21-dangerously mine

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(Guardate il video please, riguarda Alex!)

Mi svegliai tra le braccia di Blake e sorrisi. Era strano ma bello. Lui era già sveglio e mi stava guardando... mi diede un bacio sulla fronte. «Buongiorno piccola!»
«Buongiorno!» Sorrisi. «Oggi non ho voglia di andare a scuola.» Risi. «Beh, allora non ci andiamo!» «Cosa?! Lo faresti?» «Certo che lo farei.» Volevo essere sincera con lui... stavolta volevo dirgli tutto. «Stasera ho una cena con mio padre e...» Sospirai... ero nervosa e questo mi faceva ricordare la serata di Alex con Kimberly. «Tu stai bene? Vuoi che venga con te?» «Direi di sì, ma meglio se non vieni... le cose con Alex non sono ancora chiare per loro e non voglio creare problemi.» mi baciò la mano. «Va bene...»
«L'unica cosa che voglio è dimenticare tutta questa storia e sopratutto Kate. Alex so com'è fatto, ma da lei non me lo sarei mai aspettato; non tornerò sua amica.» «Lo capisco, io ti starò vicino.» Sorrise. «Vado a prepararti la colazione.» Fece per uscire dal letto. Era in boxer, mentre io ero in intimo con la sua maglietta addosso. Lo tirai a me e lo baciai. «Non c'è fretta...» Rise e si mise su di me accarezzandomi le braccia e le gambe. «Ti amo.» Mi disse. Lo guardai e aspettai qualche secondo «Ti amo anch'io.» Era vero, iniziavo a sentirlo di più. «Non devi sentirti costretta, voglio che sia vero.» «Lo so.» Sorrisi. A quel punto bussarono alla porta. Io e Blake ci guardammo... chi poteva essere? Andai ad aprire la porta, erano Alex e Kate. Alex aveva una faccia tremenda, sembrava che non avesse dormito tutta la notte. Aveva le mani fasciate come se avesse preso a pugni qualcosa. Tutto questo non migliorò quando mi vide con solo la maglietta di Blake addosso. «Non abbiamo fatto nulla.» Mi affrettai a dire... ma perché mi importava farglielo sapere? Lui mi guardò. «Non sono fatti miei; non più... volevo solo scusarmi con entrambi.» Alex che si scusava? Questo mi colpì... non feci in tempo a dire nulla che se ne andò. «E tu?» Guardai Kate. «Dispiace anche a me... voglio tornare ad essere tua amica mi manchi... i-io...» «Kate, tu eri più che la mia migliore amica... non hai idea di quanto male mi hai fatto. È  come se mi fosse stato strappato un pezzo di cuore, non avrei mai pensato che potessi fare quello che hai fatto. Eri sempre dalla mia parte, mi aiutavi... sogno un giorno in cui poter dimenticare tutto e perdonarti, magari provare a tornare amiche, ma quel giorno non è oggi e non penso neanche che sia tanto vicino.» Le chiusi la porta in faccia, per poi crollare tra le braccia di Blake piangendo.
La sera ero andata da mia madre per preparami per la cena con mio padre. Io entrai dopo nel ristorante e strabuzzai gli occhi quando vidi anche il figlio di lei, Edward. Mi aveva accennato che ci sarebbe stata la famiglia, ma non anche al figlio... la cena si preannunciava un disastro, ma non volevo litigare. Era già stata una giornata di merda, quindi mandai giù il boccone amaro e sorrisi Chiariamoci, Edward era veramente un bel ragazzo, ma non ci eravamo mai cagati più di tanto, anche se mi sarebbe sempre piaciuto avere un fratello maggiore.

«Allora, dov'è il tuo ragazzo?» Sapevo che intendeva Alex, e invece di pensare a Blake pensai proprio ad Alex. Il mio sorriso sparì... pensai che probabilmente in quel momento Alex stava scopando con Kimberly e mi accorsi che non avevo risposto alla domanda e tutti mi stavano guardando da almeno 5 minuti. «Oh, ehm... non è potuto venire.» Appena pronunciai quelle parole, la porta del ristorante si aprì... Tutti ci girammo e vedemmo Alex che entrava. Cosa ci faceva qui? Si sedette al nostro tavolo. «Scusate il ritardo, sono ancora in tempo?» Non riuscivo a parlare. Come osava presentarsi qui dopo aver scopato con quella? «Pensavo non potesse venire...» Disse mio padre. «Infatti è così, aveva un impegno.» Non riuscivo a non guardarlo. Per la prima volta da quando era entrato, mi guardò anche lui. «L'ho cancellato, tu sei più importante.» Mi veniva da piangere. «Scusate!» Uscii di fretta dal ristornate senza prendere nulla e camminai velocemente allontanandomi. Mi strinsi nelle mie braccia, faceva un freddo cane. «Lexie!» Sentii Alex dietro di me quando ormai eravamo già un po' distanti dal ristorante. Mi girai lentamente. «Cosa ci fai qui? Non avevi un impegno importante con Kimberly?» Dissi sprezzante. «Non hai sentito? L'ho cancellato! Non voglio scopare con lei e neanche vederla, non mi interessa. Ho scelto te, non lei.» Mi guardò. «E il premio? Cosa le  hai dato in cambio?» Sorrise «Le ho detto di lasciarmi stare e di non mettere in giro voci false su noi due, altrimenti le avrei rovinato la vita.» «E pensi che ti abbia creduto?» Alzai un sopracciglio. «Lei ci tiene alla sua popolarità.» Era vero. «Ora puoi tornare dentro con me, per favore? Stai gelando...» «Come se ti importasse...» Distolsi lo sguardo. «Lexie, ma che cazzo dici?» Urlava, si stava incazzando. «Ovvio che mi importa di te! Mi importerà sempre di te! Lo so che sei stufa... te l'ho detto mille volte, ma non c'è stata una volta in cui ti abbia mentito! Noi siamo così, Lexie! Siamo incasinati, non è sempre tutto rose e fiori. L'amore è anche questo. E Dio, mi fai incazzare, perché lo sai che ti amo e te ne approfitti!» Spalancai gli occhi. «Me ne approfitto?!» Ora stavo urlando anch'io. «Sei tu che sei così complicato... e lo sono anch'io, ma almeno non faccio le cazzate che fai tu!» «Lexie, stavolta abbiamo litigato per un tuo errore e io sono comunque qui ad una cena con tuo padre solo per te! Ma lo vuoi capire?» Continuò. «E Blake?! Vogliamo parlarne?! Sei tornata con lui!» «Vuoi parlare anche di Kimberly allora?!» Urlai e senza accorgermene ci eravamo avvicinati pericolosamente. Senza aspettare ulteriormente, lui mi baciò di getto, appena finì di parlare; un bacio che ti divora... foga, passione. «No, voglio parlare di te!» Ricambiai il bacio allo stesso modo per poi staccarmi... cosa avevo fatto? Non ce la facevo a tornare dentro. «Io torno al college, dì che mi sono sentita male... la cena la faremo un'altra volta!» Mi voltai e iniziai a camminare. «Ma sei seria? Dove pensi di andare?» «Via!» «Beh, almeno fatti accompagnare...» Mi fece sentire il suono delle chiavi e sorrisi fermandomi. Sapevo che anche lui stava sorridendo, perché non era il suono della sua macchina. Mi voltai. «Che aspettiamo allora?»

Alex li chiamò per avvertirli prima di salire in sella alla sua vecchia Harley. Appena ci eravamo conosciuti, non fidandomi, ero salita dietro di lui sulla sua moto e lui mi aveva detto "conosci i bad boys sbagliati!" Aveva ragione, nessuno era come lui.
Ghignò «Ricordi come si fa? Tieniti forte!» Risi e mi strinsi a lui. «Oh, ma per favore...» E partì. Poggiai la testa sulla sua schiena e sentivo il battito del suo cuore. Strinsi le braccia attorno ai suoi fianchi. Chiusi gli occhi, era proprio come la prima volta. Mi veniva da piangere, per cui scherzai. «Ti sei dimenticato come si guida?! Vecchietta!» Rise. «Oh, ma davvero?!» Si fermò di colpo e scese. «Che fai? Non vorrai lasciarmi qui...» «Guida tu... fammi vedere, baby!» Ghignò... e a quel punto ghignai anch'io e mi sedetti al posto del conducente. «Mi dispiace, ti rovinerò la messa in piega!» Scherzai e partii. Ero molto veloce. Urlammo a squarciagola e ridemmo. Sì, mi era mancato!

Nell'ultima fase del "viaggio" Alex era tornato a guidare; ci stavano mettendo troppo, però. «Ehi, ma dove stiamo andando?» «Ti ho fatto innamorare in 48 ore la prima volta che ci siamo visti... lo farò di nuovo!» E detto questo parcheggiò la moto, mi fece scendere e mi mise una benda sugli occhi; mi guidò lui, finché non mi tolse la benda e i miei occhi iniziarono subito a diventare lucidi. Non ero mai andata al planetario... e ora ci trovavamo proprio lì; ma non stavo guardando le stelle, c'erano proiettati tutte le nostre foto e i nostri video da quando ci eravamo conosciuti.
«È  bellissimo, ma... perché?» «C'è bisogno di chiederlo?» «No...» Dopo un po' di silenzio, parlò lui. «È  la nostra ultima notte, Lexie...» «Cosa?» Mi voltai preoccupata. «Non volevo dirtelo, volevo che fosse tutto perfetto e che ti ti godessi questi momenti con me perché ti va e non perché non mi rivedrai più...» «Alex, ma che stai dicendo? A me va di stare con te!» «Sono io che non posso stare con te. Prima, quando hai detto quelle cose, avevi ragione... io sono complicato, rovino sempre tutto... tu sei bellissima e io ti faccio solo del male...» «Alex, ma c-...» Non mi fece finire di parlare, che arrabbiato alzò il tono di voce e mi disse «Cosa vedi quanto mi guardi, Lexie? Eh?! Un uomo o un mostro?! Avanti, dillo... perché io vedo solo un mostro.» Ormai stavo piangendo... e senza neanche pensarci due volte gli risposi «Io vedo te, vedo Alex» Stava piangendo anche lui e mi baciò d'istinto, quasi come se non credesse alle mie parole... come se non potesse credere che io lo amassi così tanto. Ricambiai il suo bacio bisognosa di lui e gli tolsi la maglietta, ma lui si allontanò. «Non possiamo!» «Perché no? Se è la nostra ultima notte, come dici tu... perché no?!»
«Io sono sbagliato per te! Non possiamo stare insieme, lo capisci?» Urlò e gettò un oggetto di vetro contro il muro. Sussultai... «Ma io ti amavo!» Urlai... e lui mi rispose con sguardo stanco «Quando hai un dolore così incapsulato dentro, l'amore non basta a salvarti.» «Ma io ti amo ancora... pensavo che il nostro amore fosse più forte, che potesse sopravvivere a tutto. Me l'avevi detto tu, come nei film... era una bugia?» «Niente era una bugia... ma forse noi non siamo fatti per vivere un amore da film o da libri, Lexie. Non pretendo che qualcuno mi capisca, pretendo soltanto che nessuno mi giudichi.» E con queste parole, Alex se ne andò per sempre via da me.

INSANE LOVE(completa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora