[8] L'alternativa di Jin

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(NDA): so che l'inizio è un po' lento, ma adoro le cose che iniziano con calma. Non temete, ho già in mente un piano ;)



Dopo quella mattina, ogni giorno Taehyung andava a trovare Jungkook e si sedeva al suo fianco mentre quello dipingeva.

Quando Tae aveva considerato Jungkook una persona interessante, non si aspettava che il giovane ed attraente pittore fosse incredibilmente affascinante, divertente e muscoloso.

Non era quasi giusto vedere quanto fosse bravo in tutto, anche nel modo di parlare.

Il suo comportamento disinvolto e sobrio, unito al suo leggero umorismo, lo rendevano ancora più magnetico, e Taehyung non poté fare a meno di sentirsi attratto da lui. Jungkook fu sorpreso dalle maniere del principe, aspettandosi che fosse molto rigoroso e anche un po' scortese.

La maggior parte delle persone che possedevano un bell'aspetto come lui, spesso se ne vantavano così tanto che arrivavano a dimenticare di avere una personalità.

Taehyung era esattamente il contrario.

Per quanto il suo aspetto fosse incantevole, non era niente in confronto allo spettacolare essere che si nascondeva dietro quegli splendidi occhi castani.

Era così dolce ed accogliente, particolare e strano in un modo che lo rendeva accattivante ed unico.

Jungkook lo trovava spesso a giocare con l'erba del giardino, a parlare con qualche uccellino come se li conoscesse e intento a creare minuscole corone di fiori per gli scoiattoli a cui portava le noci, attirandoli verso di sé solo per vederli scappare via.

Questo faceva ridere Jungkook e trovò estremamente semplice parlare con lui più di chiunque altro avesse mai incontrato.

Ogni giorno, Jungkook arrivava sempre un po' prima a palazzo, e tornava a casa sempre un po' più tardi. Con sgomento da parte di entrambi, i dipinti furono terminati troppo presto.

Taehyung aveva notato come Jungkook fosse diventato notevolmente più lento nel suo lavoro (Jungkook lo aveva giustificato definendolo più "deliberato" e "attento").

Jin aveva notato il cambiamento nel figlio; saltava sempre in giro, era sempre in ritardo per la cena e aveva un sorriso che non voleva saperne di abbandonare il suo viso.

Tuttavia, Jin aveva anche notato i cambiamenti in Namjoon.

Il suo amato aveva avuto a che fare con le tensioni con i Rivoltosi, in particolare con le spie che continuavano ad aumentare all'interno del regno già piegato dalla guerra.

Namjoon spesso si assentava a cena, andava a letto tardi e la fronte era sempre corrugata a causa dell'aumento delle tensioni dovute al grande successo dell'impero Kim.

Quella notte, Jin sapeva che Namjoon aveva bisogno di riposo e, prima di andare a dormire, entrò nello studio di fronte la loro camera da letto.

Quando Namjoon sentì aprire la porta balzò rapidamente in piedi, lo sguardo quasi sulla difensiva.

Sorrise debolmente quando vide il volto preoccupato del suo amorevole marito.

"Joonie, per favore, riposati un po'" supplicò Jin, avvicinandosi alla scrivania. Avvolse le braccia attorno alle spalle di Namjoon e gli baciò la tempia.

Con sorpresa di Jin, Namjoon si alzò e afferrò la mano del più grande per intrecciare le loro dita.

"Va bene allora. Andiamo. Sono stanco comunque" disse lentamente Namjoon, trascinando Jin con lui verso la loro camera da letto, i passi veloci in contrasto con il suo pacato tono di voce.

Solo il tocco della mano di Namjoon riuscì ad accendere Jin, che crollò sul letto subito dopo il marito.

Sentì quella stessa mano calda che lo attirava per la vita e Jin si lasciò andare, permettendo allo stanco politico di coccolarlo e tenerlo vicino. Assaporò quel tocco pieno d'amore, sentendo come fosse rimasto sempre lo stesso.

"Mi dispiace essermi assentato per così tante notti di fila," mormorò Namjoon contro il collo di Jin, la sua voce profonda gli spedì piacevoli brividi lungo la schiena. "Temo che i Rivoltosi stiano pianificando qualcosa e non posso abbassare la guardia. Ci sono così tante spie Jinnie...» si interruppe.

Jin si voltò e avvolse il braccio destro attorno a Namjoon, avvicinandolo a sé e posandogli delicatamente una mano sulla guancia.

"Stai facendo del tuo meglio. Mi fido di te e dei tuoi consiglieri. Ti prego, non tenerti tutto questo dentro" lo supplicò amorevolmente, sfiorando la bocca di Namjoon con il pollice.

"So che sei preoccupato per la mia sicurezza, ma io lo sono altrettanto per la tua. Siamo una squadra."

Namjoon avvolse la guancia di Jin nella sua mano e chiuse la distanza tra loro, in un dolce sfiorarsi di labbra con il più grande.

Jin sembrò sorridere prima di approfondire il bacio, avvicinandolo ancora di più a sé e facendo sì che Namjoon vedesse delle stelle ben più luminose di quelle nel cielo.

Dopo un po', Namjoon si staccò completamente senza fiato e sorrise al marito. "Ti amo" sussurrò.

"Fai bene," ghignò Jin prima di voltarsi nuovamente e rannicchiarsi vicino all'altro.

"Chi hai detto di aver scelto per Tae?" chiese Namjoon, appena ricordatosi.

"Verrà domani, Joon. Oh mio dio, lo avevi forse dimenticato???? La famiglia Park ne sarebbe molto delusa" lo rimproverò Jin, dandogli una pacca sul braccio.



"Ah, quindi hai scelto Jimin" sorrise Namjoon, riposizionando il braccio nel suo posto preferito.

"Sì. Adesso stai zitto e dormi, idiota, prima che ti dia di nuovo quelle pillole per costringerti a farlo."





Nota traduttrice: Quanto sono carini i NamJin? *-* a parte questo, spero che il capitolo vi sia piaciuto^^. Fatemi sapere cosa ne pensate (se vi va). Alla prossima <3 

autoreroyalkook98

CINDERFELLA|| TAEKOOK (Italian translation) ✔︎Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora