Capitolo 7

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Jungkook non ci stava capendo più nulla, erano ore ormai che quella domanda gli girava per la testa. Ogni volta riusciva a trovare una risposta che poi veniva demolita da altri milioni di pensieri contrastanti.

L'unica cosa positiva di questa faccenda era che per trovare risposte alla sua domanda era riuscito a dimenticarsi del tutto di quello che era successo con Jimin.
O almeno...così credeva...

La mattina seguente, quando Kook si svegliò, Tae non era a casa. Infatti quella mattina sarebbe dovuto andare a fare delle commissioni in centro città quindi il maggiore aveva la casa tutta per lui per almeno due ore, l'unico che gli avrebbe fatto compagnia per tutto quel tempo sarebbe stato Yeontan.

Per il primo quarto d'ora Jungkook passò il tempo leggendo un libro che aveva preso dalla biblioteca di Taehyung, poi però si stufò e si appisolò sul divanetto in salotto.
Dopo un'ora e mezza di pace Yeontan cominciò ad abbaiare incessantemente e Kook quasi non cadde dal divano per lo spavento. Quando si svegliò del tutto guardò verso la porta d'ingresso e vide Yeontan che le abbaiava e la grattava senza sosta con lo sguardo rivolto verso di lui. Il continuo abbaiare del cane era accompagnato anche da un ticchettio, come di qualcosa che sbatteva contro la porta di legno della casa.

A quel punto Jungkook si alzò per andare ad aprire la porta...magari Tae era tornato a casa.
Spostò delicatamente Yeontan dall'uscio per riuscire ad aprire la porta e quando la aprii non vide Taehyung ma vide una piccola busta bianca che fluttuava all'altezza della sua testa, era una lettera.

La osservò attentamente prima di prenderla. Non c'era dubbio...quella lettera veniva dall'olimpo.
La afferrò per poi richiudersi la porta alle spalle e andarsi a risedere sul divanetto.

La girò per aprirla e sul retro, a chiudere la busta, c'era un sigillo che conosceva fin troppo bene.
Il sigillo del palazzo di Afrodite.
A quella vista un nome riemerse nella sua memoria.

"Jimin..."

Deglutì il groppo che gli si era formato in gola, sperava con tutto se stesso che il mittente di quella lettera non fosse Jimin...
Ma purtroppo così non fu.

La lettera era proprio da parte di Jimin.
Il tempismo con cui era arrivata quella lettera era davvero pessimo, proprio quando Jungkook era riuscito a dimenticarsi di quello che era successo ecco che il problema si ripresenta bussandogli letteralmente alla porta.

Yeontan lo guardava da sotto il divano con la testa inclinata come al solito per capire cosa stesse succedendo.
Jungkook cercò di farsi coraggio, respirò profondamente, poi decise che era il caso di leggerla...almeno si sarebbe tolto prima il pensiero.

Con la mano tremante sfilò lentamente il foglio, che era accuratamente piegato, dalla sua busta rompendo il sigillo di cera che la chiudeva; Poi lo aprii per leggerne il contenuto.

Caro Jungkookie,
Da quanti giorni non uso più questo soprannome.
Sono Jimin...ma questo probabilmente lo avrai già intuito. Io non so se questa lettera ti arriverà visto che non ho la minima idea di dove tu possa trovarti in questo momento. In questi giorni ho riflettuto molto su quello che è successo tra noi e soprattutto su quello che mi hai detto...ripensandoci ho pianto molto in questi giorni...anzi, ho pianto molto ogni ora di questi giorni passati...mi manchi, mi manchi moltissimo, mi mancano i tuoi abbracci e mi manca la tua voce. Vorrei poterti parlare di persona ma sei scomparso e questa cosa mi ha fatto molto preoccupare.
Sono consapevole del fatto che l'amore non si può forzare, ma con te io sto davvero bene, vorrei poter tornare con te...lo vorrei davvero, dal profondo.
Ogni giorno continuo a sperare che la mattina dopo torni tutto com'era. Anche ora sto piangendo, mentre ti scrivo questa lettera.
Ti prego Kookie, torna...io ti sto aspettando... ti sto aspettando da quando sei scomparso.
Voglio poterti rivedere...ti prego.
Jiminie.

"𝐸𝑣𝑒𝑟𝑦𝑡ℎ𝑖𝑛𝑔 𝐼 𝑑𝑜, 𝐼 𝑑𝑜 𝑖𝑡 𝑓𝑜𝑟 𝑦𝑜𝑢."|KOOKV|💫 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora