10. Monika

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Jamie

Se c'era una cosa che amavo della domenica mattina, quello era il fatto che potessi alzarmi a qualsiasi orario. Avevo ancora gli occhi chiusi, il respiro rilassato e poca, pochissima voglia di alzarmi dal letto. Un profumo intenso di carne alla griglia pervase le mie narici, così d'istinto ispirai a pieno la dolcezza di quella fragranza, godendomela tutta. Sentii delle voci ovattate, tante, tantissime. Alcune parlavano tra di loro, ridevano di gusto e urlavano qualcosa che non riuscivo a capire. Altre, invece, cantavano canzoni totalmente a caso, a ritmo di cori da stadio. Non c'erano dei demoni in casa mia, vero?


Spalancai gli occhi di scatto e mi misi seduto, guardandomi intorno. Ero ancora a casa di Alex, i sacchi a pelo degli altri erano spariti ed ero l'unico ancora mezzo addormentato. Mi passai una mano sul viso e sospirai, alzandomi completamente, mettendo via il sacco a pelo e preoccupandomi di posarlo al piano di sopra. Dopodiché, mi lavai il viso e trascinai i piedi fino al giardino, dove tutti i ragazzi erano riuniti. Sembravano divertirsi, tutti insieme. Alex cantava a squarciagola, cuocendo la carne sul barbecue e ondeggiando la testa a ritmo di una musica inesistente. Notai con stupore che c'era anche mia zia Camila. Chiacchierava allegramente con Maya, Hailey e Clara. Si voltò verso la mia direzione, reggendo in mano un bicchiere con quella che sembrava limonata fresca.

«Buongiorno, dormiglione!» esclamò, allargando le braccia verso di me e donandomi uno dei suoi sorrisi pieni di luce. Zia Camila mi ricordava molto nonna Luz. A differenza della mamma, che somigliava tantissimo al nonno, lei era la fotocopia di sua madre. Avevo visto alcune foto di nonna da giovane, era inquietante la loro somiglianza. Solo che i caratteri li avevano invertiti. La mamma era come la nonna, mentre zia era come il nonno.

«Buongiorno.» risposi con voce assonnata, baciandole una guancia. «come mai tu qui?» chiesi, sbadigliando.

«Alex mi ha proposto di venire, giusto per passare la domenica mattina con dei miei coetanei. Se fosse per te, altro che farmi degli amici!» esclamò contrariata, bevendo un sorso di limonata, «inoltre, trovo che queste tre donzelle siano molto simpatiche. Soprattutto Hailey. È davvero uno spasso.» alzò le spalle, ridacchiando.

Rivolsi uno sguardo alle tre ragazze, alzando il capo a mo' di saluto. Maya si schiarì la voce, mentre le altre due mi sorrisero con dolcezza. «Sì, Hailey è proprio fantastica. Bene, vi lascio a parlare tra donne. Mi dileguo.» borbottai, andando verso Alex, Archie e Jason che sembravano leggermente in difficoltà con la carne.

Mi sedetti su una sedia e li osservai, accendendo la mia solita sigaretta mattutina. Archie si allontanava ogni volta che una vampata di fuoco si innalzava dal barbecue, facendo svariate smorfie contrariate. Jason, invece, sembrava provarci gusto ogni volta che divampava, infatti buttava ancor di più l'alcool con un sorriso sadico.

«Ma sei scemo? Così bruceremo tutti!» strillò Alex spaventato, saltando indietro di qualche metro.

«Ma non vedi quanto è figo quando la fiamma divampa? Sembra di essere all'inferno!» replicò il moro, agitando le braccia in aria.

«Sono sicuro che un girone per quelli come te esiste.» dissi, trattenendo una risata.

I tre ragazzi mi rivolsero uno sguardo, prima di fare una smorfia perfettamente uguale. «Vieni tu, allora, dai! Forza.» mormorò Alex, incrociando le braccia.

Annuii, alzandomi dalla sedia e raggiungendo il barbecue ardente. «Con molto piacere.» risposi. Mi avvicinai al fuoco e tolsi la maglietta, stirando i muscoli intorpiditi ancora dal sonno. Mi passai la lingua tra le labbra per inumidirle e posai la prima fetta di carne cruda sulla griglia. Notai le quattro ragazze che si voltarono nella mia direzione, prima di vedere un sorriso malizioso spuntare tra le labbra di Hailey.

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