24 Dicembre 3000, era una fredda mattina come tante e Joe, un giovane adulto di 23 anni, si era appena svegliato, pronto alla solita routine, si alzò dal letto, ancora stanco per il doppio turno della sera prima, spostò il lungo ciuffo blu che era posizionato proprio avanti al suo occhio e si guardò in torno, viveva in un appartamento molto semplice, non aveva nulla di particolare, era un piccolo monolocale, una brandina al posto del letto, una piccola cucina e un divano con una delle vecchie tv, ormai dichiarate obsolete per l'era in cui vivevano. Quell'ambiente non aiutava sicuramente a mettere la felicità intorno, quindi si limitò a sospirare, lasciando ricadere i suoi capelli sul suo viso, per poi dirigersi in bagno per fare una doccia veloce, aprì il getto d'acqua calda e si spogliò, aspettando che l'acqua si riscaldasse, mentre aspettava si rivolse allo specchio, odiava guardarsi allo specchio, perché lo sappiamo tutti, lo specchio riflette la verità, e lui di verità ne vedeva una sola, vedeva la sua debolezza.
La stanchezza era fin troppo visibile, non solo nei tratti del suo volto, molto sottile, con delle occhiaie che, sinceramente, facevano davvero paura, ma anche nei suoi splendidi occhi color ametista, che non riflettevano più la vita da troppo tempo ed eccolo li, il piccolo barattolino di pillole, il dottore gli aveva detto di prenderle ogni volta che stava male o aveva pensieri del genere, quindi non avrebbe fatto male prenderle fin da subito, no? E così mandò giù la prima pillola della giornata. Alla fine, quando la doccia si riscaldò a dovere, ci si infilò dentro, lasciando che le piccole gocce d'acqua gli scorressero lungo tutto il corpo, provocandogli un breve piacere che sapeva non sarebbe durato a lungo. Dopo pochi minuti decise finalmente di uscire dalla doccia, avvolgendosi nell'accappatoio posizionato li vicino e si diresse finalmente in cucina, dove decise di fare un pasto veloce, solo per mettere qualcosa nello stomaco, quindi decise di tostare un paio di toast, metterci un po' di burro sopra e mangiarli molto velocemente, non aveva tempo da perdere, questi giorni erano sempre i più faticosi e impegnativi del periodo natalizio. Quindi una volta finita la colazione corse a cambiarsi, infilandosi i soliti jeans blu scuro e un maglione nero, si infilò un cappotto, le converse, anch'esse nere, e prima di uscire di casa andò in bagno, infilando la scatoletta delle pillole nella tasca del cappotto, tanto comunque non lo avrebbe tolto, l'edificio dove lavorava era estremamente vecchio e alcuni riscaldamenti funzionavano a stento, di conseguenza, dato l'inverno più freddo dei secoli precedenti, avrebbe tenuto il cappotto addosso per tutta la giornata. Quindi uscì finalmente di casa, Mortham city era un quartiere molto malfamato, e proprio per questo gli affitti delle case erano poco costose, Joe ha sempre odiato abitare in quel posto, ma con il lavoro che aveva era l'unico posto che poteva permettersi per vivere una vita almeno "decente".
Il palazzo in cui lavorava era poco distante, infatti andava a lavoro a piedi tutti i giorni, e anche quel giorno sarebbe andato a piedi. Raggiunto l'enorme edificio rimase qualche secondo ad osservarlo, era imponente per essere uno del XXI secolo, ma soprattutto, e stranamente, si teneva ancora in piedi senza alcun problema. E alla fine, con un grosso sospiro di rassegnazione, entrò nel palazzo.Appena mise piede nella struttura si rese conto che una ragazza la stesse fissando, era la receptionist che poco tempo prima aveva sentito mentre parlava male di lui con le sue colleghe.
<<Hey Joe!>> la ragazza iniziò a sorridere appena si rese conto che il ragazzo si stesse avvicinando a lei <<Lavori anche durante la vigilia?>> aggiunse poi, passandogli dei fogli per iniziare il suo lavoro, Joe li prese, annuendo solamente
<<Non festeggio il Natale, mi sono reso disponibile anche oggi>> disse, allontanandosi dalla reception, non sopportava quella ragazza, e non l'avrebbe sicuramente sopportata alla vigilia di Natale, avete presente il detto "A Natale siamo tutti più buoni"? Ecco, sono tutte stronzate belle e buone, o almeno, questo era ciò che pensava Joe ogni singolo anno, a Natale si fanno tutti più avidi, più cattivi e egoisti, pensando solo a fare il regalo perfetto per fare bella figura, distruggendo lo spirito e il vero significato che si voleva tramandare con il concetto della festività Natalizia.
<<Buon lavoro allora!>> e infatti, eccolo lì, il sorriso falso che tornava sulle sue labbra, che le accendevano il viso, ma che veniva tradito dai suoi occhi che continuavano a sprigionare odio e noia nei confronti di chiunque si avvicinasse a lei. Decise quindi di alzare un braccio, in segno di saluto, per non doversi tradire con lo sguardo o con i gesti.
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Intoxicated (Joe POV)
Romancex[yaoi content]x x[hard contents of suicide, murder etc]x storia in collaborazione con @HardxRiva Yanis Evrard: agente che si occupa di omicidi e suicidi Joe: operaio che soffre di depressione con manie suicide così come il fiume si ricongiunge co...