Verità O Farsa?

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La donna mi guarda, mi sorride e mi fa cenno di sedermi. “Benvenuta, tu devi essere Arya. Finalmente ti conosco! Mio figlio non fa altro che parlare di te” allunga la mano curata.

" fiuuuu! - Penso- per fortuna non è qualche spasimante..."

“Piacere, signora Storm” dico mentre le stringo la mano.
Lei è molto bella, ha gli occhi di un azzurro cristallino come suo figlio, gli stessi capelli chiari e lo stesso sorriso. “Sono Greta per te, cara. Dammi pure del tu.” È una splendida donna, molto elegante e non credo abbia più di cinquant’anni. Mi fa accomodare sul divano che arreda la parete accanto alla porta e mi offre un caffè. Parliamo del più e del meno. Greta è una persona molto affabile e solare. Da quel poco che abbiamo interloquito è riuscita a spaziare per vari argomenti ed ha catturato la mia attenzione.

La porta si apre, lasciando entrare King ed un uomo alto molto affascinante, ha la barba e qualche ruga d’espressione ma non troppe. I suoi lineamenti sono un po’duri, gli occhi sono tra il verde ed il castano. Vede Greta e sul suo volto compare uno splendido sorriso, quasi quanto quello di King. Hanno entrambi le stesse fossette meravigliose. Che siano parenti?

“Henry, lei è Arya, la fidanzata di nostro figlio.” Mi guarda dalla testa ai piedi e poi sorride. “Piacere, Arya. Io sono Henry.” si avvicina a me e fa una cosa inaspettata: mi abbraccia. Un abbraccio sincero, che emana calore e affetto. Chiudo gli occhi e credo di star per piangere.

“Papà, smettila! La metti in imbarazzo! Arya, vieni qui…” il padre mi lascia andare e King mi stringe a sé. “Scusami, Arya, non volevo metterti in imbarazzo. Beh... Noi dobbiamo andare. Figliolo, fammi sapere cosa ne pensi di quel progetto. È stato un piacere conoscerti, mia cara. Ci vediamo presto.” Greta mi abbraccia e mi da due baci, poi vanno via.
Guardo King negli occhi, “Io ... non posso più farlo… mi tiro indietro.”
“Che dici? Non puoi. Hai firmato!” È in collera, si sta trattenendo e la sua voce trasmette anche un po di disperazione, lo sento. “Arya, ti prego… se rinunci mi lasci nella merda!”-prosegue- “ pensi mi faccia piacere fare questo a loro? Sono i miei genitori! In questi giorni avrai pur visto qualcosa di buono in me…”, si avvicina a me e mi accarezza il volto, mi tiene il viso tra le mani e posa un bacio sulle mie labbra. Mi ritraggo “Ma che stai facendo?”.
“Arya… perdonami… sei così bella…”, si avvicina e io lo spingo via arrabbiata. “So cosa stai facendo! Vuoi continuare questa farsa, vuoi convincermi. Lo farò perché ho firmato e non posso scindere dal contratto, ma non toccarmi più!”.
Gli occhi mi pizzicano, sento le lacrime che stanno per uscire, ma non voglio dargli la soddisfazione di avermi piegata e distrutta del tutto. Gli volto le spalle e senza salutarlo lo lascio solo.

Esco dallo stabile a passo spedito. Ora vorrei stare in compagnia delle uniche persone che mi fanno stare bene, le mie amiche e sorelle di cuore. Ma questo purtroppo non è possibile visto che stanno lavorando, le vedrò stasera come sempre.

🐖

Quando rientro a casa di Storm è notte inoltrata ormai e sono un po’ brilla. Ho girato la città per l’intera giornata. Nessuno mi ha chiamata per sapere dove fossi finita. Ho ricevuto un messaggio da parte di Isa che mi informava che Monique ha contratto l’influenza e che per i prossimi giorni non ci saremmo viste per cena visto che non se la sente di lasciarla da sola, Così l’ho chiamata e le ho detto che stavo passeggiando per la città. Le ho mentito quando le ho detto che poco dopo sarei tornata a casa di Storm. Mi sono fermata in un bar e lì ho conosciuto un ragazzo, credo si chiamasse Michael, o qualcosa del genere. Si è mostrato molto gentile, abbiamo parlato e infine mi ha accompagnata a casa.

🐖

Entro in casa cercando di fare piano, ma si sa che quando si cerca di non fare rumore in piena notte non è proprio così che va. Avete presente una mandria di elefanti e rinoceronti insieme? Ecco… ero anche a quattro zampe.
“Ma che cazzo… Arya!”, viene verso di me e io rido, rido molto forte, forse troppo forte.
“Sei ubriaca, cazzo!”
“E tu sei bellissimo e tanto, tanto profumato!” mi prende in braccio e io gli lecco il collo, probabilmente sembrerò una lumaca, ma non mi importa, tanto domani mattina avrò dimenticato tutto. Almeno spero! “Voglio fare l’amore con te.” Mi porta in camera e mi aiuta a liberarmi dei vestiti, mi porta in bagno e mi mette a mollo nella vasca. Mi massaggia le spalle, mi lava i capelli e poi mi asciuga per bene come fossi una bimba.

Lo guardo con occhi sognanti, si protende verso di me e mi bacia. Non è un bacio finto, sento che è vero. Insinua dolcemente la lingua nella mia bocca. Respiro il suo ossigeno che profuma di lui. Profuma di sigaretta e pura virilità. Mi stringe tra le braccia e sento la sua eccitazione premere sulla pancia. Gli cingo le braccia al collo e solo ora, mentre la mia bocca preme sulla sua e la mia lingua esplora la sua bocca, realizzo di essere completamente nuda e alla sua mercé. Continua a baciarmi, le sue mani si fanno strada sul mio corpo. Le sue dita disegnano percorsi trasparenti che fanno infuocare la pelle ad ogni loro passaggio.

Poi il nulla.

Si è staccato da me, dalle mie labbra e dalla mia pelle. Mi osserva e dal suo sguardo vedo passare molte emozioni, oltre al desiderio. “Scusa, non possiamo farlo. Io… non posso farlo!”

Mi lascia così, nuda. Mi fa una carezza su una gote. Va via lasciandomi sola e solo ora capisco che il mio cervello è andato a farsi fottere insieme al mio cuore.


Spazio porchetta

Beh, che ne pensate?
Si entra nel vivo della storia.
Mi dispiace per voi care mie, ma ne vedremo delle belle. Ce n'è molto da raccontare ancóra prima di... e prima di...
Vabbé, scritto ciò vi saluto. Passo e chiudo! 😜

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