Hunger Games Diary

Katniss' pov

Mi sveglio e stavolta sono io a non trovare Peeta. Noto che mi ha lasciato un biglietto sul tavolino accanto al divano e ancora una volta mi stupisco del fatto che è incredibile come sia sempre così premuroso con me.

Non ho programmato la mia giornata, o meglio dire quel che ne resta, ma non penso che uscirò di casa ancora dopo stamattina. Cerco di fare un resoconto di tutto quello che è successo negli ultimi mesi e mi sforzo di pensare che un paio di cose positive in tutto questo ci sono, ovvero la scomparsa dei giochi della fame e la liberazione di Panem da una vera e propria tirannia, solo che tutto questo mi è costato la perdita di mia sorella Prim, la morte di Finnick e quella terribile sensazione di vuoto che provo quando penso che ho "perso" anche Gale. E' sorprendente la rapidità con il quale chiunque ha dimenticato la "Ghiandaia Imitatrice" e non mi capacito del fatto che nessuno abbia ancora provato ad uccidermi, anche se a volte mi chiedo se qualcuno non stia tramando un piano per farmi fuori proprio quando io mi faccio tutte queste paranoie.

Ad ogni modo ora il potere è nelle mani dell'unica erede di Snow, ovvero la nipote: Melanie Snow. Melanie non ha niente a che vedere con il nonno ed è l'ideatrice di tutto ciò che ora è Panem. Dopo la morte del presidente, i ribelli l'avevano rapita e minacciata di uccidere anche lei, ma ella si è dimostrata essere un esemplare di Snow molto in gamba proponendo loro un patto in cambio della sua incolumità e ammettendo di essere sempre stata contraria a questo strano tipo di violenza volontaria rappresentata, metaforicamente parlando, dagli Hunger Games. Non che io mi fidi di tutto quello che esce dalla sua bocca, ma per ora mi sembra una tipa che ci sa fare e la rapida trasformazione di Panem ne è la prova.

Non riesco a togliermi dalla testa Gale, Annie, Johanna, ... Che fine avranno fatto? Sono ancora vivi?