🐚:: three, sing?

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🐚:: Eben point of view.

«E se non dovessi farcela?» sussurra lei, riprendendo a giocare con la ruota.
«Se non ci hai provato perché lo dici?» prende parola il piccoletto Zach.
«Non l'ho mai fatto, è questo il problema.»
«Sei ossessiva compulsiva giusto? E allora perché non sfrutti questo tuo pregio?»dice Corbyn facendola sorridere leggermente.
«E io sono sicuro che sotto quella ragazza silenziosa se ne nasconde una fantastica» dice Jonah «e poi con noi non devi essere timida.»
«Zach ha talmente tanta confidenza con noi che dopo essersi scaldato la voce rutta come se avesse bevuto quattro litri di coca-cola.» dice Daniel rompendo il suo silenzio, e le sorride dolcemente indicando il piccoletto dai capelli scompigliati.

Mi sembra che il ragazzo la stia fissando troppo. Però riesce a farla ridere, e di questo ne sono più che felice.

«Ehi, non è colpa mia se trattengo aria!» subito dopo aver detto la frase, rutta e si copre di colpo la bocca con le dita.
«Hai tenuto aria anche adesso?» gli fa Jack, guardandolo e facendo la domanda con la voce di un bambino.
«Oddio, scusatemi.» riprende a parlare Zach, ignorando la domanda del ragazzo riccio.

«Quindi è un si?» torna al discorso precedente Daniel, e guardandola con i suoi occhioni blu. «Cavolo, come faccio a dirvi di no se mi fate quelle facce?» tutti sorridono e Zach addirittura l'abbraccia, visto che sono seduti vicini.

Lei ricambia un po' impacciata.
Ci alziamo e Daniel si avvicina a lei.

«Aspetta, vuoi qualcosa da bere?» mia sorella annuisce, e mi fa gesto di uscire.

Così faccio come dice, e ci raggiungono dopo qualche minuto uscendo dal bar, entrambi con un milkshake alla vaniglia. Sorrido ad entrambi, e ci avviamo al parco più vicino che c'è nei dintorni.

«Cavolo ci sai fare con lo skateboard» le dice Jack seguendola.
«Mh, nah»
«Per la tua altezza sei brava davvero» guarda male Jonah e lui alza le mani «non volevo dire niente di offensivo, non sapevo che te la saresti presa.»Delilah non risponde, poi guarda Daniel.

Io tossisco, e lei distoglie lo sguardo, il tutto seguito da una domanda di Corbyn.

«Ti piace lo spazio?» lei sorride mentre beve.
«E me lo chiedi? Lo amo.» lui sorride, e si avvicina a lei, dandole una pacca sulla testa.
«Sa anche cantare» aggiungo io, facendo girare tutti.
«Ah, davvero?» dicono, compresa Delilah.
«Quindi ce lo fai sentire?» credo che Daniel sia troppo interessato.
«Ehi! Devo essere la vostra make-up artist, non la vostra migliore amica!» esclama facendo ridere tutti i ragazzi, io mi limito a sorridere divertito.

Appena arriviamo, Delilah, Corbyn e Jonah, si siedono su una panchina. Jack e Daniel sui loro skateboard, mentre Zach e io stiamo sull'erba.
Spieghiamo a Delilah ogni particolare del tour, e lei ci ascolta interessati senza distrarsi un attimo.

«Quindi dovrai sistemarci i capelli all'inizio dei concerti, e darci i vestiti che saranno uguali per due o tre canzoni» le dice Corbyn «poi ovviamente puoi dividerli per persona, per colore, per l'inizio e fine, quelli già indossati...come vuoi tu l'importante è che non sbagli» annuisce alla spiegazione di Daniel, e si guardano per qualche secondo.

Inizia a darmi fastidio quel biondino ossigenato.

«Comunque non hai ancora cantato.» rammenta Jonah, con la testa poggiata su una mano e il gomito sul suo ginocchio.

Ha una faccia adorabile, sa essere davvero molto convincente quel ragazzo quando vuole.

«Non qui, non ho né base, né microfono.» inventa una scusa, intanto io scuoto la testa rassegnato.
Corbyn scuote la testa «non hai mai cantato senza una base?» lei annuisce.
«Certo che si, però non vado a tempo» inventa un sacco di scuse, e poi me ne esco io ridendo: «E allora andiamo a casa.» mi guarda male, e io sorrido.
«Sisi, andiamo.» scuote la testa e io mi alzo.

«No no, Jonah salvami» si attacca a lui avvolgendo le gambe attorno al suo bacino e le braccia al collo. Quando si alza lei non si è spostata di un millimetro. «Sai che sono il triplo di te e che posso portarti fino a casa senza problemi?» sbuffa.
«Allora portami.» Jonah scoppia a ridere e ci avviamo a casa.
«Posso usare tuo skateboard? chiede Zach a mia sorella, ricevendo come risposta un semplice «si». «Quanta vita» le dico io, e lei non mi guarda neanche.
«È la mia vita fratellone.»

💭:: Eben's sister, a Daniel Seavey fan fiction.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora