1. what if?

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hea era un'adolescente con una vita normalissima. non aveva strane situazioni sociali ed economiche, andava semplicemente a scuola per studiare, alcune volte più altre meno.

la ragazza però, era molto criticata tra i ragazzi, la consideravano poco femminile e molto impacciata. non era mai stata in una relazione seria ed era quindi poco esperta sul campo.

chi avrebbe mai voluto una come lei?

hea ne era consapevole e ogni volta, al calare della sera, guardava il tramonto dal giardinetto del suo condominio e cercava di dare risposte a queste domande.

per un periodo provò a truccarsi più del solito e ad arricciarsi i capelli in dolci boccoli ogni mattina. la cosa funzionò, molti ragazzi si fecero avanti, ma a lei non piaceva essere richiesta e soprattutto sapeva che chi l'avrebbe amata veramente non si sarebbe soffermato sul suo aspetto esteriore.

ma cara hea, hai mai sentito parlare di prima impressione?

la prima impressione è quell'aspetto di te che fai vedere per primo a chi non ti conosce. essa rimane impressa nella mente dell'interessato e rifugiarsi nell'idea che la stessa non è importante è solo una scusa.

se dai una brutta prima impressione di te come puoi pensare che guarderanno il tuo lato interiore?

questo era il discorso che le faceva sua madre ogni volta che curava poco se stessa. sua madre era molto scettica su questi argomenti difatti era sempre truccatissima e acconciata nel migliore dei modi.

hea però si chiedeva:
come posso mostrare una parte di me che non fa parte di me? perché mostrare un lato di una persona che non sono io?

ed è giustissimo, ma con la società di oggi, superficiale e con molti pregiudizi, ci si deve adeguare, o no?

questi erano i discorsi che la ragazza si creava nella sua mente mentre era baciata dal sole che tramontava.

hea era quindi da sola su una panchina quando un ragazzo dello stesso quartiere si sedette accanto a lei.

« ma ti ostini a venire sempre qui? » disse il ragazzo quasi con tono di rimprovero. da poco si era trasferito lì e ovviamente conosceva la ragazza, non si sarebbe mai permesso di usare tale tono con uno sconosciuto.

« non oggi, mark » rispose hea roteando gli occhi, leggermente scocciata dal suo amico.

« scusa, scusa eh » disse il ragazzo avvicinandosi a lei da seduto.

hea lo squadrò dalla testa ai piedi.
« perché sei venuto qui? »

« ho notato che avevi questa abitudine di venire qui e quindi volevo chiederti una cosa » rispose titubante il ragazzo aspettando il consenso dell'altra.

lei annuì e mark continuò con un dolce sorriso impresso sul viso e gli occhi scintillanti che guardavano hea neanche fosse una proposta.
beh, forse lo era.

« e se facessi parte di questa tua abitudine? »

𝒘𝒉𝒂𝒕 𝒊𝒇 ;; mark leeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora