12. -La fine di un momento

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"Continuare di sotto era troppo complicato." Dice e nonostante la luce riesco a immaginare il suo sorriso beffardo.

"Credo che la cosa complicata sia farmi eccitare."
Se lui vuole giocare, io pretendo di giocare.

"Riuscirei a farti venire solo guardandoti." Lui ride fragorosamente e poi continua con il suo discorso.
"Sei molto debole, Nicolaya." Sussurra flebilmente, grazia alla luce della luna che flirta dentro la stanza riesco a vedere la sua lingua inumidire le labbra.

Il suo sguardo scorre lentamente lungo tutto il mio corpo, che adesso è coperto solamente ad una stoffa leggera.

Avanza con un passo felpato, ma non accenna ad avvicinare le sue labbra alle mie, si limita ad alzare la mano e a rigarmi la guancia con il pollice.
Quele gesto così breve provoca in me una sensazione pesate farsi spazio nel basso ventre.

Schiudo le labbra e abbasso il capo quando sento la sua mano calda e massicce infilarsi sotto la gonna, tocca o meglio dire sfiora la mia coscia.
Sulla mia pelle, la sensazione che mi provoca, è visibile anche ad un cieco.

"Che vuoi fare, Alan? Smettila." Più che sembrare una minaccia, il mio tono esce a stento udibile.
"Ciò che voglio." A quelle parole si avvicina al mio collo sfiorandolo con il naso.

La sua mano libera si appoggia sul mio fianco, istintivamente mi avvicino a lui, mentre quella sotto la gonna è ormai vicino al punto più debole e sensibile del mio corpo.
Le sue possenti mani mi toccano come se mi conoscessero da una vita.

Senza rendermene conto è riuscito a farmi avvicinare ad una scrivania, così decide di afferrarmi dalle cosce e farmici sedere sopra.

Il suo volto è ormai difronte al mio e nessuno dei due è intenzionato a baciare l'altro, nonostante la voglia sia tanta l'orgoglio vince su tutto riuscendo a fottere entrambi.

Con un colpo felino riesce a sfilarmi le mutandine e a gettarle non so dove, anche con l'assenza si luce riesco ad immaginare la sua soddisfazione vestire la sua faccia.

"Ridammi quelle mu-" M'interrompe stampando un bacio sulle mie labbra.
Le sue, al contrario delle mie, sono fredde e incredibilmente morbide.

Poso delicatamente la mano sul suo collo avvicinandolo ancora di più a me.
Nel mio stomaco non ci sono le solite farfalle, ma uno zoo che balla.
Sulla mia pelle non ci sono i brividi che percorrono la schiena, ma che invadono in qualsiasi parte del corpo.

Il bacio si trasforma quando catturata dal momento infilo la lungua, entrando completamente in una sorta di ecstasy.

Capisco di non essere più su questo mondo, quando il mio cuore fa mille salti e il mio stomaco è sul punto di esplodere come se fosse una bomba atomica, nell'istante in cui la sua mano continua il suo cammino avvicinandosi sempre di più al punto più delicato del mio corpo.

Mi accarezza lentamente, così piano che sembra passare un'eternità.
Chiudo gli occhi e lascio un sospiro cercando di non fargli notare quanto io adesso possa essere così compiaciuta dai suoi movimenti.

Le sue dita iniziano a tastare lentamente la mia intimità senza spingersi troppo oltre.
"Ti ho solo toccato il culo e sei già bagnata?" Ride, prendendosi il gioco di me, per poi mordersi il labbro.

"Anch'io se inizio a toccarti il pisello riesco a farti eccitare."
"Un azione allettante, vuoi provarci?"
Brutto stronzo.

La risposta che volevo dargli è andata a farsi fottere quando ha deciso di iniziare a stuzzicare il mio clitoride con due delle sue dita.
Appoggio una mano sul suo petto e osservo il punto che adesso lui sta toccando con tanta facilità.

Con le labbra tocca la pelle del mio collo, le appoggia delicatamente e poi inizia a lasciare una umida scia di baci.
Il suo lavoro continua senza entrare con le dita, anzi, continua con l'accarezzare delicatamente il clitoride.

Il mio respiro aumenta e sento le guance tingersi di rosso.
Le sue labbra che mi baciano lentamente il collo e le sue dita che accarezzano qualcosa di così delicato, riescono a tenermi immobile, ma incredibilmente eccitata.

"Alan, smettila" Provo a spostare la sua mano appoggiando la mia sul suo polso, ma sembra più essere una carezza.

Faccio cadere la mia testa all'indietro cercando, invano, di restare calma e far si che lui non si renda conto dell'effetto che sta creando dentro di me.

Le sue labbra smettono di baciare il mio collo, in quel momento decido di baciarlo delicatamente, stampandogli un semplice bacio a stampo.

Un rumore molto vicino alla porta ci fa sussultare rumorosamente.
"Chiama Alan, ho bisogno di lui." Riesco a riconoscere la voce di Derick, che molto probabilmente notando l'assenza di Alan ha iniziato a cercarlo.

"Ma mannaggia a kitemmuort." Impreca e si stacca definitivamente dal mio corpo.
Lasciandomi insoddisfatta.
"Per non far notare nulla gli altri, tu esci adesso, io tra qualche minuto arrivo." Mi liquida con un tono così svogliato tanto da riuscire a ferirmi, dopo quello che è successo poco fa.

"Mi passi quelle mutandine?" Gli chiedo.
Lui sembra pensarci e, di proposito, le lascia a terra.
"Non ho mica detto che abbiamo finito." Le afferra da terra e quel gesto mi fa restare a bocca aperta.
"Ridammi quelle mutande!" Senza pensarci due volte mi avvicino al suo volto e lui non sembra per niente intimorito.
"Sennò?" Cala il silenzio e la nostra poca lontananza mi provoca una fitta.

Lo bacio come meglio posso.
Tiro il suo labbro, mi avvicino a lui, poso una mano sulla sua guancia e tento di provocarlo nelle migliori maniere possibili, e non mi riesce per niente male.

Gli tolgo le mutande dalle mani e con un sorriso vincente mi allontano indossandole.
"Mettile pure. Te le sfilerò con la stessa facilità con cui te le ho sfilate poco fa." Esco dalla stanza e mi catapulto in bagno.

Il mio aspetto dice tanto.
Davvero tanto.


The change [COMPLETA] ||Geôlier.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora