Intro

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Dolore.
In quel momento Lilith provava solo un'infinito dolore. Il suo ventre si contorceva sotto le doglie. Il suo viso angelico era coccolato da Satana, dalle sue mani calde che seguivano la linea della labbra umide della donna.
Un sospiro di sollievo si sollevò dalla dea quando un pianto infantile si liberò nella stanza.
Quando vide la sua piccola creatura non potè fare a meno di sorridere. Degli occhi azzurri e semichiusi la fissavano e una sottile fascia di capelli neri come la pece incorniciava quell'opera fantastica. Lacrime di felicità.
L'infermiera prese tra le braccia la neonata e la portò al padre.
La donna si sentiva molto meglio quando l'uomo la raggiunse con la figlia tra le braccia possenti e piene di tatoo.
Le mise una mano sul cuore. Il respiro di Lilith si spense, i suoi occhi si chiusero, piano, ancora pieni di felicità. Il suo cuore, come una macchina senza benzina, smise di battere il ritmo che aveva battuto per secoli. Divenne di pietra, duro e freddo.
Quando le sue palpebre si rialzarono i suoi occhi disperdevano odio. E Satana, per questo, la diede in moglie a suo fratello. Ma si tenne la bambina.

Shadows: un'infanzia rubataDove le storie prendono vita. Scoprilo ora