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Alla fine non era riuscito a dormire affatto, Aizawa, e ora, alle 6:34 del mattino, al posto di prepararsi per andare a lavoro osservava come Yuri dormisse tenendogli la mano.
Non gliel'avrebbero portata via. Yuri era libera. Glielo aveva promesso, anzi, tutti loro glielo avevano promesso. E per nessun motivo al mondo sarebbe tornata a fare la cavia o la marionetta in mano a quello che sapevano si chiamasse  Shigaraki.
La lega dei Villain non l'avrebbe avuta quella bambina. Per nulla al mondo.
Il telefono cominciò a vibrare nella sua tasca, lo prese ed accetto la chiamata del capo della polizia.
"Allora? Cosa facciamo?" Chiese, l'uomo gli rispose: "Credo che sia meglio che tu la porti con te a scuola, Aizawa. Non possiamo permetterci che quella ragazza cada nelle mani sbagliate." "Certo. Capisco. Buona giornata." "Anche a lei." Mise di nuovo il telefono nella tasca.
"Yuri? Svegliati." Mormorò scuotendo l'albina. "Mh?" "Vieni con me a scuola." La ragazza alzò lo guardò per qualche secondo su di lui poi aprì la bocca e disse con tono assonnato "La scuola è un posto orribile. Una prigione per ragazzi. Preferire non andarci Otōsan."

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