Capitolo 12

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12


Quattro settimane erano sufficienti, no? Oppure doveva aspettare ancora?

Sulla scatola c'era scritto che...

«Continua a essere positivo, eh?»

La voce di Summer si insinuò nei suoi pensieri errabondi mandandola nel panico e, strillando come un'aquila, Spring lasciò cadere a terra tutto quello che aveva tra le mani.

Minacciosa come una tempesta, fissò poi la sorella cose se volesse scotennarla.

«Sei impazzita?! Sono quasi morta d'infarto!»

Serafica, la gemella si appoggiò allo stipite della porta del bagno e replicò: «Ho bussato, suonato il campanello, fatto squillare il telefono e il cellulare. Alla fine, sono entrata perché pensavo fossi morta.»

Con un grugnito, Spring mugugnò: «Ero sovrappensiero.»

«L'ho notato!» ridacchiò Summ, accomodandosi al suo fianco, sul bordo della vasca.

Allungata una mano, raccolse una delle sei scatole cadute a terra dopo il lancio disordinato della gemella e la scrutò meditabonda.

«Perché sei qui?» le domandò la sorella, allungandosi per recuperare la scatola dalle mani di Summer.

«Colazione a scrocco» dichiarò semplicemente l'altra. «Allora, è positivo, giusto?»

«Impicciarti degli affari tuoi, mai, vero?» sibilò la sorella, afferrando finalmente la scatola per strappargliela di mano.

«In che dimensione vivi, scusa?» esalò incredula la gemella, scrutando il libretto delle istruzioni fuoriuscito dalla scatola. «Oooh, che carino! C'era lo smile, sul tuo?»

«Sì! Sei contenta!? In tutti e sei!» ringhiò inferocita Spring, fissandola bieca.

Vagamente sconcertata, Summer biascicò: «Quanta acqua ti sei bevuta, scusa, per fare sei strisciate?»

«Potrei strangolarti, ora come ora.» Il ringhio che fuoriuscì dalle labbra di Spring fu molto eloquente e Summer, per un attimo, si chiese se sarebbe passata dalle parole ai fatti.

Le donne incinte, e i loro ormoni a braccetto, potevano essere assai pericolose, se volevano.

«Già le voglie? Pensavo sarebbero venute più tardi» ironizzò comunque la sorella, azzardandosi a punzecchiare ulteriormente la gemella. «A quando le nozze, allora?»

«Come?» esalò Spring, impallidendo leggermente.

«Beh, suppongo tu l'abbia già detto a Max» scrollò le spalle con noncuranza Summer.

«No. E non credo proprio gli interessi di me, visto che sono più di venti giorni che non lo sento» brontolò lei, intrecciando le braccia sotto il seno.

«E la par condicio? Puoi chiamarlo tu, no?» si limitò a dire la gemella.

Facendo il muso lungo, la bionda sorella ammise: «L'ho cacciato in malo modo, l'ultima volta che ci siamo visti. E poi...»

«Uhm. Senso di colpa... poi, cosa c'è?» si interessò Summ, sogghignando con aria furba.

Accavallando le gambe, abbracciate da leggeri pantaloni di lino color pervinca, la gemella borbottò contrariata: «Non hai idea di quel che è successo l'altro giorno!»

Decisamente interessata a conoscere i risvolti della situazione, nonostante ne ipotizzasse già i retroscena, Summer imitò la posizione della gemella.

Flower of Beltane -  Volume 2 "The Power of the Four"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora