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N.A.: prima che leggiate, vorrei dirvi che ho letto tanti di quegli articoli prima di scrivere questo capitolo che vi lascio immaginare, ma ognuno diceva cose diverse.. non posso assicurarvi che sia "corretto", ma diversi articoli davano la possibilità che leggerete voi; non essendo un medico, non so dirvi se ho letto una fake news o no, però mi sembrava giusto che avvenisse quello che state per leggere. Volevo solo chiarire questo punto, buona lettura🥰

•••

«Fede, ho paura.» Esordisce Patrick, sistemandosi sulla poltrona davanti a me. «Ti posso capire perché le prime volte in cui dovevo allattarlo, avevo una paura fottuta; ma fidati di me, se segui tutto quello che ti ho detto, non succederà nulla.» Lo guardo negli occhi, prima di abbassare lo sguardo su nostro figlio che, ignaro di tutto, si sta godendo la pappa; siamo entrati in casa una ventina di minuti fa e, non appena ho sistemato Gabriele nella culla, ha iniziato a piangere per la fame. «Ovviamente ti avvicinerai quando te la sentirai, non posso obbligarti a sederti qui vicino a noi perché capisco perfettamente la tua paura.»

Non ottengo risposta da parte sua, ma qualche istante dopo lo vedo alzarsi per andare a prendere la mascherina; e in questo momento capisco che la voglia di avvicinarsi a suo figlio supera la paura di contagiarlo. E, quando sento la sua presenza al mio fianco, sorrido automaticamente e solo in un secondo momento realizzo che non può vedermi a causa della mascherina che mi copre il viso. «Sapevo che non avresti resistito ai suoi occhioni nocciola.» Non ricevo risposta visto che è completamente rapito da suo figlio e so che non otterrò risposta, almeno fino a quando non si riprenderà dalla vista del figlio.

Rimango in silenzio, lasciando che i due ometti della famiglia interagiscano tra di loro; Patrick non ha ancora staccato gli occhi da suo figlio che, in questo momento, si è staccato da me per osservare il ragazzo di fronte a lui. Lo fissa, come se volesse capire se può fidarsi di quello che per lui è ancora uno sconosciuto; è un continuo scambio di sguardi e, vista dall'esterno, è una scena meravigliosa: un padre che guarda suo figlio con uno sguardo innamorato e un figlio che guarda suo padre, cercando di capire se può fidarsi della persona davanti a lui. Già sapevo che il loro primo incontro sarebbe stato emozionante, ma non pensavo che sarei rimasta colpita in questo modo; lo sguardo che Patrick dedica a suo figlio è carico di amore, come dimostrazione che farà di tutto per lui. Probabilmente sarà perché ho ancora gli ormoni sballati, ma più li guardo più mi vengono le lacrime agli occhi dall'emozione provocata dalla vista di questa scena.

Ed è quando Patrick gli regala uno dei suoi bellissimi sorrisi, che Gabriele tende un braccio verso di lui; automaticamente, il calciatore avvicina la sua mano verso quella di suo figlio, come se il timore di un eventuale contagio fosse passato in secondo piano. Patrick è visibilmente emozionato, lo si può notare dai suoi occhi lucidi; ma sono io ad emozionarmi nel momento in cui la manina di Gabri stringe l'indice di suo padre.

«Se vuoi toccarlo, lo puoi fare visto che stai indossando i guanti.» Lo rassicuro, sapendo che muore dalla voglia di toccarlo. «So che non è la stessa cosa, ma è meglio di niente.»

«È così piccolo che ho paura di fargli male.» Lo interrompo, prima che possa cambiare idea e quindi decidere di allontanarsi da lui. «È stranissimo vederti così insicuro, però lo capisco da un lato; e sicuramente la situazione in cui ci siamo ritrovati non aiuta assolutamente. Ma io sarò al tuo fianco, per quanto ci sia permesso; in questo caso ti aiuterò a diventare più sicuro di te stesso, perché sai anche tu che non potrai mai fare del male a tuo figlio.» Lui annuisce e rivolge nuovamente l'attenzione a Gabriele, che non ha ancora smesso di stringergli il dito.

«Ciao amore mio.» Sussurra Patrick, posando con delicatezza la mano libera sull'addome di nostro figlio; con movimenti lenti, inizia ad accarezzarlo. Sentendo questo contatto, Gabriele inizia a fare versetti e il sorriso che compare sul suo viso ci fa capire che è felice di questo contatto; nel momento in cui nostro figlio inizia ad agitarsi tra le mie braccia, capisco che per il momento gli è passata la fame e che vuole andare dal padre.

Con uno sguardo|| Patrick CutroneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora