Osservava l'orologio analogico della macchina scandire i dieci minuti di attesa che aveva appena passato sotto casa di Elena. Era sempre in ritardo, sempre, ogni Sabato, seppur sapesse perfettamente a che ora si sarebbe palesato per portarla a bere, continuava, in quella puntualità ossessiva, ad essere in ritardo e lui continuava ad aspettarla, per poi minacciarla ogni volta di piantarla in asso la volta dopo, in due anni però non l'aveva mai fatto neppure una volta.
<< Scusa, scusa , scusa sono in ritardo, lo so ma non è colpa mia. Lola ha finito tardi al lavoro e io ho lasciato le chiavi di casa nella borsa della palestra che, ovviamente, è in palestra, quindi ho dovuto aspettarla per uscire >> cominciò la bionda entrando nella macchina e saturando l'abitacolo del profumo che Riccardo conosceva così bene da poterlo riconoscere tra miliardi di altri probabilmente
<< Tranquilla ma la prossima volta ti pianto qui e me ne vado a bere da solo>> replicò ridacchiando mentre si stringeva la giacca di pelle sul petto e metteva in moto la macchina
<< Hai ragione ma non è stata colpa mia stavolta e poi mi volevo fare figa per te >> esordì lei ridendo
<< Se sei figa lascialo giudicare a me eh? Che ne pensi?>> chiese inarcando un sopracciglio, sollevando appena un solo angolo della bocca fine, posandole di sfuggita gli occhi addosso, troppo attento alla strada per voltarsi completamente ma troppo curioso di osservarla per non lasciare cadere l'occhio sulle calze a rete contornate da un vestito corto, sin troppo corto, erano legali vestiti così corti? Se lo stava davvero chiedendo, mentre la mano sul volante sudava
<< Dove andiamo a buttare il fegato stasera?>> replicò lei intrappolando una ciocca di capelli dietro all'orecchio
<< Centro, c'è un localino che ha aperto un mio amico, bella gente, ottima birra e il barista è pure caruccio>>
<< Stai passando all'altra sponda o ...?>>
<< Cretina, c'è anche la cameriera che è una tipa niente male, che ti credi?>> sorrise scuotendo la testa. In realtà, lui, quella ragazzetta a cui tutti facevano il filo, compreso il suo amico, non l'aveva mai neppure degnata di uno sguardo.
<< Insomma, come va con Mattia?>> chiese una volta che entrambi si furono accomodati al bancone, con i loro due negroni davanti, stra colmi fino all'orlo, giocherellando con la cannuccia nera, mentre gli occhi non potevano fare a meno di guizzare da una parte all'altra del vestito sin troppo corto e sin troppo scollato di Elena. Se non fosse stata così magra sarebbe risultato quasi volgare ma ,essendo praticamente filiforme , le stava bene ma questo si sarebbe riservato di non dirglielo mai, neppure sotto tortura, era già così tutto difficile senza che ci mettesse in mezzo complimenti fraintendibili.
<< Davvero dobbiamo parlarne?>> chiese lei sbuffando per poi sbottare a ridere, una risata che si spense subito lasciando il posto ad un sorriso amaro mentre le dita andavano a ticchettare sul vetro del bicchiere ancora pieno e le labbra ciliegia ne tiravano giù un sorso generoso, avide
<< Va, ne bene , ne male, è mediocre come tutto nella mia vita, sono una ragazza mediocre, con una vita mediocre e una relazione mediocre, direi tutto nella media, noiosamente normale, eccetto il fatto che Mattia è una testa di cazzo a volte >> sospirò sorridendo incoraggiante verso l'altro come a volerlo assicurare che era tutto ok, nonostante tutto, che le andava tutto a meraviglia anche se se ne lamentava ogni fine settimana. Mattia l'aveva accompagnata alle visite settimanali solo per il primo mese della loro relazione, da lì, per i successivi due anni, non si era mai degnato di rifarlo con la validissima quanto scocciante scusante del " non voglio vederti stare male", che cazzo di scusa di merda, non è che sarebbe guarita solo perchè lui fingeva di non vedere quanto fosse malata.
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" Prego inserire moneta"
Romance" Il problema non è che vi troviate bene, per l'amor del cielo! Felici voi , felici tutti, il problema è che è più grande di te, ha una pessima influenza su di te ed è il tuo cazzo di medico Elena, ti dovrebbe tenere lontana dall'alcool, non offrirt...