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Abbassò lo sguardo e rimase a testa bassa mentre sentiva la ragazzina passare la mano sui e tra i capelli più volte.
"Sono davvero morbidi!" Esclamò sorpresa.
"Si, lo so." Mormorò Katsuki, mentre Yuri allontanava la mano, mettendola nella tasca.
"Ci tengo."
La ragazzina gli sorrise e lui le spettinò i capelli alzando lo sguardo.
"Vai dal tuo tutore, anche lui c'ha fame." Sussurrò, l'albina annuì e andò da Aizawa. Entrambi si diressero fuori dalla porta.
"Non sapevo dell'esistenza di questo lato molto più tenero, Bakubro!" Il biondo si girò di scatto, prese la cravatta del rosso e lo strattonò verso di se, Mina lì dietro li guardo con malizia.
"E non ne sai tutt'ora perché non esiste! E non chiamarmi fottutissimo in quel modo!" Sdraitò arrabbiato, il rosso alzò le mani in segno di resa.
Fu lasciato ed il biondo andò verso la mensa.
Nel mentre Yuri e Aizawa entrarono in sala professori, lei si sedette sulla scrivania e lui sulla sedia; le consegnò il bento, la ragazza appena lo aprì si illuminò: ogni volta che vedeva quanto e quale tipo di cibo mangiavano le persone normali era davvero sorpresa e felice.
Niente più ripetizione di cibi e niente più cibo scaduto da giorni o cibo dallo strano colore e dalla strana consistenza. Come niente più dolore e niente più esperimenti.
Nulla di nulla.
Ora aveva il permesso di vivere una vita senza più sofferenze di quel genere, con una persona che le voleva bene, e forse si sarebbe fatta anche qualche amico. Lo desiderava davvero.
Era fantastica la sua nuova vita ma anche quella aveva delle sofferenze, tipo studiare a casa. Fortunatamente non andava a scuola; Midnight le aveva detto che era davvero noiosa ed orribile, una prigione per ragazzi da quanto aveva anche potuto vedere.
Un modo per imparare, si, ma che stressava fin troppo una normale mente giovanile e che toglieva molto tempo libero, che lei ora aveva, e che comunque non preparava al lavoro vero e proprio.
Quella scuola, a parer suo, non dava alcuna preparazione per un lavoro al di fuori da quello di Hero nelle classi A e B.
"Ti piace Yuri?" La ragazza alzò lo sguardo dalla forchetta -ancora non riusciva ad impugnare le bacchette- ed annuì.
"È davvero buono, sei un'ottimo cuoco Otōsan. Grazie."
Il corvino le posò una mano sui capelli sorridendo leggermente.
"Non c'è di che, Yuri."

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