«Io vado in sala da ballo ad allenarmi.» disse Liam notando la tensione che si stava creando. «Ciao Harry.» lo salutò per poi dirigersi in sala e salire le scale con ancora la tazza da caffè in mano. Louis non era scemo, Liam non doveva andare in nessuna sala, era soltanto una scusa per lasciarli soli. Louis non sapeva davvero che fare, era come bloccato. Come poteva dire ad Harry che tra due giorni sarebbe partito per ritornare non sapendo nemmeno quando? Così senza nemmeno guardarlo negli occhi gli passò accanto dirigendosi in sala, ma una mano gli afferrò il polso fermandolo. E così in quel momento Louis si ritrovò costretto a voltarsi e guardare Harry. I suoi occhi erano pieni di tristezza, era l'unica cosa che riuscivi a vedere in essi.
«Rispondimi almeno.» ribadì.
«Cosa dovrei dirti Harry?»
«Perché non mi hai detto niente sul fatto che ritorni a Londra?»
«Harry non puoi pensare di farti gli affari tuoi per poi tornare e cercare di farmi sentire in colpa quando l'unico ad averla sei tu.»
«Io? Smettila Louis. E poi che colpe ho io?»
«Lascia stare Harry.» rispose abbassando lo sguardo. In realtà non ne voleva parlare, in un certo senso faceva male sapere che la persona per la quale sei innamorato non ti parla e non ti guarda nemmeno in faccia perché reputa un bacio tra due persone dello stesso sesso uno sbaglio, specialmente se una di queste persone era lui stesso. E poi c'era così tanto da dire che se solo avessero affrontato quell'argomento la sua partenza sarebbe saltata a quale settimana dopo.
«Perché vai via?» chiese Harry in un sussurro.
«Non penso che siano affari tuoi.»
«Invece si.» ribadì Harry stringendo il polso di Louis e strattonandolo verso di sé. Erano così vicini che i loro respiri si confondevano quasi, ma Louis non voleva cedere, non un'altra volta, così si allontanò da Harry strattonando il polso dalla sua presa.
«Smettila di far finta che ti importi di me quando in realtà non ti importa niente.» disse Louis alzando la voce e davvero, quella volta era sull'orlo del pianto.
«Ehi ragazzi.» disse Anne rientrando a casa con qualche sacchetto in mano. Louis la ringraziò mentalmente.
«Ciao Anne, ti devo parlare.» disse Louis andando dritto al punto, in quel momento era davvero nervoso.
«Certo dimmi pure.»
«No, preferisco farlo in privato se posso.»
«Va bene, aspettami solo un secondo che poso questi sacchetti e sono subito da te.»
«Grazie.»
Louis le rivolse un sorriso veloce per poi vederla entrare in cucina con le buste. Si volse verso Harry che in quel momento aveva lo sguardo totalmente perso. Il più piccolo si sentiva uno schifo. Alle parole di Louis avrebbe voluto rispondergli o urlargli che in realtà a lui importa anche troppo di lui, non sapeva davvero come avrebbe fatto senza di lui. Si comportava in quel mondo solo perché non sapeva come affrontare la questione, infondo non gli era mai capitato di innamorarsi di un ragazzo, non sapeva come trattare la cosa e tutto era così difficile da affrontare da solo.
«Vieni pure Louis.» gli disse Anne dallo stipite della porta della cucina. Harry alzò lo sguardo su Louis nel suo stesso momento e quella per Harry fu come se fosse stata l'ultima volta che avrebbe visto gli occhi azzurri di Louis. Dopodiché andò in camera sua.
«E così Louis parti.» disse Robin mentre erano tutti a tavola a mangiare.
Quel pomeriggio aveva parlato con Anne del suo viaggio a Londra e con grande sorpresa di Louis, lei non si arrabbiò nemmeno, anzi gli disse che lo avrebbe aspettato tutto il tempo necessario perché un pianista come lui non lo avevano mai incontrato in vita loro. E poi Louis ormai era come se fosse entrato a far parte della famiglia, si era affezionato e di certo non avrebbe mai potuto abbandonarli. Louis notò con la coda dell'occhio la piccola Amélie soffermarsi e voltarsi verso di lui. Anne continuativa a mangiare, mentre Harry invece mise giù le posate per poi fissare il suo piatto che quella sera non era stato minimamente toccato.
STAI LEGGENDO
I wanted to tell you all my secrets but you became one of them
FanfictionLouis si vede come un'anima nera, dalla quale contiene soltanto tristezza e paura; Harry invece è un'anima bianca, un'anima pura che porta amore e allegria ovunque vada. E' così che possono apparire, come due tasti del pianoforte, uno nero e uno bia...