Trust Me [MarkXPerth]

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Erano le dieci di sera quando Perth si buttò sul divano del suo camerino, indeciso se dormire per dodici mesi o buttarsi sotto la doccia. La stanchezza era visibile anche dal suo viso, nonostante il trucco e l'acconciatura impeccabile. Decise di rimanere steso lì per un po', visto che finalmente aveva terminato il photoshoot per l'ennesimo magazine che lo voleva a tutti i costi.

Dopo l'uscita di "The Stranded" e la notizia che avrebbero girato la seconda stagione di "Love by Chance", Perth non aveva più un attimo libero. La sua vita era diventata una girandola di cose da fare, ma fortunatamente era ciò che lo faceva stare bene e non ci avrebbe rinunciato per niente al mondo.

La porta del camerino si aprì e il manager incominciò a parlare di tutte le attività del giorno successivo, fregandosene altamente che il minore se ne stava collassato sul divano con il volto coperto dal braccio e la mente da tutt'altra parte.

"Dai, alzati, devi andare" lo scosse il manager un paio di volte, dopo essersi accorto che l'altro nemmeno lo stava ascoltando. Perth mugognò qualcosa e si voltò dall'altra parte, dando così le spalle al maggiore, il quale sospirò.

"Oh, sei arrivato." disse di nuovo il manager verso qualcuno entrato nel camerino in quel momento "vedi se riesci tu a buttarlo giù dal divano. Io devo andare quindi tornate a casa subito."

Perth udì solo qualche rumore ovattato di cose spostate, saluti vari e raccomandazioni, infine la porta chiudersi e di nuovo il suo amato silenzio. Finalmente! Sospirò profondamente accoccolandosi meglio sul divano, quando un tocco familiare tra i suoi capelli lo fece sorridere.

"Sei stanco lo so... ma dobbiamo andare. Vuoi davvero dormire qua?" sussurrò Mark al suo orecchio, lasciandogli un bacio sulla guancia.

Perth si voltò lentamente, gli occhi mezzi chiusi e l'eyeliner sbavato. "P', questo divano è anche un letto..." biascicò facendo l'occhialino a Mark, il quale gli pizzicò un fianco.

"Non credo sia il caso di dare spettacolo. Ci sono nuovi collaboratori che ancora non ci conoscono..." rispose il maggiore continuando a pettinare con le dita i capelli di Perth.

"Allora è proprio il caso di farci conoscere P'... o per lo meno di mettere in chiaro le cose su di te." Mark lo guardò senza capire e Perth spostò la mano sulla nuca dell'altro, tirandolo così verso di sé, facendo scontrare le loro labbra in un bacio leggero.

"Che sei mio, P'..." disse Perth a fior di labbra, guardandolo dritto negli occhi.

Mark sorrise baciandolo di nuovo, andandogli addosso e stendendosi sul corpo del minore, pronto a sorreggerlo e stringerlo a sé. Altri baci più intesi si susseguirono subito dopo, mentre respiravano a fatica.

"Andiamo a casa..." riuscì a dire Mark tra un bacio e l'altro, sentendo poi Perth succhiargli il collo con troppa foga.

"Non saremo soli... Plan fa sempre casino con Mean, che non ha una casa a quanto pare visto che è sempre da noi! Title continua a cantare con quell'accidente di microfono che gli abbiamo regalato e Gun si lamenta di continuo che nessuno gioca con lui alla play. Mi spieghi come faccio a farti queste cose con loro che non ci lasciano in pace?"

Mark sorrise accarezzandogli la guancia. "Ormai è tardi... vedrai che staranno già dormendo per quando saremo a casa."

Perth sbuffò lasciando subito dopo un altro bacio sulle labbra del suo amante. "Lo sai che per come mi sento adesso... non mi interessa un cavolo se staranno dormendo o meno? Ti farò gridare tanto da svegliarli!"

"PERTH!" gridò Mark allibito, tirandosi su a sedere sul bacino dell'altro, il quale portò le braccia dietro la testa sorridendo maliziosamente. "Eddai P'... non puoi negare che la cosa non ti piaccia, nonostante tutto."

"Se non la smetti, quello a gridare a breve sarai tu!" rispose Mark stringendo i fianchi del minore, che emise un gemito decisamente poco trattenuto.

Perth fece un ghigno malvagio. "Non aspetto altro P'..."


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