Verde nel blu - Cap.2

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Verde nel blu - Cap.2

"Adrian, mi dispiace" - disse sconsolata la mora al biondo, appena la professoressa ebbe oltrepassato la porta per uscire dall'aula - "Non volevo assolutamente metterti nei guai e neppure trascinare tutti in questa situazione!".

"Non è colpa tua, Alya" - rispose il modello a denti stretti - "Se Kim non fosse venuto fuori con quella sparata assurda..."

L'interpellato si avvicinò al compagno: - "Scusami Adrian. Volevo solo movimentare la situazione, visto che tutti stavano praticamente dormendo!" - affermò l'atleta, portando le mani a congiungersi, a mo' di preghiera, ed abbassando mestamente lo sguardo a terra - "effettivamente non ho mai visto la Bustier perdere le staffe come oggi!" - concluse.

"È solo colpa mia!" - esclamò Marinette, prendendosi la responsabilità dell'accaduto - "Ero distratta... praticamente addormentata! Credo di aver sognato ad occhi aperti ed ho agito senza rendermene conto, stupidamente! Purtroppo, ultimamente non sto dormendo molto e questo mi sta sfiancando" - spiattellò tutto in un colpo - "Mi dispiace!" - disse la capoclasse al resto dei compagni, ancora scioccati - "Scusatemi tutti, soprattutto tu, Adrian".

La corvina sapeva bene della difficile situazione del bel biondino e mai avrebbe voluto procurargli ancora problemi, ben memore di quanto accaduto in passato e del fatto che più volte il signor Agreste avesse quasi segregato la sua "cotta segreta", a tempo indeterminato, per molto meno. Fosse nuovamente successo e proprio a causa sua, ne sarebbe morta di crepacuore.

La preoccupazione nei confronti dell'amato fece si che la giovane fashion designer si dimenticasse del balbettio e delle paure, parlandogli liberamente, col cuore in mano e, per la prima volta in tanti anni, diretta e spontanea.

"Almeno non balbetti più, nonostante il succo del discorso... e che succo!" - le fece notare Alya, sfoderando un nuovo sorriso malizioso e ripensando alla scena segretamente registrata nel cellulare.

Marinette ignorò l'allusione dell'amica e, in tutta risposta, sfoderò apertamente il suo lato Ladybug, stupendo tutti e portandosi sulla cattedra, in qualità di capoclasse: "Vi prometto che riusciremo a vincere questo concorso, costi quel che costi e, se ci impegneremo tutti, ci riusciremo! Mi metterò all'opera per analizzare le regole e capire cosa possiamo imbastire, ma ogni idea da parte vostra potrebbe fare la differenza! Vi propongo di trovarci tutti al parco qui di fronte oggi pomeriggio alle ore 17.00 per discuterne!". Mentre tutti annuivano, una voce squillante e fastidiosamente alta battibeccò in solitaria: "Io ho i miei impegni da figlia del sindaco e non posso perdere tempo con voi plebei!" - partì Chloé con rabbia, più per contrastare l'autorità palesata della rivale che per reale necessità.

"Chloé ... "- rispose diretta Marinette - "... abbiamo bisogno di tutto l'aiuto possibile! Tu sei una supereroina ed il solo fatto che tu sia presente sarà il nostro lasciapassare per poter vincere questa benedetta competizione!" - quindi le tirò la stoccata finale, spostandosi verso la bionda e puntandole un dito in pieno petto - "... e comunque sei la più famosa studentessa di Parigi, oltre a Lillà ed Adrien! Vorresti mancare all'appuntamento con la gloria?!?".

Stizzita, ma convinta, dopo un attimo di suspense, la regina delle Api - tale era la sua trasformazione da eroina - accettò, se non altro per svettare sopra tutto e tutti:" Non fatemi fare brutta figura!" - confermò - "E decido io come e quando!" - quindi si girò sui propri tacchi e si appropinquò all'uscita. Prima di chiudersi la porta dietro, seguita dalla fida Sabrina, Chloé si affacciò solo col volto nell'aula e concluse: "Comunque io lo sapevo di Adrien prima di voi! Da piccoli facevamo il bagno nudi insieme!".

Adrian rimase di sasso, così come la rappresentante di classe, mentre tutti gli altri presenti caddero in preda a nuove risate e commenti poco cacofonici sulle possibili implicazioni delle rivelazioni quotidiane legate al fatto che, Adrien a parte, tutti sapevano chi non avesse occhi altro che per il bel modello, per buona pace della statua della corvina coi codini, in piedi vicino alla cattedra.

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