a trentadue denti e mi avvicinai a lui per baciarlo. Volevo concederglielo e volevo credere alle sue parole.

Mi separai dalle sue labbra e lui mi baciò la punta del naso, io arrossii e distolsi lo sguardo. Ad essere onesto, ero spaventato. Finalmente avevo tutto quello che desideravo, certo, ma non avrei mai pensato di poterlo ottenere. Ed in ora che avevo quello splendido ragazzo tra le braccia, non potevo non essere spaventato. Avevo paura che fosse tutto uno scherzo, o un brutto sogno.

Brutto sogno? Bel sogno? Non lo sapevo. Tutto quello che sapevo era che era così surreale, e non volevo che finisse. Ma in qualche modo sapevo che i miei problemi con Calum non erano finiti. In effetti, sentivo che eravamo solo all'inizio. Forse questa volta sarebbe stato più facile, ma forse questi sentimenti che aveva sviluppato per l'avrebbero solo complicata ulteriormente.

Calum mi accompagnò a casa e mi baciò sul portico. Non riuscii a smettere di sorridere, era come se quell'espressione si fosse attaccata al mio viso con la supercolla dal momento in cui entrai in casa a quello in cui crollai addormentato.

Ma il mio sorriso si spense nel momento in cui entrai a scuola la mattina seguente. La gente che prima non avrebbe mai nemmeno guardato nella mia direzione, mi stava fissando mentre camminavo per il corridoio, cercando di farmi piccolo piccolo. Quando raggiunsi il mio armadietto, vidi che Calum stava venendo verso di me ed io gli lanciai un'occhiata prima di mettermi ad armeggiare con il lucchetto. Dopo pochi secondi, sentii le sue braccia circondarmi la vita e le sue labbra avvicinarsi alla mia guancia. Mi voltai verso di lui, rosso in viso.

«Buongiorno, piccolo.» sorrise mentre si avvicinava per baciarmi il naso.

«'Giorno.» mnormorai guardando in basso e sorridendo timidamente.

Prove you Wrong // Cake AU [Traduzione]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora