𝒘𝒉𝒂𝒕 𝒊𝒇 ;; mark lee

10. far from heaven

un bacio onesto, voluto e impazientemente aspettato.

in particolare mark lo voleva da quando per la prima volta l'aveva incontrata nel cortile in faccia al tramonto, con il viso abbronzato, che era ancora estate.

l'interesse da parte sua c'era sempre stato, eccome se c'era, ma sapeva perfettamente che il dovere di fare la prima mossa spettava a lui.

e poi avvenne quello che venne.

hea, che si portava le paranoie da quando era ragazzina (e se le porta ancora) ora era semplicemente sopraffatta dai sentimenti e immersa nelle certezze: concetti difficili da esprimere ma che si immaginano con facilità se si pensa di stare in paradiso:
senza pesi sulle spalle,
leggeri
e impegnati a rivivere i piccoli bei momenti, quelli custoditi solo nel cuore.

in effetti hea ora abitava lì, e ancora si portava l'abitudine di guardare il tramonto mentre immaginava la sua vita futura, se mai avesse avuto qualcuno al suo fianco.

e per qualcuno, lei aveva pensato a mark, un ragazzo di un misero anno più grande di lei, che le aveva dato il primo bacio la sera prima dell'incidente.

su quella sera poteva dire di aver provato tutte le più belle sensazioni che possano esserci nell'universo, come l'annusare una rosa appena sbocciata, il coccolarsi tra una parola e l'altra con qualcuno, o semplicemente il baciare le labbra della persona che si ama.

quella sì che era una bella sensazione, aveva finalmente colmato il vuoto che aveva da sempre, era ora completa.

e mentre hea riviveva la loro piccola e breve storia, si tormentava, chiedendosi ogni singola volta se mark stesse facendo lo stesso per lei.

ma dopotutto noi,
come possiamo saperlo?