CAPITOLO 124

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E siccome non scherzavo quando dicevo al mio giovane ragazzo che gli avrei arredato casa, adesso l'ho portato all'Ikea così, giusto per fare un giro. E giusto per fare un giro ho già agguantato qualcosa che SICURAMENTE SERVIRA' nell'appartamento di Londra.

"Precisamente come farò a portare tutte queste cose su?" Il pragmatismo maschile, a volte, è disarmante.

"Con la valigia tesoro." Che domande ovvie.

"Dovrò trovare una valigia molto grande allora." Disarmante ma utile.

"Guarda solo queste cose, il resto lo prenderò appena vedrò casa vostra." Sono elettrizzata, non vedo l'ora di essere a Londra.

"Menomale, altrimenti avrei dovuto noleggiare un container." Mi risponde divertito.

"Quello arriverà dopo, sono quasi sicura che David conosca degli spedizionieri attrezzati."

Niccolò sospira arreso e si dirige verso l'uscita. Io lo seguo volentieri dobbiamo passare dal reparto candele per forza e lì c'è sempre un profumo delizioso. Oltre a candele fantastiche, che però non guarderò perché NON MI SERVONO! Vabbè guardare e basta.

"Nicco aspetta un secondo."

"Mi hai minacciato che se ti avessi lasciato comprare anche solo una candela non saresti venuta a Londra."

"Sì. Ma non compro niente. Annuso." Condomine non ridete.

"No, mi hai obbligato a portarti via da qui nel caso ti fossi fermata ad annusare." È dolce ma risoluto. Quanto sei bello Hollister.

"È vero, però" Mi lamento.

"Io faccio solo quello che mi dici, anzi mi minacci." Adesso sta ridendo divertito.

"Hai ragione e ti adoro per questo. Ma giuro annuso solamente." Adoro l'aroma delle candele e adoro le candele, anche se quelle di questo negozio non sono le mie preferite

"È il preludio del disastro e io non voglio esserne responsabile." Mi sorride, si sta divertendo ad obbedire ai miei stessi ordini.

"Giuro che non ti rinfaccerò niente di tutto ciò." E qui il mio condomino è esploso in una fragorosa risata.

"Non sei credibile neanche un po' lo sai vero?" Sì lo so.

E mi prende la mano come si fa con i bambini tirandomi via, mentre io, in un impeto melodrammatico, mi volto a lanciare l'ultimo sguardo malinconico alle cere profumate.

È un attimo ma tanto basta per vedere con la coda dell'occhio un'altra coppia persa negli aromi degli espositori. Hanno qualcosa di familiare. Ma certo!

"Giacomo!" Urlo improvvisamente.

"Rossellina!" Lui.

"Ciao Rossella!" Bianca.

"Ciao Bianca!" Basta questo saluto e mi trovo la ragazzina avvolta intorno al collo tipo foulard di Gucci.

"Devi comprare delle candele?" Domanda diretta.

"Ehmm, no veramente no. Stiamo andando alle casse." Mento sapendo di mentire.

"Io sì, ne compri una con me?"

Perché ho il terrore che questa gnappetta mi debba chiedere un'altra consulenza impossibile?

"Va bene." Rispondo con voce incerta. E mentre lei saltella di gioia tutte le mie inquiline mentali iniziano ad urlare come delle pazze. Cioè sono pazze ma non sono quasi mai così urlanti, direi terrorizzate. Metto bene a fuoco e vedo materializzarsi in sottofondo qualcosa di non buono.

Dai, gioca con meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora