Shadows: un'infanzia rubata

Capitolo 6

Rimango per un po' a giocare, aspettando trepidante il segnale di William. Quando è andato via aveva una strana tristezza negli occhi, quasi non mi avrebbe più rivista. Ma io mi fido del mio fratellone, so che porterà a termine la sua missione.
Tutto a un tratto mentre gioco mi accorgo che c'è un principe, una principessa, un re, una regina, ma niente ombre che uccidono tutti.
La principessa viene rapita dalla regina che è gelosa della sua bellezza, ma poi il principe combatte ogni male, anche il re e si sposa con la principessa.
La storia finisce e il pupazzetto che ho tra le mani piano si modifica. I capelli neri del principe di schiariscono, la corona scompare tra i capelli. Gli occhi di bottoni si fanno occhi blu, molto più veri, l'abito elegante si trasforma in una maglietta e in un paio di jeans.
Una manciata di secondi e un piccolo "pupazzetto William" mi squadra dal basso.
"Corri"
Lo getto a terra e lo fisso mentre ritorna alla sua forma normale. Poi la finestra si apre e, come un gatto, esco fuori dalla stanza.
Corro per i corridoi del manicomio. Dei medici provano a bloccarmi ma sono tutti molto goffi e io sono proprio il contrario, agile e scattante. Se altri si avvicinano troppo cadono a terra come sacchi di patate e rimangono sul pavimento. Vorrei fermarmi ad aiutarli, ma William mi ha detto di correre, e io corro.
La porta si apre al mio passaggio e finalmente sono fuori, con i capelli mossi da un venticello primaverile. Continuo a correre, correre, correre fino a quando non rischio di sputare l'anima.