VII

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"allora domani sera vieni da me?" dico a Daniel per telefono

"oh no, domani non posso... Ho un appuntamento"

PANICO.

"ah.. Va bene, allora ci sentiamo" taglio corto, ho la voce rotta, una lacrima riga la mia guancia sinistra.
PERCHÉ PIANGI, STUPIDA?
Sei stata tu a dirgli che poteva vedere altre persone e adesso?

È più di un mese che io e Daniel ci vediamo. Io non ho più visto nessuno oltre lui, in primis perché non ho il tempo materiale per poter flirtare con altri e poi, perché forse Daniel mi piace. Mi piace più del dovuto.
Mi piace il modo in cui ride, mi piace la sua voce, mi piace sentirlo parlare. E se anche fosse muto, parlerebbe attraverso i suoi occhi.
Mi piace quando cerca di essere serio ma non ci riesce. Mi piace quando mi guarda con gli occhi di chi vuole solo un po' di coccole.
Mi piace quando usciamo e sembriamo due semplici amici che vogliono solo divertirsi.
Mi piaccio io quando sto con lui.
Non sono mai stata una grande fan di me stessa. Trovo sempre il modo di buttarmi giù, ma lui riesce a non farmi pensare a quanto io sia triste per un motivo o per un altro.

Che sto facendo?
Mi sto perdendo qualcosa di importante e questo solo perché "un uomo" ha ferito i miei sentimenti?
Da quando sono single, ormai due anni, non ho più voluto avere relazioni e questo solo perché stavo con qualcuno che non mi faceva mai sentire all'altezza delle situazioni.

Dovrei lavorare, ma non ne ho la forza.

"tutto bene Lavi?" la voce di Antonio mi riporta alla realtà.

"oh si, tutto bene!"

"si e gli asini volano! Cosa succede?"

"nulla Anto, voglio solo riposare un po'..."
Che bugiarda. Sono sveglia da meno di 2 ore...
Antonio non sa nulla. Non sa che tra me e Daniel c'è altro.

Resto sul divano per un po' a fissare il vuoto, poi decido di reagire.
Metto un paio di leggings, un top ed esco. Vado a correre.
Infilo le cuffie e faccio partire la musica.
Corro.
Corro fino a quando non sento che sto per svenire.
Guardo il panorama. Monaco è così bella.
Non amo il mare, non particolarmente, ma correrci vicino mi da un senso di libertà.

Mi fermo per prendere fiato.
Una mano si poggia sulla mia spalla nuda. Mi fa sobbalzare.
Mi giro e vedo Giada, la ragazza di Charles.

"non ti ho mai vista correre qui?" dice

"oh si effettivamente è la prima volta che faccio questa pazzia!"

"ti va se ci prendiamo qualcosa al bar? Io ho finito, ti riporto io a casa!"

"certo!"
Che imbarazzo! Non vedevo Giada dal gala.

Passano due ore. Giada mi riporta a casa. Abbiamo parlato di molte situazioni. Abbiamo parlato anche di Charles. Un giorno le racconterò cosa è successo. Giuro.
Abbiamo parlato anche di Daniel, senza fare il suo nome. Lei non sa nulla. Sa solo che sto impazzendo, ma mi ha aiutato a capire cosa fare.

Il giorno dopo il cellulare squilla ancora. Daniel mi sta chiamando.

"piccola? Che fine hai fatto?"

"ehi Dan scusa! Ero piena di lavoro! Ho avuto davvero da fare. Tu? Sei in aeroporto?"

"si, tra 1 ora parto, torno a casa e mi faccio una doccia. Se vuoi possiamo vederci per le 17? Che dici? Uscirò per le 21, quindi riusciamo a stare un po' insieme!"

"No, tranquillo, riposati!"

"sei arrabbiata?"

"perché dovrei!?" dico con un tono di voce un po' stridulo che fa sorridere Daniel

"oh non so... Va bene dai, ti lascio, ci sono dei fan!"

"d'accordo! Ci sentiamo!"

"a dopo piccola!"

Torno al mio lavoro.

Sono le 19.30, vado a farmi una doccia.
Cammino per la stanza avanti e indietro.
Sembro una trottola.
NON FARE LA STUPIDA! SAI COSA FARE!
mi continuo a ripetere.

Torno sul mio letto, torno a torturarmi le mani.
Forse sbaglierò, forse non è la cosa giusta da fare, ma io sono puro istinto e voglio solo essere certa di non provare nulla per questo ragazzo.
Sono le 20.00, metto un vestito, mi trucco un po' per poter nascondere le occhiaie e scendo in garage per prendere la mia macchina.
Esco.
Vorrei correre, ma non riesco a spingere sull'acceleratore.
Per di più il traffico intasa le strade di Montecarlo.
Questo è un segno del destino.

Sono sotto casa sua.
Probabilmente questo sarà un colpo basso per lui.
Mi manderà via.

Suono.
Apre e mi lascia salire senza fare domande.
Lo trovo ad aspettarmi davanti alla porta. Indossa una camicia bianca, un pantalone elegante.
Quando è con me mette i jeans, t-shirts, felpe.
Quella visione però mi manda fuori di testa. È bellissimo anche così, penso.

"ehi non ti aspetta-"
Non riesce a finire la frase.
Lo bacio. Lo bacio in un modo diverso dalle altre volte.
Lo stringo.
Respiro il suo profumo.
Voglio sentire il suo sapore.
VORREI CHE FOSSE SOLO MIO.
Me ne accorgo solo ora.

Questo bacio dura infiniti minuti.
Non è un bacio carico di desiderio. Non ci siamo mai baciati così.
Riesco a sentire le mani di Daniel che mi stringono la vita.

Mi allontano. Lo guardo.
È bellissimo, penso ancora.
Accarezzo il suo viso.
Chiudo gli occhi e poggio la testa sul suo petto.
Lui bacia la mia fronte, accarezza i miei capelli.

"devo andare, non era mia intenzione boicottare il tuo appartamento!" dico allontanandomi.
Mi trattiene per un polso.
Mi giro per poterlo guardare ancora.
Mi tira verso di lui e mi abbraccia. Ancora.

"vado!" dico con gli occhi lucidi.
Mi sorride.

Nel tragitto continuo a piangere come una stupida.
Che ti aspettavi? Ti aspettavi che ti dicesse che era tutto uno scherzo? O che avrebbe disdetto l'appuntamento?
STUPIDA, STUPIDA, STUPIDA.

Arrivo a casa e sfreccio nella mia stanza.

Sono le 22.00.
Daniel starà ridendo con una che probabilmente è il mio opposto.
Bionda. Magari stupida. Sicuramente non avrà nulla in comune con Dan.
Piango ancora un po'.

Il citofono suona.
Sicuramente Antonio avrà invitato Charles a giocare a fifa.
Poco dopo sento bussare alla mia porta.
"Antonio non mi va di giocare, non sono nelle condizioni!"

"non sono Antonio!" dice quella voce che mi faceva sentire le farfalle nello stomaco.
"posso?"

"vieni..."
Che ci fa qui?
"scusami, non sono presentabile..." dico

Lui indossa ancora quella bella camicia bianca che mette in risalto la sua pelle ambrata.

"perché? Perché sei venuta da me prima?"

"Perché mi andava di vederti.."

"sii sincera, con me e soprattutto con te stessa" dice allungando una mano verso il mio viso e raccogliendo l'ultima lacrima che ancora scorre su di esso.

"sono sincera, volevo vederti... Mi sei mancato, come ogni volta!"

Si fa più vicino. Mette una mano sulla mia coscia e annulla le distanze quasi del tutto.

"sai... Io-"

"perché sei qui? Perché?"

"perché non facevo altro che pensare a te... Perché pensavo a quel bacio, pensavo che nessuna ragazza sarebbe stata capace di farmi ridere come fai tu, perché mi piaci..."

Anche questa volta non finisce la frase. Le sue labbra sono sigillate perché incollate alle mie.
Questo bacio è dolce come quello che solo un'ora prima ci siamo dati davanti alla porta di casa sua.
Questo bacio è solo l'inizio.
Nel giro di qualche minuto siamo nudi e non stiamo facendo sesso, no.
Stiamo facendo l'amore.
Ci guardiamo negli occhi ogni volta e sorridiamo.

Credo di essermi innamorata.

wildest dream || Daniel Ricciardo Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora