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Masaki aprì gli occhi di scatto; sentiva caldo, tremendamente caldo; tutto intorno a lui andava a fuoco; gettò uno sguardo veloce all'orologio sul comodino 6.30, tra poco di sarebbe comunque dovuto svegliare. Si alzò, la testa che pulsava e tutto il corpo che urlava di volersi accoppiare, possibilmente da un Alpha. Buttò la testa sotto il lavandino e si lavò i denti, per poi prendere le pillole per il calore, donde ad evitare eventuali situazioni spiacevoli...

Uscì lentamente, non volendo svegliare nessuno e scese le scale diretto alla cucina. Ad accoglierlo ci fu la soave voce di Ranmaru che con un elegantissimo "puzzi di troia" aveva condito appieno quella mattinata già iniziata nel migliore dei modi.

"Kirino, dove sono Midorikawa e Hiroto?"

"lavoro" rispose semplicemente.

Masaki gli diede le spalle, intento a preparasi la colazione più  ricca di cioccolata mai esistita, con tutto l'intento di ignorare il rosa.

D'altro canto Ranmaru osservò attentamente il sedere di Kariya, constatando a malincuore che fosse proprio bello; anche al di sotto del pigiama potevi vedere la forma a cuore. Dio, quanto voleva strizzarlo, e massaggiarlo tra le sue mani...

Masaki si sentiva strano, non percepiva nessun miglioramento del suo stato fisico ed il caldo lo circondava quasi a volerlo sopprimere.

Calmati... magari la pillola sta facendo effetto, ci vuole tempo....

ma più ci pensava, e più si convinceva che quella fosse tutt'altro che la verità. Quasi sussultò quando sentì il respiro di Ranmaru sul suo collo.

Kirino non ce la faceva più, i suoi sensi di Alpha si erano risvegliati e Dio solo sapeva come riuscire a fermarli;  neanche si accorse di essere in piedi e di star camminando nella direzione del turchese. Abbassò il viso, l'odore dell'omega che gli impregnava le radici, tutto il suo corpo gli diceva di sbatterlo lì, seduta stante.

"R-Ranmaru..."

Adorava come Masaki pronunciasse il suo nome, era così bello una volta uscito da quelle labbra. Immerse ancora di più il viso nel collo, respirando profondamente e cercando di calmarsi.

La situazione di Kariya stava peggiorando, quella cavolo di pillola si stava prendendo troppo tempo per far effetto... Il suo cuore batteva all'impazzata, e tutto in lui urlava di farsi sbattere al muro nella maniera più oscena possibile.

I due rimasero in quella situazione per un po', finché Kirino non si staccò lentamente e se ne andò.

Il turchese era solo in casa, ormai aveva pienamente coscienza di sé, e di cosa aveva provato; quasi non gli venne la nausea.

Ricevette una chiamata da Midorikawa, dove gli rammentava la venuta del suo nuovo insegnante verso le otto: Kazemaru Ichioruta.

Aveva circa un'ora di tempo libero, e si sorprese nel notare che Ranmaru avesse lasciato la casa così presto.



Kirino aveva passato il resto della mattinata a lamentarsi con Shindou; a litigare con Shindou ed a piangere con Shindou; perché? La risposta è semplice; Masaki Kariya.

Lo odiava, odiava tutto di lui, a cominciare dal suo corpo dannatamente carino, dalla sua voce così orecchiabile, dai suoi capelli profumati, dal suo viso. Era tutto così dannatamente stupendo da dare il voltastomaco; i suoi occhi gli stavano praticamente chiedendo di sbatterlo al muro; tutto del corpo del minore lo chiedeva.

A lezione non aveva seguito una parola che fosse una; e tra l'altro aveva rischiato di finire in punizione; la giornata era iniziata male e si prometteva anche peggio. Takuto lo guardava con sguardo riprovevole; ma capiva alla perfezione i sentimenti dell'amico e sapeva benissimo che non c'era niente che potesse fare. Doveva lasciare che quell'idiota si prendesse le sue responsabilità e tirasse fuori le palle.



Masaki aveva appena incontrato Kazemaru; non gli dispiaceva come persona, era accettabile. Tuttavia non capiva bene le materie di studio; non che fosse stupido od altro, semplicemente non comprendeva perché dovesse sapere tutte queste cose su come funzionasse il corpo di un Omega, di un Beta e di un Alpha. A cosa servivano tutte quelle informazioni?

Ichioruta parlò incessantemente per un'ora e mezza, prima di chiudere il libro per poi guardare il minore negli occhi.

"Non stai ascoltando, vero?"

Kariya annuì distrattamente, che bisogno c'era di negare l'evidenza?

"Okay, di cosa ti piacerebbe parlare allora?"
Il turchese scosse le spalle, di cosa avrebbero dovuto discutere? Non si conoscevano, avevano età largamente differenti e non c'erano punti in comune.

Notando che Masaki non accennava  a rispondersi decise di porgli qualche domanda personale, cercando di ingraziarselo ed acquistare la sua fiducia.

Kariya assottigliò gli occhi, non capendo dove l'adulto volesse andare a parare; le sue risposte erano sempre ambigue e false. Dovette ricredersi sul suo giudizio iniziale; non gli piaceva proprio.

Le ore seguenti passarono nella nullafacenza; Kazemaru aveva provato ad introdurgli altri argomenti, ma il turchese non dava segno di interessamento o di partecipazione. 

Quando il tempo finì l'adulto uscì di casa senza troppe cerimonie e Masaki si ritrovò da solo, di nuovo.

Fra un'ora Kirino sarà tornato e questo rendeva il corpo di Kariya stranamente eccitato.  



ATTENTION

Allooora, sto già scrivendo un'altra storia, e penso che questa si concluderà presto (i dettaglia della nuova "Opera" li trovate nella bacheca; dovrebbe essere il primo messaggio). Comunque nel prossimo capitolo ci sarà una scena che potrete apprezzare

I hate everything about you //Ranmasa//MinakuraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora