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Kurama viaggiava per la città; era inutile impegnarsi per cercare colui che è andato a letto col suo migliore amico, dato che era lui; per cui passò il tempo a guardare le vetrine, leggere i titoli dei libri esposti dalle librerie, ad immaginarsi la vita delle persone che gli passavano a canto ed a fare quei strani pensieri filosofici che se detti ad alta voce avrebbero potuto comporre un intero libro per una futura religione.

Era fuori da un ora, e sinceramente aveva tutta la voglia di passare la giornata con Atsushi, che a cercare una persona inesistente; quindi afferrò il telefono nella tasca dei jeans e cercò velocemente il nome dell'amico attendendo pazientemente una sua risposta.

Pronto?

Minamisawa, l'hai trovato?

No

Che ne dici di vederci un film da te

Okay, vediamoci a casa

Riattaccarono nello stesso momento; non avevano bisogno di tante parole di saluto o robe simili, ormai avevano capito quando una conversazione era finita, e prolungarla con saluti non sarebbe servito a niente.

Atsushi arrivò per primo sulla soglia di casa e decise di aspettare l'amico seduto con i gradini. Ovviamente non aveva trovato nessuna persona con l'odore di quella dell'alta sera; per cui era giunto alla conclusione di aver fatto sesso con il suo migliore amico. Voleva parlarne, capire com'era stato e soprattutto perché se fosse sgattaiolato via dalla sua stanza.

Al sentire l'odore di Kurama in lontananza il suo cuore aveva cominciato a battere all'impazzata, cosa non del tutto nuova; da un po' di settimane a questa parte il suo corpo aveva dato evidenti segni di apprezzamento verso l'azzurro ma Minamisawa era comunque riuscito a sopprimerli al meglio.

"ehy"

La voce melodiosa di Norihito riecheggiava nella sua mente; aveva sempre adorato quel suono, così melodioso. Amava qualsiasi parola che usciva dalla bocca di Kurama, anche se spesso era imprecazioni.

"Entriamo, volevi vedere un film, no?"
L'azzurro annuì ed entrò in quell'enorme e bellissima casa distendendosi completamente sul divano aspettando Atsushi.

"Minamisawaaaa muovi il culo"

Il viola sorrise dalla cucina, e decise di accontentare le lamentele del piccolo portando con se dell'acqua e dei panini alla Nutella.

Vedendo l'amico varcare la soglia del salotto Kurama si alzò lasciando al maggiore la possibilità di sedersi per poi appoggiare la testa sulle sue gambe.

Il film partì, ma nessuno dei due lo stava seguendo realmente; erano entrambi persi nei loro pensieri e non accennavano ad uscirne.

Il viola giocava distrattamente con i capelli di Norihito, tirandoli ogni tanto solo per il gusto di dargli fastidio; l'azzurro, invece, disegnava piccoli cerchi con le dita sulle ginocchia di Atsushi, ed ogni qual volta sentiva la cute dolorante lo schiaffeggiava.

In sottofondo c'erano soltanto la coppia protagonista del film, nessuno dei due amici accennava a interrompere quel dialogo così stupido e privo di senso; infondo sapevano già come sarebbe andata a finire.

Minamisawa prese finalmente coraggio, non ce la faceva più; doveva parlargli voleva sapere come fossero arrivati alla sera precedente.

"Sai ho scoperto chi è la persona con cui ho condiviso il letto"

Kurama finse di essere indifferente, ma dentro di lui l'ansia si stava accumulando.

"Davvero? Chi è?"
"tu"

Norihito ci mise diversi secondi per digerire l'informazione, ed i quell'asso di tempo nessuno dei due si azzardava a muoversi. L'azzurro si alzò lentamente dalle gambe del viola per poi a sedersi al suo fianco.

"A quanto pare sono io"
Minamisawa annuì, ed aspettò pazientemente ancora qualche momento prima di porre un'altra domanda "Cosa facciamo?"

Kurama lo guardò storto "In che senso? Facciamo finta  che non sia mai accaduto, infondo è stato un errore, eravamo presi dall'alcool"

Atsushi strinse i palmi, cercando di mantenere la calma e di parlare con un tono non molto aggressivo. "Siamo andati a letto insieme Norihito, non possiamo far finta di nulla"

"Si che possiamo, noi due non siamo niente così come i nostri sentimenti"
Il viola abbassò la testa, i capelli che ricadevano sul suo viso lo rendevano ancora più sexy di quel che era.

"Fuori da casa mia"
L'azzurro non rispose, eseguì semplicemente l'ordine del maggiore uscendo e sbattendo la porta.

Era accaduto tutto così velocemente, un'amicizia di quel calibro finita con quattro parole; probabilmente se avessero parlato di più, se Norihito non fosse scattato subito sulla difesa e se Atsushi non avesse perso la pazienza così velocemente, le cose sarebbero andate diversamente.

Era accaduto tutto così velocemente, un'amicizia di quel calibro finita con quattro parole; probabilmente se avessero parlato di più, se Norihito non fosse scattato subito sulla difesa e se Atsushi non avesse perso la pazienza così velocemente, le...

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Ranmaru aprì gli occhi lentamente, cercando di mettere a fuoco dove si trovava. In pochi secondi capì la situazione ed abbassò lo sguardo incontrando nella sua visuale dei capelli turchesi che ormai da troppo tempo era condannato a vedere.

Masaki era appollaiato sul suo corpo, come un bambino sulla madre, le braccia gli afferravano i lembi del colletto e la testa era appoggiata sul suo petto, aveva la bocca semiaperta e se ti concentravi potevi percepire il lieve russare.

Kirino afferrò seccato il telefono; segnava le 23:46 e domani entrambi avrebbero dovuto andare a scuola. Stava per alzarsi, non curante del ragazzo sopra di lui, quando Kariya, probabilmente in preda a qualche strano sogno, inizia ad emettere piccoli suoni dalla sua bocca.

Ranmaru avvicinò il viso a quello si Masaki constatando che quelli erano proprio ansimi; sorrise sornione, immaginando quanto avrebbe potuto tormentarlo con quelle nuove informazioni.

Decise di non svegliarlo, volendo aspettare che la situazione si evolva; così, facendo leva sui suoi muscoli, lo sollevò e si incamminò verso la camera del turchese.

Durante il tragitto Kirino non si sorprese affatto a constatare quanto il corpo del minore fosse fragile e leggero; proprio come quello di un omega. Se avesse voluto avrebbe potuto rompergli un braccio come si rompe un pezzo di carta. Inoltre, con sua immensa soddisfazione, i mormorii emessi da Masaki non cessavano di smettere, per cui fu facile constatare che tipo di sogno stesse facendo; già si immaginava quanto si sarebbe divertito.

Aprì lentamente la porta della camera di Kariya e lo adagiò sotto le coperte per poi dirigersi in camera sua.

Domani si sarebbe proprio divertito

I hate everything about you //Ranmasa//MinakuraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora