«Patrick, è la terza volta che passiamo davanti a questo bar, sicuro di non esserti perso?» Vorrei fargli notare che, anche se ha cambiato strada per tre volte affermando ogni volta di aver capito che strada prendere, alla fine ci ritroviamo sempre nello stesso punto.
«Per chi mi hai preso? Ho un ottimo senso dell'orientamento.» Afferma cercando di convincere prima se stesso e poi anche me.
«Basterebbe solo che tu ti facessi aiutare da una che sa orientarsi abbastanza bene a Ibiza.»
«Guarda che non cado nella tua trappola, non sono mica scemo; vuoi solo sapere dove stiamo andando, ma non te lo dirò e raggiungerò il luogo senza il tuo aiuto.»
«Sul fatto che tu non sia scemo ho i miei dubbi, ma non voglio tenderti nessuna trappola. Lo dico perché mi sono rotta di camminare intorno a questo bar.» Continua a guardare il telefono, senza replicare dopo la mia affermazione; a un certo punto, mette il telefono in tasca e mi prende per un polso, iniziando così a trascinarmi per le strade affollate dell'isola. Cerco di liberare il polso dalla sua presa e in quel momento capisce che forse ha esagerato con la stretta e sposta la mano sopra alla mia, per poi incrociare le sue dita alle mie.
Quando riconosco la strada che conduce al porto, capisco che la gita in barca con gli amici era solo in parte una bugia; e basta questo per farmi spuntare un sorriso a trentadue denti. L'attaccante se ne accorge e scoppia a ridere, dicendomi che non cambierò mai.
«So che in barca a vela ti ho già portata, ma per oggi c'era disponibilità solo per le barche a vela. Ah, e se vorrai stringerti a me, dovrai trovare un'altra scusa, perché il freddo del lago di Como non regge a fine giugno.» Alzo gli occhi al cielo, suscitando in lui un'altra risata.
«Non è colpa mia se hai deciso di portarmi in barca a vela a ottobre, quando c'era vento.»
«Si vede che sei nata al mare, ghiacciolino.» Lascia andare la mia mano senza darmi il tempo di replicare e si incammina verso un signore, con cui inizia a parlare in inglese, cercando di farsi capire. Sarebbe bello rimanere a vedere come se la caverà, ma vedo che ha bisogno di aiuto e quindi mi avvicino, andando in suo soccorso. Ricevute le giuste indicazioni dal signore, ci dirigiamo nella direzione indicata dall'uomo e, mentre camminiamo, non perdo l'occasione di deriderlo:
«Ma io non sono ignorante, lo so parlare bene l'inglese. Vedrai come ti umilierò quando andremo in vacanza insieme.» Cerco di imitare la sua voce, esperimento che si rivela fallimentare e scoppio a ridere; ad aumentare le mie risate è la faccia del calciatore, che sembra tutto tranne che divertito.
«La prossima volta ti porto in Grecia e voglio vedere se ti metti a parlare in greco.» Replica, aumentando il passo; lo rincorro e, prendendolo per il polso, lo faccio girare verso di me.
«Testina, il greco che ho studiato io non è quello che parlano adesso in Grecia; e comunque, poi vienimi a dire che non sei permaloso.» Apre la bocca come se volesse replicare e, conoscendolo, sta per dire che lui non è assolutamente permaloso, ma basta un mio sguardo per zittirlo. «E fammelo un sorriso, non intendo passare una giornata intera con te in questa situazione.» Sorride annuendo, mi lascia un bacio sulla guancia e si avvicina a un ragazzo sulla trentina, che capisco essere colui che starà con noi tutta la giornata. I due ragazzi mi fanno segno di avvicinarmi a loro due e il ragazzo spagnolo ci illustra brevemente il giro che ci farà fare, prima di condurci sulla barca.
***
Quando mi sono sdraiata sulla prua per godermi il sole caldo di fine giugno, non avevo fatto i conti con il fatto che il ragazzo in mia compagnia è in grado di disturbare qualsiasi mio momento di relax; è sempre stato bravo in questo e non mi stupisco nel vedere che le cose non cambiano con il passare degli anni. Nel momento in cui qualcuno crea ombra sul mio corpo, capisco che Patrick si è messo davanti al sole, in modo da farmi rimanere all'ombra. Apro un occhio per vedere se le mie teorie sono fondate e, quasi come se aspettasse solo questo momento, il calciatore alza le spalle e afferma:
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Con uno sguardo|| Patrick Cutrone
Fanfiction||Certi sguardi ti entrano dentro e non trovano più la strada per uscire fuori dalla tua anima||