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Una luce soffusa gli colpì gli occhi ancora appannati mentre cercava di aprirli.


Il dolore immediato gli attraversò il corpo non appena si alzò per strofinarsi gli occhi; la spalla sembrava urlare ed era come se fosse stata trafitta da mille aghi.

Sentì qualcosa di morbido sotto di lui mentre rotolava su di un fianco e la mente prese a funzionargli di nuovo.

Nonostante il dolore che lo attanagliava, si alzò di scatto ed il cuore prese a battergli furiosamente fin quando non vide l'uomo addormentato sul pavimento.

Il suo viso si piegò in una smorfia di dolore quando allungò una mano per svegliare Jimin.


Questo si svegliò con un sobbalzo, spalancando gli occhi al sorriso che Jungkook gli stava rivolgendo. Ciò che sorprese il giovane pittore, fu che il sorriso non venne ricambiato.


"Non sai quanto sia contento di vederti, Jimin! Pensavo che sarei morto ed invece eccoti lì e..."


"Perché hai lasciato Taehyung?" Jimin lo interruppe mentre aggrottava le sopracciglia ed incrociava le braccia. Era in attesa di una spiegazione da parte del giovane che sembrava completamente confuso e sull'orlo delle lacrime.


Il suo comportamento freddo si spezzò quando vide una lacrima scivolare sul viso di Jungkook e la confusione spazzare via il sorriso che prima era sulle sue labbra.

"Non...non capisco, io non lo lascerei mai, non potrei mai farlo" disse balbettando e indietreggiando sul materasso "Sono stato rapito da Mina... e sono rimasto prigioniero per due giorni...e..."


"Lo amo"


Di tutte le cose che avrebbe potuto dire a Jimin per implorare la sua pietà, a quelle due parole seguirono un fiume di lacrime. Jimin si precipitò a confortare il suo amico, avendo capito quanto tutto fosse stato solo un grosso malinteso.

Si strinsero, entrambi spettinati ed esausti, proprio nel giorno che Jungkook non vedeva l'ora arrivasse.


"Non capisco cosa, ma c'è chiaramente qualcosa che non va. Hai scritto una lettera a Taehyung dicendogli che stavi andando dagli EXO con tuo padre e che lo vedevi solo come un amico. È vero o no?"


Le lacrime di Jungkook ripresero a scorrere e si portò una mano alla bocca, incredulo mentre scuoteva la testa.


Dalla reazione, Jimin sapeva che l'ultima persona capace di poter scrivere quella lettera poteva essere proprio l'uomo distrutto davanti i suoi occhi.


"Bene allora. Sta succedendo qualcosa e voglio sapere cosa. Perché siete stati separati? Perché sei scomparso? E perché l'ultima cosa che hai pensato di dirmi è stata 'salva Tae'?" chiese Jimin, tendendo la mano verso Jungkook, pronto ad ascoltare.


Quando l'artista finì il suo racconto avevano entrambi le lacrime agli occhi. Jimin si aggrappò al suo braccio prima di alzarsi ed elaborare un piano.


"Va bene, va bene...quindi praticamente loro sanno che tu sei scappato, giusto?"


CINDERFELLA|| TAEKOOK (Italian translation) ✔︎Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora