Capitolo 3

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Dopo quella spiacevole battaglia erano passati 15 anni e nell'Olimpo era l'anno 714.

Jungkook in questi anni era cresciuto ed ora era un ragazzo davvero bellissimo, anche Jimin era cresciuto ed era diventato altrettanto bello, ma diciamo che Jungkook aveva qualcosa in più.
I due amici avevano rispettivamente 17 e 18 anni ed erano ancora inseparabili e molto uniti.

Anzi, erano anche fidanzati, da ben 2 anni...Jimin aveva scoperto di essere gay circa 3 anni prima quando capii di provare qualcosa per Jungkook.
Anche il minore aveva capito di essere gay però suo padre non lo sapeva e anche se aveva una relazione era riuscito a camuffarla bene per non farla scoprire a suo padre.

Erano tornati nel loro posto speciale, al laghetto...se di giorno quel luogo era uno spettacolo di notte era magico.

La grande luna bianca e le molte stelle che si riflettevano nell'acqua limpida del laghetto, le imponenti fronde degli alberi mosse dalla leggera aria fresca e pulita della sera, le lucciole che si aggiravano sopra la superficie dell'acqua e in mezzo ai fiori e l'immensa distesa di petali viola sul prato...era davvero un'atmosfera magica.

A quella visione a Jimin venne voglia di pattinare ma per poterlo fare aveva bisogno di un leggero aiuto.
-Amore.-

-Dimmi Jiminie.-

-Visto che è il nostro anniversario mi faresti pattinare?-
Chiese Jimin con gli occhi da cucciolo.

-Certo, tutto per te.-
Jungkook prese per mano Jimin e lo portò alla sponda del laghetto poi appoggiò la punta del piede a filo con l'acqua e nel giro di qualche secondo si formò una grande distesa di ghiaccio su di essa.

-Mi raccomando, non farmi cadere.-

-Non ti preoccupare. E poi anche se cadessi non penso che ti faresti niente, hai delle ottime protezioni posteriori.-

-JUNGKOOK!!!- il minore si fece scappare una risatina compiaciuta.

Pattinarono per ore fino a mezzanotte...si stavano divertendo tantissimo.
Jimin si fermò davanti a Kook e si alzò di qualche millimetro sulle punte, poi appoggiò le labbra su quelle del minore e lui subito ricambiò.

Rimasero li a parlare ancora per qualche tempo poi Jungkook si diresse verso casa sua e andò subito a dormire.
La mattina dopo fu convocato da suo padre per una questione importante.

-Padre dimmi, come mai questa convocazione?-
Il rapporto del ragazzo con suo padre andò peggiorando nel tempo dopo la morte della madre e i due non erano molto aperti al dialogo già da anni. Si limitavano a mangiare insieme e parlare di questioni importanti ma non condividevano null'altro.

-Abbiamo avuto una richiesta dal regno terreno.-

-Di che richiesta di tratta?-

-Un importante e ricco sovrano, nonché un mio caro amico mortale, ha proposto Jennie, sua figlia, in sposa a te.-

-Mi stai chiedendo un parere e una conferma?-

-No figlio mio, questo è un'ordine...tu sposerai Jennie e porterai prosperità al suo regno e noi in cambio potremmo continuare a procuravi cibo e armamenti dal regno terreno grazie ai soldi che frutterà il matrimonio.-

Jungkook strinse i pugni e si infuriò sbraitando a suo padre che era rivolto con il viso verso la grande finestra della sala del trono del palazzo.

-Ma padre...HAI MAI PENSATO DI CHIEDERMI UN PARERE SU QUESTO?! È UNA DECISIONE IMPORTANTE PER IL MIO FUTURO VORREI ALMENO LA POSSIBILITÀ DI ESSERE INTERPELLATO!-

-Jungkook io non ho bisogno di nessun parere da parte tua, tu farai come ti dico e non discutere.-

Ora Jungkook era davvero arrabbiato.
-IO NON HO NESSUNA INTENZIONE DI SPOSARE JENNIE, TOGLITELO DALLA TESTA!-

"𝐸𝑣𝑒𝑟𝑦𝑡ℎ𝑖𝑛𝑔 𝐼 𝑑𝑜, 𝐼 𝑑𝑜 𝑖𝑡 𝑓𝑜𝑟 𝑦𝑜𝑢."|KOOKV|💫 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora