Capitolo 2

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La sua mente iperattiva stava davvero esagerando.

Era la seconda notte in cui, nei suoi sogni, tornava al passato tormentato di Winter ed Erin, alla loro comune tragedia e a ciò che era seguito con il ritorno dei Vecchi Guardiani nelle loro vite.

Winter era stato così gentile, quella volta, quando la verità gli era piombata addosso come un macigno, e ben più di lei avrebbe dovuto sentirsi solo, abbattuto e sconfitto dal destino!

L'aveva cullata fin quando lo stordimento non era passato, dopodiché era salito su un taxi e aveva raggiunto l'albergo dove soggiornavano i nonni e gli altri Guardiani.

Solo e senza il sostegno di nessuno di loro, si era presentato al cospetto dei loro futuri carcerieri e aveva accettato le restrizioni di Shaina, abiurando le scelte dei genitori e tornando al cospetto delle leggi del Clan.

Pochi mesi dopo era giunta Erin e, nonostante le paure di tutti loro, si era rivelata una cara ragazza cui volere molto bene e a cui affezionarsi sinceramente.

Certo, non avevano mai potuto amarsi realmente – Erin era stata onesta, con lei, raccontandole di un ragazzo che aveva lasciato in patria, e solo perché costretta dalle leggi e dalla famiglia.

Nonostante tutto, a Spring erano parsi una coppia affiatata e, a ogni anniversario di matrimonio, Winter le aveva sempre fatto recapitare le sue rose preferite; delle bellissime rose bianche in un vaso color confetto.

Il loro addestramento era proseguito per quasi un decennio, in cui lei e fratelli avevano in qualche modo fatto collimare anche i loro studi universitari e i lavori saltuari per mantenersi.

Nel frattempo, Winter era venuto a capo del patrimonio familiare, nonostante i goffi tentativi di nonna Shaina di impedirlo. Summer aveva chiaramente avvertito la sua rabbia, nel non saperli più in ristrettezze economiche, e per questo l'aveva odiata più di tutti loro messi assieme.

Le cose erano migliorate molto, a quel punto, ma ormai le promesse erano state scritte col sangue, e non avevano potuto tornare indietro.

La nascita di Malcolm era comunque stata una benedizione per tutti loro, pur se Autumn era parso allontanarsi dal Cerchio di giorno in giorno.

In lui aveva colto nervosismo e molta rabbia ma, non essendo una Guardiana dello Spirito, non ne aveva mai colto i reali motivi. Inoltre, non se l'era mai sentita di chiedere spiegazioni al fratello, da sempre restia a ficcare il naso negli affari del timido gemello.

Quando poi Erin si era ammalata e infine era morta di una leucemia fulminante, la famiglia si era spezzata e Autumn era sparito in un turbinio d'odio e di rancore.

Erano passati cinque anni, da quel giorno infausto, e ancora non sapeva i motivi di quella separazione.

Forse, non li avrebbe mai conosciuti.

Levandosi in piedi con aria stranita, Spring si passò una mano tra i capelli scompigliati e, nell'aprire le imposte al nuovo giorno, mormorò tra sé: «Se avessi avuto lo stesso carattere di Summer, forse avrei impedito ad Autumn di andarsene.»

Pochi istanti dopo, il suo cellulare emise un bip e la donna, sorridendo appena, si avvicinò alla scrivania per controllare chi l'avesse cercata, pur immaginando l'origine di quel messaggio.

Accentuando il suo sorriso quando scoprì di aver ragione, lesse a mezza voce: "Non avresti potuto cambiare nulla, sciocchina. Vedi di prendere una camomilla, stanotte, se vuoi dormire meglio. A."

Flower of Beltane -  Volume 2 "The Power of the Four"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora