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Max

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Max

Tutta la lezione passa lentamente. È noioso se non fosse per le battute di Undi ogni tanto. «Mi stai simpatica» sussurro.

Ricevo un sorriso sincero «Anche tu, Maxine» fa la linguaccia. Scuoto la testa divertita.

«Tu lo sai che vicino allo skate park hanno aperto lo Starcout?» chiede Undici prendendo lo zaino e uscendo dalla classe.

«Si, ci sono stata un giorno» annuisco con la testa. «Come ti sembra?» chiede prendendo la sua merenda.
«Bello, però non l'ho visitato tutto» annuncio.

Lei sembra pensarci su poi mi prende per mano e corre verso l'ingresso.

Penso subito che voglia andarsene ma il pensiero svanisce quando afferra una cornetta del telefono al retro della scuola.

Digita qualche numero «Papà?» chiede «Si può venire un amica a pranzare a casa?» continua e non riesco a sentire cosa sta dicendo.

«Oh grazie mille, papi» sorride Undi guardandomi.
«Puoi venire a casa mia a pranzare, e poi andiamo a fare shopping» annuncia.

Annuisco freneticamente mentre afferro anch'io la cornetta del telefono. Digito il numero di casa sperando che qualcuno risponda.

Fortunatamente risponde mia mamma. «Mamma, oggi non ci sono a pranzo. Vado a casa di una mia amica»

«Okay, alle otto a casa. Deve venire la famiglia Wheleer» sbuffa e io alzo gli occhi al cielo chiudendo la chiamata.

«Ha detto sì?» chiede la castana e io annuisco eccitata. Lei lancia un urletto felice e io scoppio a ridere.
Entriamo di nuovo nell'istituto.

Vengo presa per il polso e chiusa in uno sgabuzzino(?).
«Te la fai con Undici, adesso?» accende la luce Beverly un po' delusa.

«Perché non dovrei essergli amica?» chiedo confusa dal suo atteggiamento. Lei sbuffa
«Senti» inizia «Se poi ti spezza il cuore, non venire da me a piangere»

Se ne va sbattendo la porta alle mie spalle. Rimango ferma un po' confusa. La porta si riapre mostrando Mike Wheleer sommerso da libri più grandi di lui.

Ne fa cadere uno creando un tonfo che mi fa tappare le orecchie. «Che ci fai qui?» domanda perplesso. «Non lo chiedere a me.» rido.

Ride anche lui.
«Ho visto uscire Beverly da qui. Che succede?» sussurra accarezzandomi una guancia.

Se fosse stato qualcun'altro gli avrei già tirato uno schiaffo però il mio corpo è come paralizzato.

Mi ritiro appena trovo la forza e scappo via da quel posto, correndo.
«Undi! Undi!» urlo e la ragazza si gira sospirando sollevata.

«Ti stavo cercando ovunque dov'eri?» mi abbraccia.
«Tu non puoi capire» esclamo prendendola per mano e correndo in un'aula.

「 space 」

«Ma è scema?» domanda Undi appena finisco di parlare. Annuisco ridendo.
«Ti giuro che non ci ho mai parlato con questa Beverly»

«Ti credo» mormoro e lei sospira. «Andiamo a casa?» propone la castana. Io annuisco un po' confusa.

Corriamo verso il bosco. Mi soffermo un attimo per respirare ma riprendo a correre appena Undici mi da della lenta.

Arriviamo a casa con il fiatone e la castana spalanca la porta. Un signore alto e giusto un po' grasso ci si ferma davanti abbracciando Undici.

Sorrido non avendo mai visto una scena del genere tra padre e figlia. «Ciao sono Jim Hopper ma chiamami semplicemente Hopper»

Il mio viso si rilassa. «Sono Maxine ma chiamami semplicemente Max» scoppio a ridere insieme a loro.

«Vieni a sederti» mi prende per mano Undici conducendomi verso il tavolo.

La porta si spalanca e una donna sui quarant'anni si presenta davanti ad essa.
«Scusate il ritardo» annuncia prendendo per il polso quello che deve essere suo figlio.

«Will! Lei è Max!» esclama la castana indicandomi e io sorrido imbarazzata.
«

Oh ciao» arrossisce scostando la frangetta.

Il ragazzo si siede accanto a me versandosi l'acqua in un bicchiere. Hopper e la donna si siedono a tavola.

«O dio sono così dispiaciuta! Sono Joyce! Mi dispiace di non essermi presentata» mi guarda mortificata porgendomi la mano.

«Non fa niente, sono Max» stringo non troppo forte la mano. Lego i capelli con un elastico prima di iniziare a mangiare.

Il pranzo si svolge con dei discorsi di famiglia in cui io cerco di non entrare perché la mia situazione famigliare fa veramente pena.

Aiuto Joyce e Undici a sparecchiare mentre gli altri due restano a tavola a chiacchierare su delle partite di football, molto importanti.

«Noi andiamo in camera» sorride Undici spingendomi in una stanza. Chiudiamo la porta alle nostre spalle per poi scoppiare a ridere.

«Aspettiamo un po' e poi andiamo al centro commerciale» scrolla le spalle la castana prendendo un libro di Fisica(?).

«Vuoi un libro?» chiede sorridendo, io annuisco.
Mi porge un manuale su come andare sullo skate.

Aggrotto le sopracciglia «Spiegamelo» incrocia le braccia sotto al seno Undi.
«Okay»

「 space 」

Dopo una buona mezz'ora Undi riesce quasi a capire quel manuale che se devo dirla tutta non è scritto poi così male.

«Ora andiamo!» esclama la ragazza prendendomi sottobraccio. Annuisco e corriamo verso la porta.

Salutiamo in modo veloce Hopper, Joyce e Will.

Prendiamo una bici e io pedalo perché Undici ammette che non le hanno mai insegnato ad andare in bici.

Mi indica tutte le strade che devo prendere dato che sono nuova in città.

Arriviamo sane e salve al centro commerciale. Non mi sorprende di trovare la famiglia Wheleer con un carrello in mano.

La castana accanto a me si limita a guardare un cagnesco Mike. Lui abbassa lo sguardo rubando una cioccolata a Richie che poi gli tira uno schiaffo.

Scuotiamo la testa divertite e poi ci avviamo verso la gelateria Scoop's Athoy.

SPAZIO AUTRICE !

goode morning ragassuoli 🙂
questo capitolo penso sia il più lungo (non pensate male) della storia! ❤️


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⏰ Ultimo aggiornamento: Jan 25, 2020 ⏰

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𝗵𝗲𝗮𝗿𝘁 ; 𝗺𝗮𝗱𝘄𝗵𝗲𝗹𝗲𝗲𝗿Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora