Isabella

5 1 0
                                    


Cara Elettra, mi duole molto leggere tutto ciò che hai dovuto affrontare, ma più di tutto mi dispiace che tu fossi sola a fronteggiare problematiche così grandi. Come prima cosa mi verrebbe da dirti 'guarda il lato positivo, hai ragione, almeno non è nato un bimbo dall'uomo che poi si è rivelato non essere quello giusto.' ma, ad essere sincere, come ci si può concentrare sul lato positivo dopo determinati avvenimenti? Un'altra domanda sorge spontanea: è possibile evitarci tutte queste sofferenze se solo imparassimo a comportarci diversamente? Io dico, semplicemente, che forse dovremmo interpretare le cose attraverso un processo mentale diverso rispetto a quello che si crea ora nelle nostre menti. Siamo noi stesse responsabili della nostra felicità e/o infelicità? E, se ne siamo responsabili, diventeremo mai capaci di riconoscere la giusta strada da intraprendere per giungere all'una o all'altra meta? Vorrei tanto svegliarmi la mattina e sapere cosa fare, cosa dire, come comportarmi, per condurmi al lieto fine che tutti agogniamo. Sono mesi che non ho una conversazione degna di essere chiamata tale con le mie amiche di sempre, ma analizzando anche le loro vite e quelle di tutte le persone con cui ho avuto a che fare nella mia esistenza sai che ti dico? L'amore non esiste. La felicità non dobbiamo inevitabilemente legarla ad un'altra persona. La felicità è riuscire a non rompersi il femore quando scendi le scale ad una certa velocità e fai un salto per superare gli ultimi due gradini. Almeno quando si parla di una 32enne che ancora non si è ripresa dal parto e che, per sua sfortuna, non è mai stata sportiva (comunque grazie alle tue parole di grande ispirazione, ora faccio attenzione ai cibi che ingurguto e spero di perdere presto quei chili in più) . Che poi perchè si invecchia così velocemente? Io ho compiuto 18 anni solo due giorni fa e invece tra qualche mese ne compirò 33. È questa la vita? Quella che capita quando sei distratta e quindi ti ritrovi all'improvviso a correre una maratona verso i 40 a cui non volevi nemmeno partecipare. E, nel momento in cui ti ritrovi nella corsa, hai già perso. Ma vabbè, fingendo di riuscire a mettere da parte questi pensieri, volevo dirti altro sulla felicità. Già, la felicità, per me, è quando leggi un libro che ti capita nel momento giusto perchè ti apre gli occhi su questioni che rischiavi di non vedere. Non è una sensazione bellissima? Un po' come la bacchetta di Harry Potter, sono i libri a scegliere i lettori e non viceversa. Un libro sa quando tu hai bisogno di lui, mentre tu, fino a che non lo stai leggendo, non puoi nemmeno immaginare di quanto bisogno di lui tu abbia. Tornando al punto: per essere felici bisogna saper riconoscere l'invalidante bisogno di avere qualcuno (nel senso romantico del termine) e superarlo. In che modo stai lottando per superare quella rottura orrenda? Io ti invidio, ti invidio perchè nonostante tutta la sofferenza che io posso solo immaginare tu conserva in corpo, riesca comunque a trovare la forza di lottare. Forse non lo sai, Elettra, ma tu sei una grande donna. La tua indipendenza continuerà a salvarti e ti modellerà fino a farti diventare un esempio da seguire, a cui ispirarsi. Per oggi chiudo qua, con più domande che frasi sensate.

A presto cara Elettra

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Feb 10, 2020 ⏰

Aggiungi questa storia alla tua Biblioteca per ricevere una notifica quando verrà pubblicata la prossima parte!

Il progettoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora