31. Abbiamo vinto noi

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Maya

«Jamie possiamo parlarne in un secondo momento?» la voce di Alex risuonava forte e chiara, in quel salotto dove il mio ragazzo era piombato con la paura visibile in corpo. Stavo scendendo dal mio amico per riprendere a studiare, ma mi ero fermata dietro il muro non appena sentii la voce di Jamie implorare aiuto. Avevo il fiato in gola, tremavo dalla paura e temevo il peggio per lui. Anche se – naturalmente – non avevo la più pallida idea di cosa gli fosse successo.

«No, non possiamo. Devi aiutarmi, adesso. Ho due ore di tempo, poi succederà il caos.» disse di fretta, camminando in tondo per il salotto.

Alex si passò una mano tra i capelli e mordicchiò il labbro, incerto. Poi fece un profondo respiro e con riluttanza disse: «Spiegami.»

«Quando Caroline mi raggiunse a Cordóba, inizialmente sembrava volesse solo starmi vicino. Poi, dopo circa due giorni, mi costrinse a fare una cosa.» deglutii, passandosi una mano sul viso.

Alex aggrottò la fronte, perplesso. «Che cosa? Non avrai mica ucciso qualcuno, vero?» chiese allarmato.

Jamie scosse la testa, torturandosi i pollici con le mani. «No, non l'ho fatto.» disse, facendo un profondo respiro. «Caroline...  mi ha costretto a stare con lei. Se io non l'avessi fatto, si sarebbe procurata delle ferite da sola, denunciando Maya. Considerando che lei è potenzialmente depressa, avrebbero potuto rinchiuderla da qualche parte. Una volta tornati a Red Hills io volevo lasciarla, ma appena ho saputo che Maya prendeva delle medicine ho evitato di farlo, sarebbe stato un aggravante.» spiegò, passandosi una mano sul viso.

Spalancai gli occhi e mi aggrappai alla parete, evitando di cadere sul pavimento. Non potevo crederci. Alex, dal canto suo, aveva spalancato gli occhi e si era strozzato con la saliva. «Woah, fermo! Cosa?»

«Credi davvero che io non volessi andare in ospedale? O volessi farmi vedere da lei in giro con Caroline? Ho cercato in tutti i modi di proteggerla. A Caroline bastava solo che noi fossimo una coppia davanti al resto del mondo, il dietro le quinte non le importava molto.» spiegò con il respiro affannato.

«E perché mai voleva questo? cosa ci avrebbe guadagnato?» domandò Alex, perplesso. Sì, me lo stavo chiedendo anche io.

«Ci avrebbe guadagnato moltissime cose, Alex! Io sono un Reyes, sono il lascia passare per tutto quanto! Ciò le avrebbe permesso di avere le porte aperte su qualsiasi cosa! Ma io l'ho lasciata, e lei questo non se lo aspettava. Credevo avesse lasciato perdere, invece adesso mi ha dato tempo due ore per andare da lei, altrimenti farà la denuncia a Maya. Non so cosa fare, amico. Suo zio è uno degli avvocati più potenti d'America, l'unica in grado di contrastarlo era...»

«Mia madre, che adesso non può esserci di aiuto.» Alex sospirò affranto, scuotendo leggermente la testa.

Scesi lentamente le scale, con il cuore a mille per quanto udito. Avevo creduto per tutto quel tempo che Jamie fosse come stregato da lei, nonostante ciò però lo avevo perdonato, perché sentivo che dietro c'era qualcosa di molto più grande. Infatti, non mi sbagliavo: lui mi stava solo proteggendo. «Non avresti dovuto sottostare alle sue condizioni, Jam.»

Lui alzò lo sguardo di scatto verso di me, guardando poi Alex. «Cosa... cosa ci fa lei qui?»

«Stavamo studiando insieme, ti avevo detto di fare silenzio.» borbottò il mio amico, pensieroso.

Maya sorrise, avvicinandosi a me e appoggiando una mano sulla mia guancia. «Grazie per avermi protetta, ma non dovevi sopportarla per me.»

«Era il minimo che potessi fare. Adesso però dobbiamo trovare una soluzione, abbiamo due ore di tempo poi scatta la denuncia. Non voglio che tu affronti un processo, non sei nelle condizioni giuste. Potrei...»

To DrownDove le storie prendono vita. Scoprilo ora