[19] Angelo custode

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Qualche ora prima........




L'aria fresca gli pizzicò la nuca facendogli venire i brividi.

Il cuore di Jimin batteva furiosamente contro la mano che stringeva al petto.

Gemette e montò a cavallo, pronto a raggiungere l'accampamento militare di Yoongi.


Rise tra sé. Il Lord più potente della nazione avrebbe dovuto essere comodamente seduto nel palazzo in attesa dell'evento dell'indomani sera, ma invece no.


Era fuori dalle righe, come sempre, solo per ricordare silenziosamente a tutti i nobili il perchè fosse il più temuto e abile combattente, capace di ribaltare un'intera città. Gli uomini erano guidati da nientemeno che dalla persona più GRANDE di tutti i tempi: il Generale Jung Hoseok.


Le labbra di Jimin si curvarono in un sorriso affettuoso mentre ripensava al Lord, e permise alla sua mente di vagare senza alcun freno.


Da bambini avevano trascorso molto tempo insieme visto che le loro rispettive tenute erano vicine. Quella di Jimin era la più grande, quella di Yoongi la più potente.

Yoongi era stato un amico attento e leale ed i due erano estremamente legati l'uno all'altro. In qualche modo, le loro personalità si completavano.

Anche Hoseok era cresciuto insieme a loro, in quanto il padre era stato il generale della famiglia Kim. Quando morì in battaglia, fu Hoseok a prendere il suo posto, lavorando duramente per diventare un generale ancora più forte di suo padre.


La mente di Jimin si concentrò sulla figura di Lord Min, ricordando i capelli scuri, il sorriso dolce e la mente brillante.


Fu improvvisamente colpito da una sferzata di vento che lo fece rabbrividire e venire la pelle d'oca sul braccio.

Jimin si strinse più forte nel cappotto mentre si avvicinava all'accampamento, le farfalle sembravano voler esplodere nel suo stomaco e strinse la presa sulla lettera del re.


"Cosa siete venuto a fare?" comandò severamente un uomo con l'accento dei Min.


"Sono Lord Park Jimin. Ho un messaggio da parte del re per Lord Min". Si dovette ricordare di inspirare ed espirare mentre utilizzava il tono da nobile, necessario per risultare formale.


"JIMIN-AH" una voce acuta squarciò la notte, facendo sobbalzare sia il soggetto chiamato in causa che le guardie del campo.


Un sorriso accecante illuminava l'oscurità e Jimin vide il Generale Jung Hoseok avvicinarsi rapidamente a loro.


Jimin non potè fare a meno di ricambiare il sorriso, smontando da cavallo e correndo verso il suo amico, che spalancò le braccia in un abbraccio.

"Mi sei mancato" esclamò Jimin, la voce attutita dal cappotto dell'altro.

"Anche tu. Ma sappiamo entrambi che non sei qui per me". Strinse Jimin per le braccia, le mani serrate sulle piccole spalle.

CINDERFELLA|| TAEKOOK (Italian translation) ✔︎Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora