EPILOGO

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Tre mesi dopo...

Eravamo sdraiati sulle rive del mare di Golden Bay. Il primo anno di College era finito ed Alex era tornato con me a Malta per l'estate. Lo guardavo sorseggiare una birra fresca sotto quel sole cocente, indossava un cappellino da baseball grigio con la visiera nera che gli copriva il volto. Dopo cinque minuti sotto il sole incominciava ad imprecare e lamentarsi per il troppo caldo e bere era il suo unico refrigerio. Eravamo arrivati da qualche settimana e la sua pelle aveva preso già un colore bronzeo che insieme ai suoi addominali scolpiti e sudati era qualcosa di illegale. Io indossavo una delle sue canottiere lunghe e aperte sui lati, che addosso a me sembrava un vestitino. Con lui era impossibile restare semplicemente in bikini e reggiseno o rischiava di litigare con qualsiasi passante. 

<< se quel coglione continua a guardarti giuro che gli spacco la faccia>> ed io dopo che sbuffavo fingendo di essere indispettita non potevo non ridere stringendolo a me. Adoravo quel suo lato protettivo. Nei primi giorni a Malta avevamo incrociato per le strade della città Lucas. Non lo vedevo da l'ultima volta che era venuto al college per parlare con me. Non nego che rivederlo mi fece tornare indietro nel passato, quando in giro per le strade di quella città era lui a camminare di fianco a me. Ma probabilmente la vita aveva riservato per me altre strade, sicuramente più difficili, più misteriose ma ero cresciuta in questo ultimo anno ed ero pronta per affrontarle tutte. Avevo rivisto anche Lucy, mi aveva detto che dopo quella sera si era rifiutata di rivederlo, era a pezzi per ciò che mi aveva fatto. Ma avevo deciso di perdonarla, alla fine era Lucas il mio ragazzo, lei fino ad allora non sapeva nemmeno come fossi fatta ed era stata libera di fare quello che voleva. Tuttavia avevamo deciso di restare nella casa di mio padre per l'intera vacanza e mia madre aveva capito, anche se ogni giorno veniva a trovarci. Lei ed Alex avevano da subito instaurato un bel rapporto, mia madre lo adorava e non la smetteva ogni volta che lo vedeva di fargli mille complimenti. Mio padre che invece era sempre convinto che io fossi la sua bambina, lo guardava più minaccioso mettendolo sull'attenti, ma so che in fondo piaceva anche a lui. Ovviamente ci aveva vietato di dormire nella stessa camera ma ciò non fermava Alex che ogni sera sgattaiolava nella mia stanza per stare con me.

 << Piano Alex o mio padre potrebbe sentirci, fermati >> eravamo nel mio letto, lui sopra di me solo con i suoi boxer ed io immobilizzata cercavo di farlo scendere per non farci beccare << Shh, cedi alle tue tentazioni>>.

Per me Alex era sempre stata la mia più grande tentazione. Il primo giorno che lo vidi alla festa mi aveva stregata e rapita con un solo sguardo. Quel modo di fare arrogante e strafottente che all'inizio mi aveva infastidito in realtà aveva colpito direttamente il mio cuore. Nonostante fossi fidanzata era entrato prepotente nella mia anima e se ne era avvinghiato. I nostri cuori si appartenevano da sempre ed i nostri battiti non sarebbero esistiti l'uno senza l'altro.

PERSI TRA I BATTITI DEI NOSTRI CUORIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora