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Maxine 18 september 1980

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Maxine
18 september 1980

Cammino lentamente
per casa sperando che Billy non fosse in essa. Insomma più passavano i giorni e più quel ragazzo era più antipatico del giorno prima.

A volte anche io posso essere scontrosa ma lui lo è ogni singola ora, singolo minuto e secondo ed è una cosa abbastanza snervante.

Fisso la vodka sul tavolo, segno che lui è qui. Ma come fa a bere così tanto? Godo se gli viene qualche malattia.

La California è bella se non fosse per quel giorno in cui i miei hanno divorziato e il giorno in cui ho conosciuto Billy.

Fortunatamente non sono andata ancora alla mia nuova scuola altrimenti sarei già morta sul pavimento per lo schifo.

L'unica cosa che penso di aver fatto oggi è l'essermi presa tutti gli insulti dalla gente per aver superato il loro record in un gioco a cazzo.

«Billy!» urlo ma non ricevo nessuna risposta. «Sto andando allo skatepark» strillo ancora prendendo lo skateboard e uscendo di casa.

Lo skateboard

L'unico posto in cui mi sento libera e posso decidere chi comanda; cioè io.
Quando sei su questo mezzo prendi tutte le tue responsabilità e te ne fai coraggioso.

Incredibile.
Pensai il primo giorno di aver provato l'oggetto con le rotelle sotto le mie vans.
«Finalmente» sussurro appena arrivata ma mi accorgo che non sono l'unica a essere qui.

Sbuffo e mi appoggio un attimo alla ringhiera per poi risalire sullo skate e fare acrobazie che ad un ragazzo normale posso sembrare difficili e complicate.

«Scusa!» sento prima di andare a sbattere contro un muro. Urlo di dolore toccandomi la fronte e faccio una smorfia.

«Non volevo» si scusa un ragazzo dai capelli corvini lisci. «Non fa niente» replico con una smorfia in volto.
«Ti sarai fatta sicuramente male quindi lascia che mi scusi» accenna un sorriso.

«Oh grazie» le mie guance prendono fuoco. «Di nulla» scrolla le spalle per poi correre verso sua madre e sua sorella. Non ci faccio caso e ritorno al mio skate.

Finché noto con lo sguardo che la madre del ragazzo si sta dirigendo verso di me.
«Scusalo tanto per la botta di prima» alza gli occhi al cielo la mamma sorridendo.

«Mamma mi sono già scusato» «Sta zitto, Mike» lo rimprovera la donna ricevendo una risatina dalla sorellina più piccola. Sorrido verso di lei accarezzandole le guance. La piccola sorride e mangia il suo zucchero filato.

«Non si preoccupi...» mi fermo non sapendo il suo nome «Karen, cara» accenna un sorriso identico a quello di Mike? Credo si chiami così.

«Mamma il gelato» urla il corvino pregando la mamma.
«Ora andiamo. Ciao...»
«Max» replico sorridendo finché loro non scompaiono dalla mia vista.

Si è fatta sera quindi penso di ritornare a casa. Accellero con lo skate sicuramente in ritardo e arrivo a casa in meno di cinque minuti.

Billy è già ad aspettarmi davanti alla porta. «Scusami»
sussurro abbassando lo sguardo.

«Mangia, poi vedi» mi ringhia contro indicando il tavolo dov'è situato un po' d'acqua e un po' di pane.

Spalanco gli occhi sorpresa.
Vuole farmi mangiare seriamente pane e acqua?
«Non a me» sbatto un piede per terra sedendomi con forza sulla sedia.

«Hai detto qualcosa, puttana?» scende dalle scale Billy che mi prende per il polso. «No niente» trattengo le lacrime togliendo il mio braccio dalla sua presa.

Mangio un po' velocemente essendo affamata ma la mia cena è già terminata, ormai.
«Maxine!»

Alzo gli occhi al cielo quando finisco di lavare i piatti.
«Che c'è?» sbotto asciugandomi le mani. «Sei arrivata in ritardo prima»
pensa e io sto già tremando.

«Non voglio farti del male fisico quindi...» mi si avvicina e io chiudo gli occhi cercando di vedere qualcosa ma tutto buio e desolato.

Il suo sguardo si posiziona sul mio skateboard. Non farlo. Penso mentre ormai le lacrime fuoriuscivano dai miei occhi, ormai bagnati.

Il piede di Billy si posiziona sopra il mezzo e con un colpo lo spezza. Urlo come se una lama mi sia stata infilata nel petto. Me lo aveva regalato mio papà, l'unico ricordo che avevo di lui.

Mio fratello se ne va in camera lasciandomi da sola tra le mie lacrime e i miei pensieri depressivi.

L'ultima volta che ho visto lo skate sarà stata in quel park e l'ultima volta che mi sono fatta male era grazie a quel corvino, Mike.

SPAZIO AUTRICE!

Premetto una cosa!
Questo è una specie di prologo e il luogo è la California. Max e Mike hanno sette anni in questo capitolo perché è appunto un prologo.
Holly Wheleer ha tipo due anni. 📍❤️

𝗵𝗲𝗮𝗿𝘁 ; 𝗺𝗮𝗱𝘄𝗵𝗲𝗹𝗲𝗲𝗿Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora