CAPITOLO 65

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Non sono cazzi tuoi quello che succede qui!

Inquiline rivoltose cortesemente state zitte.

"Non succede niente." Più gelida di me c'è solo Elsa di Frozen

"E allora perché gli dici di non essere triste."

"Sono fatti nostri." Ecco ora l'ho detto.

"Dipende, problemi con la programmazione?"

No, non dipende una mazza, anzi ne cerco una di mazze e te la spacco in testa. Ancora? Ho detto state buone.

"Rossella vuole un periodo di prova per vedere come va la collaborazione. Quindi niente programmazione."

Jacopo si volta a guardarmi stupito e mi trovo ancora quei bellissimi occhi scuri davanti. Perché non sono Medusa che pietrificava tutti con lo sguardo?

"Come mai?" Mi domanda.

"Mi sembra ragionevole. Se i ragazzi non raccolgono l'invito, la mia collaborazione è inutile." E niente ho lo stesso tono della signorina Rottermeier con Heidi. Mi devo calmare, anzi meglio che me ne vada "Senti Giacomo, ti lascio qualche giorno per metabolizzare la cosa, io mi studio il calendario e ci sentiamo."

"E ora te ne vai?"

Sì certo, ma tu che vuoi? Calmi tutti.

"Sì." Respira Rossella, respira.

"Cioè lanci il sasso e te ne vai."

In testa te lo spacco il sasso, hai capito?

Condominio! Per favore.

"Non ho lanciato proprio niente – ma se insisti qualcosa da tirarti addosso lo trovo – ho solo fatto una proposta più che ragionevole. Mi sembra giusto dare il tempo a Giacomo, solo a lui, di metabolizzarla."

"A me sa di fuga." E sorride. Maledetto, irresistibile, sorriso.

"A me sa di parlare chiaro. Sono abituata a dire le cose come stanno alle persone. Io!" un altro scambio e partono le coltellate.

"Non c'è bisogno di litigare. In fin dei conti non ha tutti i torti lei Merlo. Vediamo che fanno i ragazzi e decidiamo." Santo Giacomo.

"Ti chiamo domani Giacomo va bene?"

"Sì Rossellina, ci sentiamo domani. Ciao."

E mi strizza in uno dei suoi soliti abbracci trita ossa.

Al mio bell'imbecille faccio ciao con la mano e scappo via.

Sì in questo aveva ragione, dovevo uscire assolutamente da lì, mi stava mancando l'aria. Fortuna che sono in motorino così posso respirare tutto l'ossigeno che voglio.

Oltre ai pensieri le due ruote agevolano anche la mia indole di pilota spericolato e così mi posso concedere quelle tre, quattro, dieci manovre al limite della legalità ed arrivare velocemente a casa.

L'adrenalina della guida da stuntman unita all'aria fresca mi aiuta a togliere il nervosismo ed a concentrarmi sul mio giovane compagno di serata di ritorno dalla sua prima trasferta lavorativa.

Via borsa, scarpe e giubbotto. Via i vestiti, apro l'acqua calda della doccia nell'istante esatto in cui il mio cellulare inizia a vibrare ed una scossa quasi paralizzante mi si scarica dalla testa fino ai piedi.

Non riesco a non prendere quel maledetto trespolo smart ed a guardare le anteprime dei messaggi.

Sì dei messaggi, maschile, plurale. Tre messaggi. Di Jacopo.

Dannazione.

"Ciao."

"Scusa"

"Disturbo?" pareva brutta un'unica frase.

Certo! No calma.

"Dimmi."

"Per caso ce l'hai con me?"

"Coda di paglia? Cosa ti fa pensare che ce l'abbia con te?"

"Il modo in cui mi hai risposto oggi."

"Io? E come ti avrei risposto?"

"Stizzita."

"Ok hai la coda di paglia. Non ti ho risposto stizzita sei tu che ti sei intromesso in una discussione che non ti riguardava."

"Sono il secondo allenatore, certo ce mi riguardava."

"Potevi partecipare da subito non arrivare a cose fatte."

"Avevo da fare altro."

"Potevi continuare a farlo. Non era necessaria la tua presenza."

"Non hai risposto alla mia domanda. E continui a non farlo."

Vai in culo te e le tue domande. No calma, adesso ti spiego tutto.

"Allora non sono arrabbiata con te, ma ho trovato estremamente di pessimo gusto arrivare accompagnato alla presentazione di ieri. Potevi evitarlo, ma evidentemente non hai buon gusto."

L'ho toccata piano.

"Te l'ho detto non sono uno bravo."

"Tra non essere bravo ed avere un certo buon gusto ce ne corre. Comunque, poco male sopravvivo lo stesso."

"Mi dispiace tu la veda così."

"Non la vedo così. È così. E adesso scusami ma ho un appuntamento e mi stai facendo fare tardi. Buona serata."

"Anche a te."


Dai, gioca con meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora