Il Tempo Scorre Lento

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Il tempo scorre lento.
Anzi non scorre affatto.
Lei mi manca.
Le foto di quel maledetto giorno sono ancóra nelle prime pagine e copertine di tutti i giornali di gossip. Mi maledico mentalmente per averle fatto questo, per averle fatto del male con questa farsa. Mi maledico per esser stato così ingenuo e di aver creduto che lei potesse restare dopo aver letto ciò che ho scritto sul pavimento della mia casa.

Mi maledico per ciò che provo.
Mi maledico perché lei ha scelto di non recedere dal contratto.
Mi maledico perché le ho fatto conoscere quel miserabile.
Mi maledico anche ora che la mia segretaria entra nel mio ufficio e si approccia a me con fare provocante.
Mi maledico perché la osservo e non provo nulla, solo del disgusto per me stesso.
Mi maledico quando abbassa la zip dei miei pantaloni, libera il mio piccolo amico e lui non è recettivo.

Non mi maledico quando la mando via in malo modo, ma mi maledico perché sono fottutamente innamorato di lei.

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Osservo fuori dalla finestra della mia stanza e osservo I tetti dei palazzi di New York  stagliarsi nel cielo che è reso aranciato dai colori caldi del tramonto. È passata una settimana da quando sono tornata a casa.

Il tempo scorre lento.

Le mie amiche, Isa  e Moni, sembrano due piccole mamme chioccia, tant’è che per uscire con i loro rispettivi fidanzati fanno i turni. Già, sono fidanzate con Kian ed Eric. Ho detto loro più volte di non preoccuparsi per me, ma non vogliono sentir ragioni.
Accendo la TV va in onda il notiziario.

Parlano di me anche stavolta, di come l’ho tradito e di come lui stia male. Mimo una faccia schifata e spengo la TV; mi alzo dal letto recandomi in cucina. Quando entro, Eric e Kian mi salutano e mi abbracciano, abbiamo legato molto in questi giorni. “Arya come stai?” domada Kian. “Sto bene. Ho voluto alzarmi dal letto, non riesco più a star sdraiata.” I ragazzi mi osservano preoccupati mentre le mie amiche fanno ingresso nella stanza. “Che fai in piedi?” domanda Monique mentre insieme a Isabel mi accompagna a sedere su una seggiola. Eccole qui, le mie mamme chiocce! 

“Sto bene… stiamo bene. Ho fame e sono stanca di stare tutto il giorno a letto. Non posso neanche accendere la televisione perché…” ho un nodo in gola, non riesco a parlare e scoppio a piangere.
“Oh, tesoro…” le mie due amiche mi abbracciano mentre le lacrime scendono copiose dai miei occhi, “vedrai che tutto si sistemerà. Starai bene, starete bene.”

“Che ne dite di una breve vacanza?” propone Eric “Magari potremmo andare al mare, no?”
Mi asciugo le lacrime e annuisco leggermente , mi pare una buona idea.

Ci esortano a preparare una valigia leggera e  prendere dell’occorrente per il mare, mentre i ragazzi si adoperano alla ricerca di una mèta e si impegnano a prenotare tempestivamente.
In questi giorni ho avuto il tempo di pensare alla mia vita e guardando avanti, nel mio futuro, riesco ad immaginare me stessa che tiene in braccio un piccolo fagottino urlante e anche se non conoscerà mai il suo papà, sarà circondato da persone meravigliose, che lo ameranno e lo proteggeranno dalle avversità che si presenteranno nel corso della vita.

Spazio Porchetta

Ciao a tutte!
Sono mooooolto curiosa di sapere cosa ne pensate.

Nel pomeriggio vi regalerò un altro capitolo.
Baci dalla vostra porchetta!
🐖Oink! 😂

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