Making Deals.

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Louis’ POV

Le mostrai il mio sorriso perfetto mentre lei me ne ritornava uno equamente bello, entrando nel suo appartamento e chiudendo la porta lentamente. Non appena fu fuori dalla mia linea visiva, il mio sorriso scomparve, e la mia mente iniziò a vagare mentre uscivo dal palazzo. Era ovvio che il suo sorriso nascondesse alcuni segreti, ma quali erano?

Mi scrollai di dosso questi pensieri, ricordando a me stesso che era solo una scommessa. Che mi interessa del suo sorriso? Questa era una scommessa tra me e i ragazzi per fargli vedere che me la potevo scopare - ovviamente, sarò capace di entrare nel suo letto a tempo debito. Tutto ciò che dovevo fare era comportarmi da bravo ragazzo in modo che si potesse fidare di me, considerando che non sembra una delle solite puttane che voglio venire a letto con me. Melanie era diversa. Lei era una sfida.

Quando tornai a casa, crollai sul divano e accesi la TV, guardando il calcio mentre Harry entrò nella stanza, guardandomi senza indosso una maglietta o un paio di pantaloni. “Ei, amico.” 

“Devi per forza stare sempre nudo?” chiesi incredulo, sollevando le sopracciglia. 

Harry alzò le spalle. “Quindi, te la sei scopata?”

Alzai gli occhi al cielo. “Non mi inviterà a farlo - ovviamente, quella ragazza mi prenderà un po’ di tempo.”

“E’ sorprendente che hai accettato la scommessa.” disse Harry con un lieve sorriso. “Ricordati, cento euro se la fai innamorare presto.”

“Presto non è un lasso di tempo” commentai.

“Bene - due mesi.”

“Affare fatto” dissi, stringendo la mano del mio amico con un sorriso. “Inizia adesso.”

Melanie’s POV

“Andiamo, Jimmy” dissi, tirando la piccola mano del bambino. “Tua mamma ha detto che ti devo fare da babysitter al mio appartamento stasera, ricordi?”

Annuì, i suoi occhi eccitati. “Oh sì! Me l’ero quasi dimenticato, signorina Melanie!”

Risi. “Beh andiamo o perderemo il tuo programma preferito in TV!”

Jimmy accelerò immediatamente il passo, uscendo dall’asilo mentre salutavo alcuni colleghi, per poi uscire anche io. Erano solo le 5 - ero riuscita a fare molte ore all’asilo poiché ci sono stata a malapena ieri a causa del giro in barca con Louis e gli altri ragazzi. Dopo averlo allacciato con la cintura di sicurezza nei sedili posteriori della mia macchina, mi misi al volante e andai verso il mio appartamento, facendo conversazione con il bambino.

Davvero, facendo conversazione non era la parola giusta - aveva solo parlato e parlato e parlato, offrendomi un giro in macchina divertente. Nel momento in cui arriviamo, Jimmy mi ha già raccontato tre storie che non avevano assolutamente un punto o una trama, ma sembrava abbastanza contento mentre le raccontava. Quando entriamo nel mio appartamento, Jimmy - poiché gli avevo già fatto da babysitter prima e sapeva dove andare - prese la strada dritta per la cucina. 

Risi, seguendolo per vederlo con una bocca piena di biscotti e le mani dentro il contenitore. “Jimmy! Non potevi aspettare la cena?”

Scrollò le spalle, i capelli biondi caduti sulla sua faccia e il suo accento britannico resero le parole innocenti. “Mangerò anche a cena.”

“Come vuoi, bimbo. Va bene la pizza?” chiesi, rovistando tra i cassetti.

“Sì!” 

Finalmente, le mie dita trovarono il numero della pizzeria che avevo in un post-it e presi il mio telefono. Jimmy saltellò nella famigliare stanza mentre il suono della TV fluttuava in cucina.

The Challenge || Louis Tomlinson (Italian Translation)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora