3.0

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Andrea's pov

"E queste cose cosa sono?" Luca sta frugando nel mio armadio per sistemarlo un po',  lancio un occhiata per vedere cosa sta guardando.

"È lo scatolone dell'incidente"

"Non sei curioso di sapere cosa ti hanno dato di lei?"

"E se ci fosse il suo sangue sopra?"

"Dai apriamolo" tira fuori lo scatolone ed io annuisco, il suo cellulare rotto, le chiavi della macchina ormai irriconoscibili, qualche sua cianfrusaglia che non ha preso fuoco durante l'incidente e poi la sua borsa completamente intatta come se non fosse stata coinvolta dall'incidente. La prendo, la apro e vedo un pacchetto di sigarette ancora chiuso, il suo accendino non c'è, poi noto qualcosa che forse era meglio non vedere, un test di gravidanza usato, con lo schermo spento, è stato tutto questo tempo lì dentro, poi c'è un'altra scatola con un test di gravidanza non usato. Guardo il mio amico che è senza parole proprio come me.

"Dici che era incinta?" Chiedo con un filo di voce

"Non lo so, magari no, insomma perché farne solo uno se ne hai comprati due?"

"Magari l'altro voleva farlo assieme a me" penso ad alta voce, poi esco dalla mia stanza e vado in sala dove c'è il suo pacco arrivato poco prima.
Sento i passi di Luca arrivare fino a qui.

"Devo per forza aprirlo" il mio amico annuisce, va in cucina e mi prende un paio di forbici.
Osservo il pacco, non sembra chissà cosa, quando l'ho preso in mano non era nemmeno tanto pesante. Con le forbici taglio lo scotch, poi apro lo scatolone e appena ne vedo il contenuto scoppio in lacrime, mi allontano dalla scatola che mi rivela più di quello che avrebbe dovuto, il mio pianto si intensifica ed io arretro fino ad appoggiarmi contro il muro, con gli occhi pieni di lacrime vedo Luca avvicinarsi al pacco e tirarne fuori il contenuto: una culla, una culla di quelle che si usano per portare il bebé in giro, una di quelle piccoline con una specie di manico.

"Mi spiace Andre, forse ora è meglio lasciarti un po' di tempo per te, questo è stato proprio un brutto colpo" 

"Ti prego rimani qui, non posso farcela da solo" si avvicina a me, si siede qui vicino e mi mette un braccio attorno alle spalle

"Va bene, vuoi fumarci su?" Annuisco e poco dopo lui tira su una canna per entrambi

"Andiamo sul tetto?" Non ci vado da tanto sul tetto, l'ultima volta credo che risalga a quando lei era ancora qui, annuisco e lui mi porge la mano per aiutarmi ad alzarmi. Mentre saliamo mi rendo conto che a sistemare casa ne è passato di tempo, il cielo si è fatto buio, Venere è già visibile in cielo e fra qualche ora anche altre stelle si potranno vedere. Però non potrò più guardarle con te.
Quando mi sdraierò per terra per guardare le stelle sarò solo, d'ora in avanti non potrò condividere più con nessuno la loro bellezza, o almeno se lo farò non proverò più le stesse emozioni che provavo con te.

"Guarda nel cielo le stelle che brillano" sussurro poco prima di scoppiare nuovamente in lacrime. Poi Luca mi passa una canna e me l'accendo.

Fine

Guarda nel cielo le stelle che brillano //Shiva Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora