VIII

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Mi sveglio dopo aver dormito poco ma bene. Sento il petto di Daniel sulla mia schiena nuda, il suo braccio stringe ancora i miei fianchi.
Sono fortunata, penso.

Ieri sera, dopo aver fatto l'amore mille volte, abbiamo parlato. Abbiamo parlato di noi e di quanto sarebbe bello iniziare a frequentarsi come fanno due persone normali. Niente sotterfugi, niente scuse con gli amici.
Solo io e lui.

Cerco di girarmi senza svegliarlo così da poterlo osservare ancora un po' mentre dorme.
È buffo! La bocca un po' aperta, il volto totalmente disteso, quei ricci che si poggiano sulla fronte.
Poggio una mano sul suo viso per poterlo accarezzare dolcemente, apre gli occhi e quello sguardo mi fa mancare il respiro.
Mi sorride.

"quanto sei bello..."

"non farmi arrossire, stupida!" dice ridendo

Infila un braccio sotto la mia testa e mi stringe sul suo petto. Quel respiro mi tranquillizza.
Quello che invece non mi rende tranquilla è dover spiegare ad Antonio tutto questo.
Mi alzo, controvoglia, metto il mio pigiama e dico a Daniel di scendere per la colazione.

Antonio non è ancora sveglio, bene.
Metto su il caffè e taglio tre fette di torta di mele. Vado verso la sua stanza, busso e lo trovo sveglio col cellulare tra le mani.

"buongiorno caro, la colazione è pronta! Vieni?"

"tutta questa felicità io non me la spiego... Devi dirmi qualcosa?"

Esco senza dare spiegazioni e ridendo.
Daniel è in cucina, indossa solo un pantaloncino che aveva lasciato qui qualche sera prima. Allunga un braccio verso di me e mi tira. Siamo abbracciati.
Quanto vorrei svegliarmi ogni mattina così.

" ASPETTA... CHE SIGNIFICA TUTTO QUESTO?"

Daniel ride, lo stesso faccio io.

"Non dirmi che sei geloso Giovinazzi!"  dice l'australiano

"ma che geloso! Anzi! Raccontatemi tutto!"

"Antonio sei una pettegola!" dico

Trascorriamo la mattinata a parlare delle scuse che abbiamo usato durante i gran premi e quando eravamo lì a Montecarlo per poter stare insieme senza lasciar trapelare nulla.
Antonio torna in camera sua e lascia me e Daniel soli in cucina.
Mentre lavo le tazzine che abbiamo lasciato nel lavandino, l'australiano lascia sul ripiano del lavabo i piatti usati per far colazione.
Mi abbraccia portando le mani sui miei fianchi e incastrando la testa tra il mio collo e la spalla.
Mi bacia, prima con dolcezza, poi sempre con più forza. Probabilmente avrà lasciato qualche succhiotto, ma la situazione si sta riscaldando e una mano scende, solleva la sottoveste e si poggia sul mio sedere.

"Daniel c'è Antonio di là..." riesco a dire mentre mi bacia

"andiamo su, dai!" dice

"Hai un rotolo di spiccioli in tasca o sei solo contento di vedermi?" dico citando Scrubs e facendolo ridere più del dovuto

"hai ucciso la magia piccola! Non avresti dovuto!"

"Lasciami finire qui e vedrai che tornerà questa magia!"

Siamo nella mia stanza e siamo a letto. Abbiamo fatto di nuovo l'amore ovviamente.

"ti va se stasera andiamo a cena?" dice interrompendo il silenzio che si era creato mentre accarezzava i miei capelli

"certo!" dico lasciando un bacio sul suo petto

"fammi vedere cosa hai nell'armadio!!" dice "vestiti eleganti eh!"

Mi alzo e apro l'anta dell'armadio
"ti prego vestiti, non mi concentro!"

Indosso una vestaglia e tiro fuori due vestiti

wildest dream || Daniel Ricciardo Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora