Jungkook fissò sbalordito il disegno. Di solito si stupiva per lo straordinario talento di suo padre, ma questa volta era a causa del soggetto in questione.
Francamente parlando, il principe Kim Taehyung era stupendo.
"Ma quando non lo è" mormorò Jungkook tra sé mentre preparava i colori ed i pennelli per affrontare un altro ritratto reale.
Chiuse gli occhi e cominciò ad immaginare come sarebbe potuta apparire la scena dal vivo: la stanza, la sedia, i suoi vestiti e poi i suoi capelli, le sue clavicole, le sue cosce...
Jungkook aprì gli occhi con un sussulto, sentendo la necessità di concentrare i suoi pensieri sui colori piuttosto che sul corpo del principe. Nella sua mente vi erano una moltitudine di colori delle più svariate combinazioni che attendevano solo di essere utilizzati sui dipinti per la famiglia reale.
Molti artisti svolgevano l'intero lavoro da soli, disegnando e dipingendo egli stessi le tele così da avere il controllo sull'opera finale. Tuttavia, l'attività della famiglia Jeon era iniziata proprio basandosi sulla combinazione tra la capacità di disegno di suo padre e l'immaginazione e creatività della madre. Unendo i loro sforzi, creavano dipinti surreali così belli da essere invidiati da tutti coloro che avevano il privilegio di guardarli. Nel momento in cui la madre di Jungkook era venuta a mancare cinque anni prima, Jungkook si era ritrovato a ricoprire l'incarico di direttore artistico- d'altronde, aveva passato anni ad osservare sua madre dipingere.
Aveva solo 19 anni e aveva già acquisito una discreta importanza come ritrattista ma, quello che lui amava davvero rappresentare, era l'arte che proveniva dalla sua mente. I suoi pensieri non erano altro che vortici di colori, rappresentazioni dei suoi sentimenti o della musica che ascoltava.
Con i sentimenti che sentiva in quel momento, ricchi di passione ed un pizzico di lussuria, sfiorò la tela con il pennello.
Ore dopo, Jungkook osservò il suo lavoro e si asciugò il sudore dalla fronte, sperando di aver reso giustizia ad una delle più belle creature esistenti.
"Dio mio figliolo. Sembra etereo" sentì dire da una voce profonda alle sue spalle.
Jungkook si stupì nel vedere il padre totalmente sopraffatto dalla bellezza del ritratto proprio di fronte a lui. Sentì il petto gonfiarsi dall'orgoglio e lo abbracciò.
"So che tua madre ne sarebbe orgogliosa".
A quelle parole Jungkook per poco non scoppiò a piangere. Fu in grado di contenere quel fiume di emozioni e sorrise, non perdendo la sua compostezza.
"Grazie. Questa volta il tuo disegno è stato particolarmente stimolante" disse entusiasta.
"Scommetto che anche il principe è stato parecchio stimolante, eh?" sorrise suo padre.
Jungkook sentì le sue guance diventare dello stesso colore che aveva usato nel suo dipinto, rosa tenue. Chiaramente, non era un segreto per suo padre che lui fosse totalmente gay. Non ci provò neanche a rinnegare quanto suo padre gli aveva chiesto, nascose semplicemente le sue guance rosa ed inciampò nella tela mentre ripuliva il materiale. Suo padre ridacchiò e uscì dalla stanza, lasciandolo da solo.
Lo studio era magnifico; per scelta dell'artista, la luce filtrava dalle finestre e ovunque vi erano colori. Era il paradiso di Jungkook e davvero l'invidia di qualsiasi artista.
Si sedette sulla sedia e fissò il dipinto che aveva appena completato.
Non esisteva nessun altro come il principe. Gli zigomi perfetti, i capelli lunghi e sottili, gli occhi profondi anche senza alcuna campitura.
Jungkook desiderava solo di poter vedere quegli occhi dal vivo per conoscerne il vero colore.
Si abbandonò ad un sonno ricco di sogni, lasciando che i pensieri di poco prima abbandonassero la realtà per potersi dedicare a degli occhi grigi che imploravano di essere riempiti d'un ricco colore che meritava di essere visto da tutti.
autore: royalkook98
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CINDERFELLA|| TAEKOOK (Italian translation) ✔︎
FanfictionTaehyung è un principe erede al trono e, in occasione del suo 21esimo compleanno, deve scegliere il suo compagno prima che i genitori lo facciano per lui. Jungkook è un artista geniale, un Mozart con il pennello, la cui pacifica esistenza viene bru...