Revealed Identities.

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“Stai solo zitto” sussurrò duramente una voce.

Scherzosamente, un’altra voce sussurrò “Cosa, già tieni a lei, Lou? Stai lasciando che i tuoi sentimenti si mettano in mezzo alla-“

Louis non sussurrò “Certo che no.”

Gemetti, accoccolandomi più vicino alla fonte di calore. Non volevo davvero alzarmi - che ora era, comunque? Fu solo in quel momento che realizzai che Louis e Harry erano nel bel mezzo di una conversazione, ricordandomi che mi ero addormentata a casa loro. In imbarazzo, i miei occhi si aprirono e guardai Louis e poi Harry, vedendo un chiaro divertimento nei suoi tratti. 

Prima che potessi dire qualcosa, rilasciai uno sbadiglio, cercando di raddrizzarmi tra le braccia di Louis - da cui dovevo uscire - e passai una mano tra i miei lunghi capelli castani. Sentii Louis ridacchiare dietro di me mentre tenevo la mia bocca chiusa, leggermente imbarazzata. Harry cadde sul divano accanto a me, avvolgendo un braccio intorno alle mie spalle scherzosamente.

“Cosa, non hai potuto continuare a dormire così puoi vedere quanto sono attraente al mattino?” chiese Harry, un sorriso sulle sue labbra.

Mi resi conto dopo che indossava solo i boxer e una maglietta a maniche lunghe. “Oops, mi hai beccata. Ora vatti a vestire.”

Il suo sorriso si allargò. “Questo è il mio appartamento, non mi puoi dire cosa fare.”

Louis intervenne, “No, Haz, sono d’accordo. Vai a vestirti prima che tu possa spaventare questa bella ragazza per tutta la vita.” 

Risi quando Harry sbuffò drammaticamente, alzandosi per trascinarsi via dalla stanza. Passando un’altra volta la mano tra i capelli per essere sicura che non fossero troppo pazzi e da appena-sveglia, mi girai verso Louis per vederlo ridacchiare.

Sorridendomi, mi chiese “Vuoi fare colazione?”

“Certo” acconsentii facilmente.

“Andiamo, allora! Verso la cucina.” 

“Sì, sì!”

Louis ridacchiò di nuovo mentre ci trascinavamo verso la cucina. Mi sedetti sul bancone e feci penzolare le gambe da un lato, le mie mani poggiate sul bordo di granito. Guardai come il mio amico britannico frugava tra il frigorifero per qualcosa di decente da mangiare, contento quando ne uscì con un cartone di uova. Sentii il mio telefono vibrare e suonare e mi girai perplessa. 

Louis si girò verso di me mentre guardavo in basso, vedendo il mio telefono al centro del mio reggiseno, suonando dicendomi che qualcuno mi stava chiamando. Imbarazzata, lo uscii, guardando Louis sorridere in divertimento e ridacchiare prima di girarsi per preparare la nostra colazione. Rispondendo alla chiamata, lo poggiai accanto all’orecchio e parlai.

“Pronto?” cinguettai, in qualche modo non essendo scontrosa come come sono abitualmente al mattino.

“Dove sei?” mi chiese Darcy freneticamente dall’altro lato.

Aggrottai le sopracciglia. “Che intendi? Il mio turno non inizia prima delle…” i miei occhi furono trasportati nell’orologio nel microonde prima di allargarsi mentre saltavo giù dal bancone. “Merda, sarò lì tra poco!”

Mentre chiudevo la chiamata Louis mi chiese, “Che fretta c’è?”

“Lavoro.” passando una mano tra i miei capelli di nuovo, afferrai le chiavi della mia macchina e dissi a Louis, “Dovrò saltare la colazione. Ci vediamo, Louis!”

Corsi fuori dalla casa e verso la macchina, armeggiando con la serratura prima di entrare dentro e infilare la chiave nel nottolino. Praticamente, schiacciai il piede contro l’acceleratore nella strada verso Nandos per arrivare in tempo per il mio turno pomeridiano - come ho potuto perdere la cognizione del tempo? Soprattutto perché ho lasciato che mi addormentassi da Louis in primo luogo? Uffa. Mi sentivo troppo vicina e confortata con lui e gli altri ragazzi troppo presto. 

The Challenge || Louis Tomlinson (Italian Translation)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora