CAPITOLO 13.

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AMY

La settimana era passata estremamente veloce. Alex ,anche se non lo dava a vedere, era nervoso per via della partita di Rugby che l'indomani avrebbe dovuto affrontare. Capivo il suo comportamento nonostante inizialmente mi fossi arrabbiata quando al Tiger era arrivato strafatto. Quella partita un anno prima gli aveva cambiato la vita, distrutta, e per questo fremeva dalla voglia di fargliela pagare a Jack.

<< Promettimi che non farai niente di avventato>> la mia mano accarezzava le sue che avvolgevano le mie cosce sudate. Avevamo appena finito di fare l'amore, era così che da un po' chiamavo la voglia che ci portava a spogliarci e diventare un'unica cosa. Io l'amavo ma non avevo ancora avuto il coraggio di dirglielo, forse aspettavo facesse il primo passo lui essendo l'uomo o forse ero solo troppo spaventata di aprire il mio cuore di nuovo ad una persona rischiando così di diventare ancora vulnerabile. Dalla sua bocca non uscì nessuna risposta. Mi voltai a guardarlo negli occhi e portai la sua mano sul mio cuore che batteva forte e feci lo stesso con la mia, appoggiandola sopra il suo << Se dovessi agitarti oppure innervosirti concentrati su questi. Pensa a questo momento e perditi tra i nostri battiti! io sarò la>> un sorriso delineò il suo volto per poi scomparire quando la sua lingua si fece spazio nella mia bocca. 

<< Ci sarò, promesso>> rispose una volta che le nostre bocche si staccarono per prendere fiato.

Sugli asfalti si respirava già un clima di tensione. 

<< Alex quest'anno gliela farà pagare>> si sentivano voci, << Jack non si farà mettere in ginocchio anzi probabilmente gliene spaccherà un altro a Pirce>> altre voci ancora. Tutti si aspettavano uno scontro tra Alex e Jack più che tra le due squadre, quasi come se al posto di una partita di rugby fossero venuti a vedere un match epico come quello che segnò la storia tra Alì e Foreman nel 1974. Mio padre amava il pugilato e avevo visto quel combattimento più volte. Nel sentire tutte quelle voci in me l'agitazione aveva preso il sopravvento. Grace e Sarah, capendo la situazione, mi abbracciarono << Vedrai che Alex non si abbasserà al suo livello>> disse Grace ed io sorrisi ad entrambe, ero fortunata ad avere due amiche così speciali. Tuttavia quando le squadre arrivarono in campo, prima ancora del calcio d'inizio, Alex e Jack si trovarono faccia a faccia l'uno contro l'altro. I loro sguardi si sfidavano, i pugni di Alex erano chiusi e stretti mostrando così le nocche ormai bianche. 

<<Alex>> senza pensarci mi ero sporta sulla ringhiera e stavo gridando il suo nome. Quando il suo viso si voltò verso di me mi uscì da solo, come un segreto troppo difficile da poter nascondere un minuto in più <<Ti amo>> . Fu proprio in quel momento che capii che innamorarsi di qualcuno significa proprio questo, essere vulnerabili. Significa, rinunciare al controllo, rinunciare alla testa, per lasciare spazio al cuore. I suoi occhi si spalancarono sorpresi e la cattiveria che ricopriva il suo viso un attimo prima lasciò spazio alla gioia e l'amore. Un secondo dopo la partita incominciò.

A fine primo tempo i ragazzi erano esausti ma la partita stava proseguendo con regolarità senza falli eclatanti o scontri faccia a faccia. Ero felice di questo, guardavo Alex senza distogliergli gli occhi di dosso felice ed orgogliosa di lui. 

<< Ciao ragazze, che mi sono perso?>> Mike ci aveva appena raggiunto. Assomigliava davvero tanto ad Alex e in famiglia sicuramente avevano il gene della bellezza guardando entrambi i cugini. 

<< Praticamente tutta la partita>> scocciata rispose Grace. C'era ovviamente dell'attrazione tra quei due, era impossibile non percepirla. Tutto cambiò durata il secondo tempo, la squadra di Alex stava vincendo e ciò fece infuriare Jack. Incominciò a provocare falli di proposito incitando i componenti della sua squadra a fare lo stesso. Uscendo con Alex avevo incominciato a capire il gioco del rugby e perciò a capire quali fossero i falli, i placcaggi, i punti e molto altro. Quando , mentre Alex aveva in mano la palla, da dietro Jack gli tirò un calcio spintonandolo e lui cadde a terra il mio cuore smise di battere. Era sdraiato per terra immobile. I miei occhi si riempirono di lacrime e se Mike non mi avesse afferrato stringendomi a se sarei scesa in mezzo al campo. 

<< Lasciami Mike ti prego devo andare da lui>> lui mi stringeva forte, non aveva intenzione di lasciarmi andare ed il mio viso era appoggiato contro il suo petto.

 << Ehi Amy calmati.. guarda si sta alzando non si è fatto niente>> mi voltai di scatto in direzione di Alex. Tutti i suoi compagni lo circondavano mentre lui si stava rialzando da terra. Potei vedere il suo sguardo, furioso e di fuoco. Appena si rialzò si catapultò immediatamente contro Jack, e tre suoi compagni dovettero tenerlo fermo per non permetterglielo. La mia mano andò senza nemmeno pensarci sopra il mio cuore, batteva forte, sarebbe potuto scoppiare da un momento all'altro. Come se lo sapesse Alex alzò lo sguardo verso di me. Vidi scomparire ancora una volta il suo sguardo inferocito per far spazio alla tranquillità, posando anche lui la mano sul suo cuore. In quel momento era come se le centinaia di persone che erano venute a vedere la partita fossero sparite e che nell'universo ci fossimo solo noi. Boom, boom, boom.. Eccoci persi proprio la, tra i battiti dei nostri cuori. Un attimo dopo Jack venne espulso e prima di uscire dal campo si scagliò contro Alex sferrandogli un pugno in pieno viso, dopo di che venne bloccato da dei compagni. Vidi Alex sputare sangue ma avvicinarsi a Jack calmo. Riuscii a capire ciò che gli disse visto che lo scandii talmente bene << Guardami sono ancora in piedi>>. La partita finì venti minuti dopo con la loro vittoria. Eravamo tutte elettriche e incominciammo a saltare esultando e canticchiando.

Quando Alex uscì dagli spogliatoi gli corsi in braccio e lui mi afferrò al volo. I nostri occhi si guardavano, aveva il labbro graffiato e con la mia mano glielo sfiorai accarezzandolo. 

<< Sto bene piccola>> lo baciai delicatamente stando attenta alla ferita.

 << Piccioncini prendetevi una camera>> Alex mi appoggiò a terra e abbracciò Mike che rideva da solo della sua battuta. Dopo le congratulazioni anche di Sarah e Grace decidemmo di non andare a festeggiare con gli altri << Ti voglio portare da una parte>> mi aveva detto prima di entrare nella sua Bmw. In auto lo guardavo, ero tremendamente innamorata di lui e lo ero sempre stata. Mi capitava di ripensare al nostro primo incontro nella sua stanza al dormitorio. Galeotto fu quel libro che ci fece incontrare e non avrei potuto scegliere di meglio che Orgoglio e Pregiudizio. Dopo quell'incontro l'avevo riletto, mi faceva pensare ad Alex. Soprattutto in una frase che avevo più volte evidenziato:

"Com'è cominciato?" chiese Elizabeth. << Posso capire che una volta nata, la cosa abbia preso piede, ma che cosa ti ha fatto innamorare all'inizio?>>
<<Non posso fissare né l'ora né il posto, o lo sguardo o le parole che furono il principio del mio amore. E' passato troppo tempo. Ero già innamorato prima di accorgermene>>.

Ed era quello che era successo a me. Senza accorgermene me ne ero innamorata fin da quando i nostri occhi quella sera si erano per la prima volta visti e le nostre mani sfiorate. Non so spiegare come o perché ma ero sempre appartenuta a lui. Lo guardavo persa tra quei pensieri quando il botto di una macchina contro la nostra mi fece sobbalzare dallo spavento. 

<< Cosa succede?>> ero agitata, qualcuno continuava a sbattere contro la nostro macchina. 

<< Piccola tieniti forte>> l'ultima cosa che ricordo furono questa frase e gli occhi di Alex che mi fissavano spaventati. Poi il buio.

PERSI TRA I BATTITI DEI NOSTRI CUORIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora