Verde nel Blu - Cap.8

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Verde nel Blu - Cap.8

"Amica mia, hai un fisico mozzafiato!" - ammise Alya, parlando con Marinette, dopo averla vista nel costoso costume marchio Agreste.

"Anche tu non scherzi, eh?!?" - l'assecondò la corvina - "Direi che Nino non si può lamentare! Ha sicuramente molto lavoro con quel decolté" - la punzecchiò, riferendosi al prosperoso seno della mora.

"No! No! Amica mia! Nino non ha proprio nulla da lamentarsi, fidati!" - ammiccò, facendole l'occhiolino.

"Alya!!!" - l'apostrofò, ben consapevole dell'implicazione di quell'affermazione.

Con un pizzico di invidia, Marinette si trovò a guardare la coppia di amici che, mano nella mano, prendeva posto nella lussuosa piscina di villa Agreste.

Nessuno aveva dato buca e, dopo la prima ora di prove per la nuova pubblicità Agreste, come richiesto, la festa entrò nel vivo. Nino si mise alla console il tempo necessario a scaldare l'ambiente e Kim, con un pizzico di complicità di Nathalie, rifornì di alcolici il bar.

Grazie al caldo ed all'alcol, la festa decollò senza intoppi.

Marinette ed Adrian, pur non avendo interagito moltissimo - dopo il reciproco chiarimento - a causa dei tantissimi impegni, si incrociano parecchie volte quella giornata e, sempre col sorriso, si scambiarono sguardi complici, indicatori che qualcosa fosse effettivamente cambiato nel loro rapporto, ma in bene e non in male, senza balbettii e senza costrizioni.

Gabriel se ne stava chiuso nell'ufficio, osservando assiduamente ogni minimo particolare che le telecamere di sicurezza gli permettevano di analizzare.

Da quando Adrian aveva messo in piedi quel teatrino, un campanello d'allarme gli si era attivato nel cervello e lui seguiva sempre il suo istinto che, effettivamente, lo aveva portato ad essere il numero uno della moda mondiale, sbaragliando tutto e tutti.

La storia della piscina gli era sembrata strana fin dall'inizio e, da quel momento in poi, perfino Papillon - il suo alter ego magico - aveva fermato gli attacchi in quanto impegnato a seguire ogni dettaglio, ogni particolare, ogni singola foglia che cadeva intorno al suo giovane rampollo.

Con la mano appoggiata al mento e l'altra sul pannello di controllo, zumò su tutti i partecipanti, distinguendo anche Marinette. Non era riuscito ancora a capire che tipo di rapporto ci fosse tra lei ed il figlio. Sicuramente qualcosa c'era, lo aveva notato da come si guardavano l'un l'altra, ma ... Decise che avrebbe parlato un altro giorno con la giovane stilista: al momento, non era il suo obiettivo. Inquadrò ancora Adrien che, stranamente, stava bevendo la sua seconda bottiglia di birra. Non l'avrebbe mai detto, ma si stupì non poco a vedere suo figlio così libero ed adulto in mezzo ad adulti. Si passò una mano sugli occhi, per riprendere la concentrazione sulla festa. Vide un'altra cassa di alcolici arrivare di soppiatto: si fece un promemoria mentale di strigliare Nathalie in quanto lui ne aveva autorizzata solo una, ma tant'è che stava lì. Continuò la sua analisi, appuntandosi mentalmente di fare installare nella villa anche un sistema di registrazione audio: era sicuro che molti dei discorsi tra i vari presenti fossero totalmente inutili, ma un filo logico in più lo avrebbe aiutato non poco in quel lavoro.

Staccò gli occhi dai monitor e li puntò al quadro raffigurante la moglie scomparsa. Rimase alcuni minuti in silenziosa contemplazione, immerso in fiumi di pensieri mai espressi: le sue scelte; il ritrovamento dei Miraculous; la scomparsa della moglie; l'esser diventato Papillon; la sua vita in generale, concentrata in qualche intimo e effimero attimo.

Sospirò, per poi ritornare ai monitor ed allo scopo principale: capire cosa stesse architettando Adrian.

Arrivò l'ora del buffet e, dopo di quella, la prova generale della recita che, nonostante le condizioni non completamente lucide di alcuni attori, fu applaudita dagli spettatori e bollata come semplicemente fantastica.

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