Prologo

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«Dov'è Kate?» chiesi a Marco. Eravamo alla cerimonia del diploma e stavamo per iniziare; di kate e Alex neanche l'ombra. Ero preoccupata, non potevano perdersela, avevamo lavorato così tanto, avevamo scelto il college, le toghe e i nostri genitori erano tutti la, tranne mio padre ovviamente.

«Lexie!» sentii urlare Kate e la vidi correre verso di me. «Per fortuna sei qui, tua madre mi avrebbe ammazzato, Alex?». «Sta arrivando, ha detto che vuole entrare in grande stile». Non fece in tempo a pronunciare quelle parole che una porsche nera parcheggiò, poi uscì Alex «Ehi ragazzi». Sorrise. «Idiota!». Sorrisi e corsi ad abbracciarlo. «Ciao piccola, scusa il ritardo». Mi baciò delicatamente. «Non farlo mai più». Ci avvicinammo a Kate e Marco e ci mettemmo in posa quando i genitori della mia amica ci scattarono delle foto. «E ora, la nostra migliore studentessa vorrebbe dire qualcosa, Lexie Burn sul palco» disse il preside.

Dio, ero così agitata. Si innalzarono fischi e applausi e con molta forza di volontà salii sul palco. «Oggi siamo qui, alla fine di un percorso. Ci siamo odiati, ma anche aiutati, siamo cresciuti insieme, ci siamo divertiti, siamo sopravvissuti  ad alti e bassi e di questo non potrò mai ringraziarvi. Questa scuola mi ha dato molte esperienze negative, ma mi ha fatto conoscere anche persone molto importanti per me». Sorrisi a Kate, Alex e marco. «Grazie di tutto». Scesi dal palco e seguirono degli applausi. Presi il mio diploma e aspettai che gli altri facessero lo stesso. La cerimonia era finita e ci raggiunsero anche i fratelli e il padre di Alex, mentre Marco parlava con i suoi parenti e Kate.

«Congratulazioni ragazzi» ci disse il padre; sorrisi e lo abbracciai. «Grazie mille». «E ora che farete?». Io e Alex ci guardammo. «Ci aspetta l'estate migliore della nostra vita» disse Alex e mi baciò. Nessuno sapeva che mi aveva fatto la proposta, certo, non avevamo intenzione di sposarci ora, ma l'importante era che lo volevamo.

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Salii in fretta sull'aereo, le valigie mie e di Kate quasi non ci stavano,stavamo andando alle hawaii ,non ci potevo credere «Vi siete portate tutta la casa?» chiese Marco, io e Kate ridemmo. «Solo l'essenziale». Durante il viaggio io e Alex ci coccolammo tutto il tempo. Quando atterramo ci accolsero subito degli uomini che portarono le nostre valigie in auto e ci fecero salire. Non potevo credere che Alex mi avesse regalato tutto questo. «Grazie». Di cosa? Mi guardò sorridendo. «Per tutto». Uscimmo dalla macchina e il signore che si chiamava Winston ci disse che avremmo avuto l'autista privato tutto il tempo della permanenza; musica per le mie orecchie. L'hotel sembrava una reggia, era tutto completamente dorato e avevamo prenotato la stanza di lusso. Potevano starci trenta persone là dentro; ovviamente Kate e Marco erano in un'altra stanza.

Iniziai fin da subito a mettere i vestiti al loro posto. «Voglio provare subito la spa» dissi. Alex rise. «Allora posso spogliarti». Ghigna.
«Mh... si sta molto bene in accappatoio» affermai. «Era da tanto che non facevo il cattivo ragazzo». Ghignò e mi prese in braccio, per poi baciarmi passionevolmente e adagiarmi sul letto. Iniziai a strappargli la camicia. «Mi ero mancato infatti». Sorrisi. «Non ti mancherà più babe». Iniziò a baciarmi tutto il corpo quando Marco bussò la porta. «Fa che sia importante cazzo!» urlò Alex guardandomi. «Andiamo piccioncini, scopate dopo». Sospirammo e uscemmo con l'accappatoio, gli asciugamani e le ciabatte. Io avevo un costume nero molto sgambato e sexy dietro ma abbastanza coperto davanti sulla parte del ventre, era intrecciato, mentre Kate aveva un costume rosa, sembrava fatto a mano.

 Io avevo un costume nero molto sgambato e sexy dietro ma abbastanza coperto davanti sulla parte del ventre, era intrecciato, mentre Kate aveva un costume rosa, sembrava fatto a mano

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«Perché dovete essere sempre fighe?» disse Marco

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«Perché dovete essere sempre fighe?» disse Marco. «Non vogliamo fare a botte anche d'estate» continuò Alex e mi diede una pacca sul culo. Io e Kate ci guardammo sorridendo e ci piegammo facendo finta di raccogliere qualcosa. Loro spalancarono gli occhi facendo finta di svenire, noi ridemmo e ci demmo il cinque, per poi andare in spa. Eravamo seduti nell'idromassggio, io parlavo con Kate mentre avevo il braccio di Alex dietro. «Andiamo nella vasca a nuotare noi» mi disse Alex. «Va bene amore, ci vediamo stasera a cena». Mi baciò. «Ricordati che poi c'è la festa in spiaggia e il falò». Annuii, poi Alex e Marco se ne andarono.

