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Masaki era seduto sul suo letto all'orfanotrofio; guardando quella lettere dal preside con lo stesso disprezzo col quale si guarda l'inferno

Mi dispiace signorino Kariya, 

ma a causa della sua razza siamo costretti, per il suo bene, a cacciarla alla scuola, donde ad evitare eventuali conseguenze derivate dal suo essere. 

Ovviamente potrà continuare il suo percorso studi con un insegnate qualificato per casi come il suo accuratamente scelto da noi.

Cordiali saluti,

il preside

Voleva morire, aveva quindici anni e non poteva più andare in una scuola pubblica perché attraeva sessualmente quegli alpha dei suoi stivali. Esistevano i soppressori, perché dovevano rovinargli la vita per una scelta non sua?

"Masa! Posso entrare? "

Il turchese non si sprecò neanche a rispondere, tanto sapeva che Hitomiko sarebbe entrata anche se lui non glielo avrebbe permesso.

"Il preside mi ha chiamato dandomi una lista di insegnati con tanto di foto; vuoi guardarle con me? Sono quasi tutti dei gran fighi, sai?"

Kariya sorrise tirando su col naso e si fece in là, dando il permesso di far sedere la donna al suo fianco.

"Ecco il primo... Tsunami Josuke, che te ne pare? Dunque è un..."
"Hitomiko, credo che dovremmo evitare gli alpha"

La donna sorrise scusandosi, sarebbe stato meglio prevedere eventuali incidenti...

"Ohi, vecchia, c'è qualcuno che vuole vedere te ed il marmocchio"

"Abbassa i toni Nagumo"

Il rosso girò i tacchi mandandola molto cordialmente a quel paese.

"Andiamo Masa"

Il turchese annuì, afferrando la mano della donna, ancora triste per quella lettera; era un omega, okay, ormai lo aveva accettato e ci poteva convivere; ma perché la gente doveva proibirgli di essere normale?

A cercarli erano due maschi adulti; molto strani; uno parlava come fosse un adolescente e l'altro continuava ad esprimersi con proverbi... 

"E' lui Kariya?"

Hitomiko annuì, dandogli una spinta in avanti; incoraggiandolo a presentarsi.

Il turchese deglutì e rimase zitto, l'ansia che si insinuava nelle vene

"E' un tipo di poche parole, volete che vi lasci soli?"

I due adulti annuirono, volevano parlare con quel bambino da soli, tanto per capire com'era.

"Bene, io sono Midorikawa Ryuji, e lui è mio marito, Hiroto Kiyama; sai, ci piacerebbe conoscerti"

Masaki era abituato a queste cose, non era la prima volta; avere un omega in famiglia era qualcosa che dava prestigio, quindi non era raro che la gente venisse lì per adottarlo.

"Hitomiko dovrebbe avervi già detto tutto quello che dovete sapere"
"Sì ma noi vogliamo sentirlo da te"

Kariya sembrò pensarci su; quei due non gli piacevano, proprio per niente "No"
Hiroto sorrise "Mi piace questo qui, Mido-chan, è andata; lo voglio"

Il verde gli diede uno schiaffo sulla nuca "Non parlare di lui come se fosse un oggetto razza di idiota" poi girò il volto verso il turchese "Sembra che piaci a mio marito, per cui temo che sarai condannato a stare con noi"

"Mido-chan, tu vai a compilare i moduli, rimango io qui con Masaki"
I due erano rimasti soli, l'odore di Alpha impregnava la stanza e il turchese quasi non vomitò per il disgusto; era tutta colpa loro se ora non aveva più niente, solo perché erano più potenti.

"Bé, dato che tu non vuoi parlare, lo farò io. Come ormai avrai intuito sono un Alpha, mentre Mido-chan un Beta; se hai problemi con il calore non ti preoccupare, mio marito ha abbastanza esperienza ed abbiamo sempre una scorta di soppressori. Abbiamo un figlio, adottato, Ranmaru Kirino anche lui Alpha. E' un po' scorbutico quando è a casa, per cui cercate di non uccidervi a vicenda. Conosciamo un buon insegnante Kazemaru Ichioruta, ed è già a tua disposizione."
"Perché suo figlio ha un cognome diverso?"

"Oh bé, abbiamo voluto che mantenesse comunque un ricordo della sua famiglia di origine, ovviamente puoi farlo anche tu"
Masaki annuì, valutando la situazione; avere un capofamiglia Alpha è qualcosa di pregiato; probabilmente occupava un posto alto nella società; tuttavia il figlio quel Kirino Ranmaru... Proprio non gli piaceva; ma in fondo che scelta aveva?

Sospirò, alzandosi e mormorando un "vado a prepararmi" per poi dirigersi in camera col volto abbassato per nascondere le lacrime. Un'altra famiglia che si sarebbe stancata di lui molto presto; per di più ora che la società lo aveva appena etichettato come "omega", non aveva più niente di suo; era una semplice figura come tante altre, con l'unico scopo di far divertire un alpha che probabilmente non lo avrebbe mai amato. Sbatté la porta con odio, per poi buttarsi sul letto, le valige erano già pronte, infondo l'ultima famiglia che lo aveva adottato, lo aveva riportato indietro solo ieri sera.

Abbracciò il suo pupazzo, un gatto rosa; l'unico ricordo della sua vera famiglia. Pianse in silenzio, non voleva essere un peso per altre persone, non voleva essere uno stupido omega, voleva solo essere felice;  è così brutto pretenderlo?

"Kariya, sono Ryuji, andiamo?"

Il turchese si asciugò le lacrime velocemente, prese il piccolo trolley ed i suoi borsoni, infilando il suo pupazzo dentro uno di questi per poi uscire, sempre a testa china,  verso le sue prossime delusioni.

I saluti furono veloci, doveva salutare solo Hitomiko, agli altri bambini non andava mai a genio, probabilmente per la sua mania di fare scherzi o robe del genere. 

Il viaggio fu veramente orrendo; la coppia continuava a fargli domande ed a parlare del loro bellissimo figlio alpha... Disgustoso. Masaki si limitava semplicemente a rispondere con qualche monosillabo, curioso di scoprire quando si stancheranno di lui.

La casa era alquanto noiosa; come quelle dei ricchi che si vedono nei film; rigorosamente impersonale, il giardino era curato, il marciapiede non aveva una crepa e il colore bianco sulle pareti non aveva neanche una macchia.

L'interno se possibile era ancora peggio; avrebbe fatto sicuramente invidia ad un ospedale; grande e spazioso, ma impersonale, sembrava quasi di essere in una sala d'attesa. Inoltre l'odore, non che fosse brutto, ma sapeva così tanto di alpha... Lo intimidiva, come se lui fosse destinato ad essere una piccola formica in un mondo di giganti... terribilmente disgustoso.

"E' arrivato?"

I hate everything about you //Ranmasa//MinakuraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora