6. Riflettere

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Era tardo pomeriggio quando decisi di fare una passeggiata per il castello e mi ritrovai davanti alla stanza preferita di Harry, che mi aveva mostrato durante il giro e fui indecisa se entrare o meno. E se Harry si trovava lì?
Senza pensare troppo spalancai la porta e per mia fortuna non c'era, così mi sedetti di fronte alla grande vetrata che dava sul paesaggio inglese e rimasi a pensare per un bel po'.
Sentii un rumore e mi voltai: c'era Harry.
"Non credevo di trovare qualcuno." Mi disse mentre si avvicinava a me.
"Io invece credevo di trovarti qui." Dissi mentre lo guardavo sedersi accanto a me.
"Come mai sei qui?" Mi chiese.
"Avevo bisogno di pensare, stavo passeggiando per il castello quando mi sono ritrovata qui e ho pensato di entrare, ma se vuoi vado via."
"No, resta. Puoi venire qui quando vuoi, sennò non te l'avrei mostrata." Mi sorrise.
"Tu come mai sei qui?"
"Avevo bisogno di riflettere su diverse cose." Annuii semplicemente senza rispondergli.

Rimanemmo in silenzio un bel po' prima che Harry aprisse bocca.
"A cosa pensi?"
"Un po' a tutto, in realtà... e tu?"
"Al mio comportamento, sto pensando a come posso rimanere lo stesso di sempre ma lo stesso cambiare in meglio."
"Perché dovresti cambiare?"
"Perché mi sono reso conto di essermi comportato male con te e questo a causa del mio comportamento del cazzo." Non avrei mai creduto di sentire delle parole del genere dalla persona che avevo di fronte.
"Harry non dovresti cambiare, tu sei così e dovresti accettarlo... forse sono stata esagerata io a comportarmi in quel modo con te stamattina, a pretendere chissà che da te; in fin dei conti noi ci dobbiamo solo conoscere e non posso pretendere che tu smetta di proseguire con la tua vita di sempre."
"Qui sbagli, principessa. Tu hai rinunciato alla tua vita in a Irlanda per venire a conoscermi ed é giusto che io mi comporta bene con te. Sai, sono sempre stata una persona egoista, non in grado di immedesimarsi nella persona che aveva di fronte, ma sento che con te deve essere diverso."
"Non per forza, Harry. Lo devi volere tu, non devi sentirti in dovere solo perché ne abbiamo discusso stamattina."
"Non lo avrei detto, se non lo pensassi... insomma, hai capito che tipo sono, no?"
"Molto presuntuoso."
"Spero che con il tempo impareremo a tollerarci."
"Lo spero anche io." Mi alzai da terra e fui seguita da lui.
"Posso accompagnarti alla stanza?" Mi chiese e io annuii.

Arrivati alla mia stanza lo salutai e dopo avergli chiuso la porta tirai un sospiro di sollievo.
"Che succede?" Saltai in aria alla vista di Alison nella mia stanza.
"Principessa Alison, mi hai fatto prendere un infarto."
"Lo so, ti ho cercato quasi tutto il pomeriggio e alla fine mi sono arresa e ho deciso di aspettarti nella tua stanza. Non ti ha avvisato la guardia?"
"No."
"Allora che succede?" Mi chiese.
"Niente, tu piuttosto, che ci fai qui nella mia stanza?"
"Mi devi aiutare... credo di essermi innamorata."
"In che senso? Raccontami tutto."
"Ho conosciuto un ragazzo in questi giorni."
"Alison, non puoi essere già innamorata!"
"Per dire... questo ragazzo mi guarda, io lo guardo..."
"E chi è?" Chiesi curiosa.
Alison parve rattristarsi e abbassò la testa; mi avvicinai a lei e le presi la mano.
"Qual é il problema? Lo sai che puoi dirmi tutto."
"É un soldato dell'armata di mio padre."
"Oh no."
"Non avrò possibilità con lui."
"Non essere così negativa, Alison. Sei stata con lui?"
"Abbiamo fatto una passeggiata insieme, abbiamo parlato molto e ha provato a baciarmi, ma io sono scappata..."
"Oh tesoro... ti direi di continuare a uscirci, ma nel mondo in cui viviamo é impossibile per noi principesse."
"Perché?" Delle lacrime solcarono il viso angelico della principessa d'Inghilterra.
"Perché é un mondo crudele quello che stiamo vivendo, dove l'apparenza conta più dell'essere, soprattutto per noi reali. Da inguaribile romantica quale sono ti direi di vederti con lui di nascosto e trovare un metodo per farlo elevare di rango, però 'sta attenta a non farti scoprire, perché rischiate grosso."
"Quindi cosa mi consigli di fare Mary? Ti prego sincera." I suoi occhi erano fissi sui miei mentre valutavo bene cosa dirle.
"Per il tuo bene smetti di vederlo, é un semplice soldato che non potrà avere futuro con una principessa... ti consiglio di troncarla ora prima che il sentimento diventi più forte e sarà più difficile separarvi."
"Mary, credo che lui sia speciale."
"Da cosa lo hai capito Alison? Hai avuto modo di starci con lui solo una volta."
"Ma mi é bastata, sono sicura."
"Passerà, sei ancora giovane, come lo sono anche io e troverai qualcuno che ti amerà come é giusto che ti ami e che sarà in grado di proteggerti."
Alison si asciugò le lacrime e annuii.
"Grazie Mary, sei una buona amica."
"Non c'è bisogno di ringraziarmi Alison."
"Sono convinta del fatto che mi fratello é davvero fortunato e spero di esserlo anche io e di trovare una persona in grado di completarmi come tu completi Harry." Sorrisi alle parole della sorella minore del mio futuro marito, per il fatto che non ero convinta fosse vero quello che diceva, però mi piaceva crederlo che noi due ci completassimo.
Da quel poco che avevo capito io ed Harry eravamo due persone simili, ma allo stesso tempo diverse e non ero sicura del fatto che questo ci completasse.
Era ora di cena quando Alison andò via e io decisi di farmi portare la cena nella mia stanza perché non avevo intenzione di vedere né Harry né tanto meno il re, così chiesi alle mie amiche di farmi compagnia.
"Come mai non hai voluto cenare con i reali?" Chiese curiosa Victoria.
"Non ho voglia di vedere nessuno, ho bisogno di stare lontano da tutto e tutti."
"Sarà un po' difficile stare lontano da tutti."
"Lo so, ma per lo meno stasera ho chiesto di dire che sto male."
"Non credi che Harry verrà da te?"
"Non lo so, sinceramente. Secondo me capirà e mi lascerà sola."
"Vorresti che venisse?" Mi chiese Isabelle.
"Forse." Avrebbe dimostrato qualcosa Harry venendo da me, ma non ero sicura di volerlo.

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