«E noi faremo tardi» disse ridendo Kate e io risi con lei. «Ehi». Mi diede una spallata e iniziò a parlare piano. «Quello ti sta guardando da un po'». Sorrise. «È carino...». «Kate...». «Che c'è? Apprezzare è lecito, per noi...» Risi e mi voltai verso il ragazzo. Sì in effetti era molto bello, sguardo azzurro ghiaccio penetrante, e fu ancora più bello quando si alzò per sedersi a fianco a me. A quel punto Kate si alzò per lasciarci da soli e io la maledissi con lo sguardo.
«Ehi». Mi voltai verso di lui. «Ciao».
«Mi chiamo Blake piacere». Sorrisi. «Piacere mio». «Nuova di qui?». «Sono in vacanza con...». «Il suo ragazzo». Alex lo guardò in cagnesco; sospirai. «Alex...». A quel punto Blake parlò: «capisco... ragazzo geloso, c'è qualche problema?» aveva fegato il ragazzo, ma questo fece incazzare Alex ancora di più. «Sei tu il mio problema». Se fece avanti e Blake rise. «Ci vediamo stasera, riservami un ballo». Mi guardò e se ne andò.

«Quello lo uccido» disse Alex. «Calmati, non è successo nulla». «Ci sta provando con te Lexie e tu nulla!». «Non posso avere amici?». «Stavolta ha ragione Alex, lasciala respirare, stavano solo parlando, siamo in vacanza, divertiamoci, inoltre Lexie è intelligente, saranno solo amici». Sorrisi ringraziando Marco. Alex sospirò e commento: «ok...».
«Beh, io me ne torno in camera, hai rovinato la serata...». Camminai tornando di sopra, ma Alex mi prese la mano. «Aspetta Lexie scusa, ti prego». Lo scansai. «Lasciami».

Arrivata in camera mi feci una doccia e mi cambiai costume. Ne misi uno intero bianco, per poi mettere un vestitino sopra. Non volevo vedere nessuno, così uscì dall'albergo senza farmi notare e, per tutto il giorno, andai in giro da sola per schiarirmi le idee. Ricevetti un sacco di chiamate da Alex, da Kate e da Marco, ma le ignorai tutte, anche se sapevo che si stavano preoccupando. Mi sedetti sulla spiaggia fredda ascoltando il rumore delle onde, faceva freddo, i capelli si muovevano col vento. «Ti ho fatto litigare con il tuo ragazzo?». Mi voltai e vidi Blake che si sedette vicino a me e mi diede la sua felpa capendo che avevo freddo. «Grazie». Sorrisi e lo guardai. «No, non é colpa tua, lui è così, ha solo paura di perdermi». «Mi sembra esagerato, quasi morboso... non dovrebbe fare così se ti amasse e si fidasse di te».

Non parlai fino a che non mi resi conto che non gli avevo neanche detto il mio nome. «Mi chiamo Lexie». Sorrise. «Beh Lexie, mi concedi questo ballo? Visto che non penso Alex ci lascerà molto in pace stasera». Mi alzai. «Sono libera di conoscere chi voglio, se stasera avrai bisogno di qualcosa sarò a tua disposizione». Sorrise e iniziammo a ballare. «Sei bellissima sai?». Sorrisi. «Anche tu non sei male». Risi, per poi sbiancare quando vidi Alex. «Alex...». Mi guardò deluso con gli occhi lucidi. «Ero preoccupato per te... ora capisco perché non hai risposto». Mi staccai. «Cosa? No! Non sto facendo nulla, non ti ho risposto perché mi avevi fatto incazzare». «Sì certo». Rise amaramente e si allontanò. «Alex aspetta!». Corsi da lui e lo bloccai, poi si girò. «Ora puoi stare con lui, sei ufficialmente single». Mi crollò il mondo addosso, dovevano essere io arrabbiata con lui e non lui con me.

Avevamo rovinato le vacanze a tutti. Blake se ne era già andato, Alex anche, non c'era motivo di rimanere là. Nel viaggio di ritorno ero solo con Kate mentre Marco era con Alex. «Non è colpa tua, non hai rovinato nulla, Alex è geloso, lo conosci, appena si calmerà tornerà strisciando da te». La guardai. «Non hai visto il suo sguardo Kate, non penso torneremo insieme tanto presto». Tornai a casa da mia madre per il resto delle vacanze in attesa di iniziare il college. Non vedevo l'ora di iniziare fino a poco tempo prima, ma ora, avrei voluto tornare indietro, perché? Beh perché il mio ex ragazzo andava nel mio stesso college...
Per fortuna c'era anche Kate, solo Marco ne aveva scelto uno diverso.

INSANE LOVE(completa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora